Alessandro Bonato e Davide Cabassi attesi ospiti dei Pomeriggi Musicali con pagine di Grieg, Ravel e Stravinskij
In programma il celebre Concerto in Sol maggiore e Pulcinella
Due artisti amati dal pubblico dei Pomeriggi tornano sul palcoscenico del Teatro Dal Verme per i concerti di questa settimana della 79a Stagione dei Pomeriggi Musicali “Strumenti dell’anima”: il pianista milanese Davide Cabassi e il direttore d’orchestra veronese Alessandro Bonato.
Appuntamento quindi giovedì 9 maggio (ore 10 e ore 20) e sabato 11 maggio (ore 17), cui si aggiunge venerdi 10 maggio una replica fuori programma alle ore 10 riservata solo alle scuole.
In apertura la suite Fra Holbergs tid (“Dai tempi di Holberg”) di Edgard Grieg, brano d’occasione del 1884 per il centenario della nascita del commediografo e storico scandinavo Ludvig Holberg. Quindi il celebre Concerto in Sol maggiore di Maurice Ravel «maturato nel 1911 durante un viaggio nella Spagna del Nord. Secondo la testimonianza del compagno di viaggio Gustave Samazeuilh, le due pagine veloci di quel lavoro incompiuto sarebbero state riprese vent’anni più tardi, tra il 1929 e il 1931, nei tempi estremi del concerto, che conserverebbe così la memoria d’un mattino di primavera a Ciboure, località balneare ai piedi dei Pirenei, e d’una festa a Mauléon, cittadina dell’interno, sempre in Nuova Aquitania. Certo, il Concerto diventò tutt’altro, un pezzo di musica assoluta, ma questo popolarissimo lavoro della tarda maturità di Ravel andrà inteso anche come sguardo retrospettivo sulla stagione dell’impressionismo musicale, cui tanto la Francia aveva contribuito, ricondotto alla cifra personale d’un neoclassicismo luminoso» (Raffaele Mellace).
Nella seconda parte la Suite da concerto dal balletto Pulcinella di Igor Stravinskij, manifesto dell’estetica neoclassica, andato in scena per la prima volta il 15 maggio 1920 all’Opéra di Parigi, scenografo Pablo Picasso, primo ballerino e coreografo Léonide Massine. «Composto in Svizzera, a Morges, – ricorda Mellace nelle note per il programma di sala – rispondeva alla commissione del patron dei Ballets russes, Sergej Djagilev, d’un accompagnamento pseudosettecentesco a un soggetto tratto dalla commedia dell’arte in cui la maschera Pulcinella fosse al centro d’una vicenda di gelosia e travestimenti. Iniziato a fine 1919, compiuto il 20 aprile 1920, si avvale di 21 composizioni “pergolesiane”, oggi ricondotte a un più ampio gruppo di autori, tanto che nella suite orchestrale predisposta nel 1924 e rivista nel 1949 le pagine di Giovanni Battista Pergolesi si riducono ad appena tre (II, VII e VIII), con la fetta più consistente spettante al veneziano Domenico Gallo. La versione da concerto ripropone della suite barocca la festosa pagina introduttiva, la regolata alternanza tra tempi rapidi e distensione lirica, movimenti di danza e generiche pagine di carattere motorio, con studiato chiaroscuro in cui sfila una serie di maschere bizzarre, malinconiche, chiassose o argute».