Presentazione della 79a Stagione dei Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Presentazione della 79a Stagione dei Pomeriggi Musicali

Torna molto atteso al Teatro Dal Verme il pianista Louis Lortie ospite della Stagione dei Pomeriggi Musicali con pagine di Mozart e Beethoven

 

Giovedì 4 Maggio alle ore 10, al Teatro Dal Verme, il presidente Giovanni Battista Benvenuto e il direttore generale e artistico Maurizio Salerno presenteranno alla stampa e al pubblico la 79a Stagione di concerti 2023/2024 dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali.

A seguire, la prova del concerto con direttore e solista il pianista Louis Lortie sarà aperta gratuitamente al pubblico (con biglietto da ritirare presso la biglietteria del Teatro Dal Verme, sino ad esaurimento della disponibilità).

I concerti di Louis Lortie, come previsto nel programma della Stagione 2022/2023 “Variazioni su un tema”, avranno luogo sempre al Teatro Dal Verme giovedì 4 maggio (ore 20) e sabato 6 maggio (ore 17; biglietti da 8 a 20 euro + prevendita).

In programma il Concerto per pianoforte n. 12 in La maggiore K414 di Wolfgang Amadeus Mozart per cui lo stesso autore nutriva una particolare predilezione, l’intimo e maestoso Concerto per pianoforte n. 14 in Mi bemolle maggiore K449 sempre di Mozart,  quindi il Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 in Sol maggiore op. 58, «il più ammirevole, il più singolare, il più artistico e difficile di tutti quelli che Beethoven ha scritto».

«”Innovativo” è l’aggettivo che più caratterizza i nostri tempi: imperativo morale per qualsiasi progetto, ricerca, strategia di successo. Le tre pagine in programma corrispondono pienamente a un intento squisitamente innovativo. E la qualità eccellente che esprimono è debitrice della volontà di rinnovamento che le ispirò. […] Se Mozart aveva risolto in termini innovativi il “problema” del concerto, una vera rivoluzione è quella che opera Beethoven con il proprio Quarto. Il compositore ormai maturo – la composizione risale al 1805-6 – conquista una formula personalissima anche in questo genere, brucia ogni residuo di imitazione mozartiana e soprattutto si distanzia dal brillante concertismo alla moda, in cui l’apporto dell’orchestra è minimo per esaltare il virtuosismo del solista. A questo schema semplicistico il grande rivoluzionario risponde con un progetto originale, che fa della cifra dell’intimità la tinta fondamentale del concerto, unico anche nel catalogo beethoveniano, additando la via al concerto d’ispirazione poetica, come l’intenderanno Schumann e Brahms.