Il direttore George Pehlivanian e il violinista Andrea Obiso: due attesi ritorni nella 78ª Stagione dei Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Il direttore George Pehlivanian e il violinista Andrea Obiso: due attesi ritorni nella 78ª Stagione dei Pomeriggi Musicali

In programma due celebri composizioni come la Sinfonia n. 5 di Beethoven e il Concerto per violino e orchestra di Sibelius
I due artisti saranno anche protagonisti dell’appuntamento per gli UNDER30 “Altri Pomeriggi”

Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 13 aprile – ore 10 In anteprima
giovedì 13 aprile – dalle ore 18.45 Altri Pomeriggi Under30
giovedì 13 aprile – ore 20 concerto
sabato 15 aprile – ore 17 concerto

Dopo la pausa per le festività pasquali i concerti della 78a Stagione dei Pomeriggi Musicali, “Variazioni su un tema” riprendono giovedì 13 aprile (ore 10 e ore 20) e sabato 15 aprile (ore 17; biglietti da 8 a 20 euro + prevendita) con due artisti molto attesi al Teatro Dal Verme: il direttore d’orchestra George Pehlivanian e il giovane violinista Andrea Obiso che, nel 2020 ha sbaragliato 80 concorrenti provenienti da tutto il mondo, diventando ad appena 26 anni primo violino dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Palermitano, allievo di Boris Belkin e poi di Aaron Rosand e Midori al Curtis Institute di Philadelphia, Obiso nella scorsa stagione ha conquistato il pubblico milanese con una magnetica esecuzione del Concerto di Beethoven, e adesso è pronto a lasciare ancora una volta senza fiato gli appassionati con l’esecuzione di un altro caposaldo della letteratura violinistica, il Concerto in re minore op. 47 di Jean Sibelius.

Nella seconda parte, a completare un programma musicale da non perdere, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali diretta da Pehlivanian sarà impegnata in quella che è forse la più celebre pagina sinfonica del repertorio classico, la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven.

Giovedì 13 aprile, dalle ore 18.45, prima del concerto, Pehlivanian e Obiso incontreranno e converseranno con gli Under30 che seguono la rassegna “Altri Pomeriggi”, un’attività nata per aprire sempre più il teatro e la programmazione dell’Orchestra: un ciclo di concerti e incontri con aperitivo, pensati e realizzati in esclusiva per i giovani di età inferiore ai 30 anni che, in questo caso, potranno avere una speciale guida all’ascolto. Il biglietto per partecipare ha un costo di 10 euro compreso l’aperitivo e il concerto.

«Pare provenire da lontano, da un Altrove romantico ed esotico l’avvio evocativo del Concerto per violino di Jean Sibelius. Forse dai boschi di Järvenpää, la cittadina sul Lago Tuusula a nord di Helsinki dove il compositore si stabilì proprio negli anni della composizione del concerto. Si tocca qui il nesso, vitale tra patria, natura e ispirazione artistica, nesso che trova in Sibelius la voce più autentica e riconosciuta dell’identità finlandese. Certo, il concerto come genere possiede una vocazione sovranazionale, cosmopolita, è meno connotato sul piano nazionalistico né è musica a programma. E tuttavia è difficile resistere alla tentazione che il lirismo squisito, che rappresenta indubbiamente la cifra più cospicua e autentica di questo lavoro, non sia debitore verso la contemplazione solitaria della natura del proprio Paese in cui Sibelius vive deliberatamente immerso […] “Per quanto la si ascolti, […] la Quinta sinfonia esercita ogni volta, su tutti e a tutte le età, un fascino impressionante: un po’ come quei fenomeni di natura che, per quanto frequenti, riempiono ogni volta di sorpresa e di sbigottimento”: così Schumann sulla Quinta di Beethoven. Il paragone con un evento naturale violento – temporale, inondazione – rimanda a quella categoria del sublime cui alludeva il compositore, scrittore e pittore E.T.A. Hoffmann, tra i fondatori dell’estetica musicale romantica, nella prima recensione uscita nel 1810, a meno di due anni dal concerto monstre del 22 dicembre 1808 in cui la Quinta era stata presentata, con la Sesta, il Quarto concerto per pianoforte e altre pagine beethoveniane, per oltre quattro ore di musica. La tonalità prediletta di do minore, già adottata nella Grande Sonate Pathétique, nel Terzo concerto per pianoforte e nella Marcia funebre dell’Eroica, compie ora il suo destino assumendo la sua maschera più autentica: la forma eroica» (Raffaele Mellace).