Inaugurazione della 79a Stagione sinfonica con Mischa Maisky
Il grande violoncellista ospite del concerto inaugurale della 79ª Stagione di concerti dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali Strumenti dell’anima
Al Teatro Dal Verme giovedì 12 e sabato 14 ottobre con il direttore principale James Feddeck sul podio
In programma Fratres di Pärt, quindi il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra op. 33 di Saint-Säens e la Sinfonia n. 5 op. 67 di Beethoven
Mancano pochi giorni all’inaugurazione della 79a Stagione dei Pomeriggi Musicali 2023/2024 intitolata “Strumenti dell’anima”: giovedì 12 (ore 20) e sabato 14 ottobre (ore 17) al Teatro Dal Verme il primo dei previsti 21 appuntamenti con ospite uno dei grandi solisti del nostro tempo, il violoncellista Mischa Maisky. Sul podio il direttore principale James Feddeck e un programma che si apre con Fratres di Arvo Pärt, quindi il Concerto n. 1 in La minore per violoncello e orchestra op. 33 di Camille Saint-Säens e la Sinfonia n. 5 in Do minore op. 67 di Ludwig van Beethoven.
Nato a Riga nel 1948, vincitore del concorso Čajkovskij nel 1966, Mischa Maisky è stato allievo di Mstislav Rostropovič al Conservatorio di Mosca affermandosi nel corso di mezzo secolo quale uno dei più illustri violoncellisti a livello mondiale. Incide in esclusiva per la Deutsche Grammophon, effettuando registrazioni con i Wiener Phil- harmoniker, i Berliner Philharmoniker, la London Symphony, la Israel Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Paris e molte altre primarie formazioni. Ha collaborato con direttori del calibro di Leonard Bernstein, Carlo Maria Giulini, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Lorin Maazel, James Levine, Vladimir Ashkenazy, Giuseppe Sinopoli e Daniel Barenboim.
In merito ai pezzi in programma, ne scrive così Raffaele Mellace nelle note di sala: Fratres di Pärt è «una pagina dal sapore ancora tardoromantico che coniuga virtuosismo e lirismo, in un’arcata complessiva che dall’iniziale esibizione di energia porta alla pacificazione conclusiva. Alla cultura musicale romantica è saldamente ancorato il Concerto per violoncello n. 1 di Camille Saint-Saëns. Scelte formali, originalità d’impostazione, efficacia espressiva del più fortunato lavoro sinfonico del maestro francese, presentato alla Società dei Concerti del Conservatorio di Parigi nel 1873. […] L’unitarietà dell’opera d’arte è la preoccupazione principe da cui mosse anche Beethoven nel concepire una pagina leggendaria come la Quinta sinfonia. “Per quanto la si ascolti, […] la Quinta sinfonia esercita ogni volta, su tutti e a tutte le età, un fascino impressionante: un po’ come quei fenomeni di natura che, per quanto frequenti, riempiono ogni volta di sorpresa e di sbigottimento”: così si espresse Schumann su questo lavoro”».
«La 79a stagione 2023/2024 – spiega Maurizio Salerno – sarà un vero e proprio viaggio nel cuore dell’orchestra fino a raggiungere l’anima che alberga in ciascuno strumento e che si manifesta nelle combinazioni tra solo e tutti. Andremo così alla scoperta del repertorio concertistico e sinfonico, provando a trovare in esso e nelle sue componenti altrettanti strumenti in grado di “intonare” le anime di tutti gli ascoltatori con molteplice e inconfondibile espressività. Una parte dell’itinerario sarà quindi costruita attorno ad alcune tappe storiche del concerto solistico, nonché di brani che valorizzano la dimensione sinfonico-concertante (da Saint-Saëns a Beethoven, da Mozart a Schumann ma anche Šostakovič, Martinů e tanti altri). Ci appariranno così i diversi volti tanto del solismo quanto del gioco concertante tra le sezioni dell’orchestra. Il programma offrirà inoltre una prospettiva che guarda al repertorio per pianoforte e orchestra al quale I Pomeriggi sono storicamente legati per vocazione e per struttura dell’organico, presentandolo attraverso dieci pagine emblematiche classiche, romantiche, moderne e contemporanee (come la nuova commissione al compositore thailandese Narong Prangcharoen). In una stagione dedicata al pluralismo tra strumenti, non potevano mancare Pierino e il Lupo di Prokof’ev e Il carnevale degli animali di Saint-Saëns, ai quali è legato Poker Face di Roberta Vacca (ulteriore nuova commissione). Un lungo cammino con una direzione precisa: l’appuntamento celebrativo del 2025, quando festeggeremo gli ottant’anni dalla fondazione dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali».