Si inaugura al Teatro Dal Verme la 78a Stagione 2022/2023
Il direttore principale James Feddeck sul podio per Boléro e Quadri di un’esposizione
Il pianista Julian Trevelyan impegnato nelle Variazioni su un tema di Paganini di Lutosławski
Prendono il via anche le attività per le scuole e per gli Under30
Ancora aperta la campagna abbonamenti con varie combinazioni e facilitazioni
La 78ª Stagione di concerti 2022/2023 dei Pomeriggi Musicali, intitolata Variazioni su un tema, si inaugura al Teatro Dal Verme di Milano giovedì 13 ottobre alle ore 20 (replica sabato 15 alle ore 17) con il primo dei 22 concerti in programma (cui si aggiunge un fuori abbonamento natalizio), affidato alla bacchetta del direttore principale James Feddeck. In apertura le Variazioni su un tema di Paganini di Witold Lutosławski eseguite dal giovane pianista Julian Trevelyan, quindi Boléro di Maurice Ravel e Quadri di un’esposizione di Modest Musorgskij.
Il concerto inaugurale, proposto naturalmente per i due consueti turni del giovedì e del sabato, sarà anche l’occasione per aprire altre importanti attività dei Pomeriggi Musicali.
In particolare, alla prova generale del giovedì mattina alle ore 10 parteciperanno oltre 500 studenti da scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado da tutta la regione ai quali viene anche offerta una guida all’ascolto curata da Daniele Parziani (biglietti euro5 – per partecipare spaziogiovani@ipomeriggi.it).
A partire dalle 18.45 il Teatro Dal Verme accoglierà invece gli Under30 che partecipano alla nuova rassegna 2022/2023 Altri Pomeriggi e incontreranno il direttore Feddeck e il pianista Trevelyan durante un aperitivo, in attesa di assistere al concerto. Si ripete così anche quest’anno la felice attività intrapresa nella scorsa stagione e dedicata espressamente agli studenti universitari e ai giovani professionisti: sette appuntamenti (uno al mese) per conoscere da vicino i protagonisti della stagione, condividere un aperitivo e partecipare insieme ai concerti (biglietto euro 10 – per partecipare collaboratori@ipomeriggi.it).
Fra le melodie più spesso citate e rielaborate nel repertorio, figura quella del Capriccio n. 24 per violino di Niccolò Paganini, spunto per una lunga storia di confronti musicali intorno al tema del virtuosismo. Vi si sono cimentati numerosissimi compositori, specialmente al pianoforte, da Franz Liszt a Johannes Brahms, a Sergej Rachmaninov in una specie di duello tra virtuosi che, non potendo avere né vincitori né vinti, è destinato a proseguire sorprendendo l’ascoltatore di volta in volta, come accade nella rilettura novecentesca di Lutosławski che insiste sulla componente nervosa e spettacolare del materiale di partenza. La variazione diviene così meccanismo d’inesorabile precisione nel Bolèro di Ravel, che deve all’incisività del profilo, al ritmo sensuale quanto incalzante e a un capolavoro di orchestrazione la fama di brano fra i più amati di tutto il repertorio.
La maestria di Ravel nel trattare l’orchestra incontra anche opere altrui, come nel caso dei Quadri di un’esposizione di Musorgskij, suite destinata al virtuosismo pianistico, il cui chiaroscuro sonoro viene proiettato attraverso il prisma multicolore dell’orchestra, che ne rende esplicita ogni suggestione, conducendo per mano l’ascoltatore attraverso una “promenade” che si conclude dinanzi alla Grande porta di Kiev.
