Viviana Lasaracina e Alessandro Cadario con I Pomeriggi Musicali

Il talento della pianista Viviana Lasaracina per le Variazioni sinfoniche di Franck nella 78ªstagione dei Pomeriggi Musicali

Il direttore ospite principale Alessandro Cadario sul podio completa il programma con la Pavane di Fauré e la Sinfonia n. 3 “Scozzese” di Mendelssohn 

I due artisti saranno inoltre protagonisti dell’appuntamento per gli UNDER30 “Altri Pomeriggi”

Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 2 marzo – ore 10 In anteprima
giovedì 2 marzo – ore 20 concerto
venerdì 3 marzo – ore 18.45 Altri Pomeriggi Under30
sabato 4 marzo – ore 17 concerto

L’Orchestra I Pomeriggi Musicali torna ai leggii del Teatro Dal Verme per i consueti appuntamenti concertistici settimanali della 78ª Stagione “Variazioni su tema”, giovedì 2 marzo (ore 10 e ore 20) e sabato 4 marzo (ore 17), con il direttore ospite principale Alessandro Cadario sul podio e la giovane pianista Viviana Lasaracina, tra le soliste più amate e applaudite di questi ultimi anni (biglietti disponibili da 8 a 20 euro).

Il programma la Pavane in fa diesis minore op. 50 di Gabriel Fauré (1845 – 1924), le Variazioni sinfoniche per pianoforte e orchestra di César Franck (1822 – 1890) e la Sinfonia per orchestra n. 3 in la minore “Scozzese” op. 56 di Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 – 1847).

Tra i due tradizionali turni di concerti, venerdì 3 marzo alle ore 18.45, Alessandro Cadario e Viviana Lasaracina incontreranno gli Under30 che seguono la rassegna “Altri Pomeriggi”, un’attività nata per aprire sempre più il teatro e la programmazione dell’Orchestra al pubblico: un ciclo di concerti e incontri con aperitivo, pensati e realizzati in esclusiva per i giovani di età inferiore ai 30 anni che, in questo caso, converseranno con gli artisti su “Il pianoforte di Chopin”, per conoscere il repertorio e l’universo espressivo del compositore polacco anche attraverso l’ascolto di due sue Ballate. Il biglietto per partecipare ha un costo di 10 euro compreso l’aperitivo conclusivo

«Le pagine in programma – spiega Raffaele Mellace nelle note di sala – sembrano proporre altrettante variazioni sul tema della malinconia. Da prospettive diverse restituiscono la voce della sensibilità del Nord Europa in pieno Ottocento, tra Parigi e la Scozia filtrata tramite la sensibilità d’un romantico amburghese. Non che la malinconia rappresenti l’unica, monotona corda dei tre lavori, ma è forse il filo che meglio li accomuna. La pagina più recente, opera dell’autore più giovane, è la celeberrima Pavane in fa diesis minore che Gabriel Fauré compose nel 1887 […] Il titolo si riferisce idealmente, secondo quel gusto arcaicizzante fin de siècle che coinvolgerà anche Ravel, alla danza lenta cinquecentesca, […] dall’andamento composto e solenne, quasi funebre, di norma accoppiata a una veloce gagliarda. […] La corda della malinconia risuona anche nelle Variations symphoniques con cui César Franck realizzò nel 1885, superata da tempo la boa dei sessant’anni e aggirate le sirene del teatro lirico, uno dei suoi lavori di maggior fortuna. […] Nel corso d’un viaggio in Scozia nella primavera 1829, il ventenne Mendelssohn, lettore appassionato di Schiller, fu colpito dalla visita a Edimburgo del severo Holyroodhouse Palace, dimora di Maria Stuarda. In quell’occasione annotò: “Credo d’aver trovato oggi l’attacco della mia Sinfonia scozzese”. […] Dedicata alla regina Vittoria, fu tenuta a battesimo il 3 marzo 1842 al Gewandhaus di Lipsia, diretta dall’Autore stesso, e accolta trionfalmente nella Londra tanto favorevole a Mendelssohn il 13 giugno 1843 alla Philarmonic Society. Capolavoro del sinfonismo ottocentesco, […] stupirà probabilmente per la grande varietà, al limite dell’eterogeneità, che caratterizza i quattro tempi, a loro volta articolati in più sezioni interne contrastanti, varietà che Mendelssohn ha inteso rimarcare prescrivendo che essi vengano eseguiti il più possibile senza soluzione di continuità».