Con Alexander Malofeev, giovane star del pianoforte si conclude la 78ª Stagione dei Pomeriggi Musicali
Il direttore principale James Feddeck sul podio per Variazioni di Berio e Danses Concertantes di Stravinskij, mentre il pianista sarà l’interprete del celebre Primo Concerto di Čajkovskij
Milano, Teatro Dal Verme
giovedì 25 maggio – ore 10 In anteprima
giovedì 25 maggio – ore 20 concerto
sabato 27 maggio – ore 17 concerto
«Il pianoforte del nuovo millennio ha già un nuovo profeta» così è stato definito agli esordi Alexander Malofeev, giovane stella del pianoforte acclamata in tutto il mondo, che arriva al Teatro Dal Verme ospite dei Pomeriggi Musicali per la chiusura della 78ª Stagione Variazioni su un tema e un programma di grande impegno con il Primo Concerto di Čajkovskij.
Da non perdere quindi le esecuzioni in programma, giovedì 25 maggio (ore 10 e ore 20) quindi sabato 27 (ore 17) per ascoltare dal vivo lo straordinario talento e il carisma di questo ventunenne, con una passione infinta per le “idee” di Glenn Gould. Sul podio il direttore principale James Feddeck.
Il programma dell’intero concerto è molto ambizioso con tre compositori di generazioni diverse che si confrontano con alcune forme classiche della civiltà musicale occidentale: la variazione, la suite e il concerto.
In apertura le Variazioni per orchestra da camera, una delle partiture meno frequentate di Luciano Berio. Quindi le Danses concertantes di Igor Stravinskij che, concepite come musica per un balletto immaginario, rappresentano un cortocircuito espressivo provocatorio e squisitamente novecentesco, caratterizzato da molta arguzia e da un vigore ritmico tipoche dell’autore di Petruška.
Il concerto si chiude all’insegna della spettacolarità e del sentimentalismo tardoromantico, tipici del Primo concerto per pianoforte di Pëtr Il’ič Čajkovskij, brano di grande audacia tecnica e formale – non privo di riferimenti nazionalistici, poiché alcune melodie sono ispirate a una raccolta di canti popolari ucraini –, dopo una prima fase di diffidenza, è divenuta una delle pagine concertistiche più amate dell’intero repertorio.