«Abbiamo trascorso momenti molto difficili e vogliamo ribadire la nostra voglia di “normalità” – afferma il direttore generale e artistico Maurizio Salerno – che per un’istituzione di concerti significa concentrarsi nell’offrire occasioni straordinarie di ascolto e condivisione con il proprio pubblico. In questi ultimi anni l’attività dei Pomeriggi Musicali non si è mai fermata e il primo ringraziamento va al pubblico che ci ha sempre seguito. Il nostro desiderio è che la sala del Teatro Dal Verme sia sempre più accogliente e i programmi attirino l’attenzione del pubblico più diverso. In quest’ottica abbiamo voluto dare alla “platea verde” di Milano anche un’immagine rinnovata che rinsalda il legame dell’Orchestra con il Teatro e la sua storia, rafforza la vocazione verde dell’istituzione, molto attenta ai giovani (gli artisti e gli ascoltatori del presente e del futuro) così come alla sostenibilità (attraverso sempre aggiornati processi di sanificazione e gestione degli spazi) e rivolta a una fruizione della musica come ecologia della mente. La variazione – continua Salerno – come forma storica e ancor più come tecnica compositiva, è alle origini stesse della musica, del suo sedimentarsi nelle prassi e nei repertori, non solo in Occidente. Il percorso della 78a stagione dei Pomeriggi Musicali si snoda lungo diversi secoli, dal Settecento fino ai giorni nostri, da Salieri a Berio. La stagione stessa è una grande “variazione sul tema” delle variazioni: Lutosławski, Brahms e Berio, Franck e Rossini, per scoprire l’arte di variare un tema, una sequenza di accordi o un ritmo. Anche laddove la parola “variazioni” non è presente nel titolo di una composizione, essa la evoca, come nelle strabilianti mutazioni timbriche, armoniche e orchestrali sull’incessante e ossessivo ritorno del medesimo tema del Boléro di Ravel».
Il motivo conduttore della stagione è articolato attraverso brani di autori e repertori amati dal pubblico (Čajkovskij, Brahms, Rossini) ma anche pagine più rare come quelle di Berio, una prima italiana di Nyman, e alcune prime assolute di brani commissionati dai Pomeriggi Musicali a Boccadoro, Bo, Del Corno e Melis nella convinzione che nuovi ascolti possano corrispondere anche a occasioni di rinnovamento delle abitudini. Nel solco della tradizione, la scelta degli interpreti punta su importanti ritorni – accanto ai direttori principale Feddeck e ospite principale Cadario, avranno un ruolo significativo Montanari, Pehlivanian, Bonato e poi Takács-Nagy e Boccadoro o i solisti Lortie, Rachlin, e Krylov – e su nuovi ospiti, come Malofeev e Fratta. Grande spazio ai giovani: oltre ai talenti già affermati dei pianisti Armellini e Trevelyan, quello della violinista Tchumburidze. Il pubblico non mancherà di apprezzare il pianoforte di Park, Lasaracina e Alessandri, il violinista Obiso e l’arpista Gaudemard.
In questo secondo semestre 2022 I Pomeriggi Musicali hanno varato anche il restyling della loro immagine, affidato allo studio Venti caratteruzzi, da vent’anni attivo nella vita musicale italiana (per istituzioni come il Teatro Massimo e l’Accademia di Santa Cecilia, teatri come il Coccia e il Palladium e festival operistici e di musica antica da Matera a Urbino, dallo Sferisterio alla Valle d’Itria). Il progetto, che mira a dare un’identità al Teatro Dal Verme e ai Pomeriggi Musicali, da un lato prende spunto dai segni architettonici più riconoscibili del Teatro (il portico e soprattutto le finestre e gli oblò che punteggiano la facciata) dall’altro si basa sul verde: colore e metafora della musica come ecologia dell’ambiente interiore. Verde come la platea del Dal Verme, come i dintorni del quartiere Castello e i palcoscenici estivi fuori città, come i giovani che sempre più frequentano i concerti ma anche li eseguono; “green” come la vocazione alla sostenibilità e alla cura dello spazio sonoro. A questo si affianca un nuovo “tono di voce”, razionale e moderno, che mantiene sempre al centro l’amore per la musica e l’orgoglio dei musicisti che la fanno, a cominciare dai professori d’orchestra dell’Istituzione.