68ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
giovedì 13 dicembre 2012
Ore: 14:00*
sabato 15 dicembre 2012
Ore: 17:00
giovedì 20 dicembre 2012
Ore: 21:00
*I Pomeriggi in anteprima

Serie Red Planet – Serie Curiosity
Il tradizionale Concerto di Natale dei Pomeriggi Musicali

Biglietteria

BIGLIETTI
Interi
Primo Settore (Platea dalla fila 1 alla 30) € 19,00
Secondo Settore (Platea dalla fila 31 alla 40) € 13,50
Balconata € 10,50

Ridotti
(Giovani under 26 ; Anziani over 60; Cral ; Associazioni Culturali ; Biblioteche ; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea dalla fila 1 alla fila 30) € 15,00
Secondo Settore (Platea dalla fila 31 alla fila 40) € 11,50
Balconata € 8,50

Il Cast

Direttore: Alessandro Cadario
Soprano: Giulia Della Peruta

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Note di sala

Note a cura di Alessandro Cadario
« Ci sono valzer di testa,  valzer di piedi e valzer di cuori. I primi vengono scritti sbadigliando, in camicia da notte, quando in strada passano le carrozze dirette ad un ballo e nessuno si ferma a raccoglierti. […]. I secondi sono quelli di Strauss, in cui tutto ondeggia e salta. » Robert Schumann

Kaiser-Walzer (Valzer dell’Imperatore) op. 437 di Johann Strauss jr.
Nell’autunno del 1889 Johann Strauss si esibì in occasione della nuova apertura della sala da concerti Konigsbau a Berlino. Prima che il compositore partisse per la Germania, la stampa viennese diede l’annuncio che Strauss avrebbe presentato al suo editore un nuovo valzer, dal titolo “Mano nella Mano”. Quel titolo faceva riferimento ai festeggiamenti che si erano svolti, nell’agosto 1889, in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria all’imperatore di Germania Guglielmo II per rafforzare ancor di più i rapporti fra i due imperi.

L’editore Fritz Simrock suggerì a Strauss che Kaiser-Walzer si sarebbe potuto dimostrare un titolo più adatto per l’opera: con questa elegante trovata il valzer risultò quindi dedicato ad entrambi
i monarchi. Musicalmente caratterizzante è l’introduzione con tempo di marcia lenta, a cui segue il primo valzer proprio come una cordiale “stretta di mano”.

Tritsch-Tratsch-Polka (Chiacchiericcio-Polka) op. 214 di Johann Strauss. 
Poco prima del ritorno di Johann Strauss a Vienna nel settembre del 1858, dopo aver completato una serie di concerti vicino a San Pietroburgo, un articolo annunciò che, tra le composizioni completate durante il soggiorno in Russia, c’era Tritsch-Tratsch polka veloce.

Anche se quest’ultima  non fu portata a termine in Russia, Strauss non la eseguì fino alla stagione seguente di concerti, il 22 maggio 1859. Il nuovo lavoro fu un grande successo e il Wiener Allgemeine Theaterzeitung scrisse: «L’enorme successo della Tritsch-Tratsch-Polka di Johann Strauss, che è stata ricevuta con gli applausi più tempestosi, verrà pubblicata nei prossimi giorni da Carl Haslinger. Non si vedeva una composizione di tale freschezza, divertente e piccante strumentazione da anni.» Le richieste per il nuovo lavoro furono talmente numerose che Haslinger fu costretto ad affrettarsi con le pubblicazioni: la versione per pianoforte della polka fu scritta nel giro di poche ore e la sua prima edizione uscì in commercio qualche giorno dopo. Strauss, anche se cominciò a comporre la Tritsch-Tratsch-Polka in Russia, ebbe l’idea per il titolo a Vienna. Il 7 marzo 1858 un nuovo giornale fece la sua comparsa nelle edicole viennesi intitolato Tritsch-Tratsch e descritto come un “divertente e satirico settimanale”. La direzione del nuovo giornale fu curata dal popolare scrittore Anton Varry amico di Strauss. Anche se la pubblicazione del giornale fu una novità assoluta, la scelta del titolo faceva però riferimento a Der Tritschtratsch del 1833, una commedia musicale di un atto (con musica di Adolf Müller) ispirata da un’opera del drammaturgo e scrittore austriaco Johann Nepomuk Nestroy.

Frühlingsstimmen (Voci di Primavera) op. 410 di Johann Strauss jr.
Nell’inverno del 1882-83 il compositore fu invitato a comporre un valzer vocale per il celebre soprano austriaco Bianca Bianchi, al tempo un acclamato membro del Wiener Hopfoperntheater.
Strauss, dopo il successo che aveva ottenuto con i suoi valzer corali, fu felice di scrivere un brano per sola voce con la collaborazione, già produttiva in passato, del librettista Richard Genèe.
L’Autunno del 1882 vide Strauss impegnato a Budapest per curare la prima rappresentazione dell’operetta Der lustige Krieg (L’allegra Guerra). Fu questo viaggio che fornì l’ispirazione per la scrittura del valzer Frühlingsstimmen. Successivamente il valzer venne arrangiato da Johann in versione solamente orchestrale e fu eseguito in questa forma da Eduard Strauss nel 1883.

 Furioso-Polka op. 260 di Johann Strauss jr.
Questa polka (quasi Galopp) ci permette di cogliere come Strauss fosse, oltre che geniale compositore, una persona con uno spiccato senso dell’umorismo. La brillante orchestrazione e il modo in cui riesce a scatenare tutta la potenza dell’orchestra, danno a questa polka un grande senso di vigore e un carattere “furioso”. La prima esecuzione fu a Pavlovsk, nei pressi di San Pietroburgo, durante un concerto di beneficenza nel 1861.

Petit Caprice (Style Offenbach) di Gioacchino Rossini, orchestrazione di Alessandro Cadario
prima esecuzione assoluta

Rossini smise di comporre per il teatro lirico all’età di trentasette anni, dopo il Guglielmo Tell, ritirandosi a vita privata o quantomeno semipubblica, visto che spesso, le serate musicali a casa sua, finivano con cene indimenticabili (di cui lui si divertiva ad esserne anche il cuoco) quanto i concerti che le precedevano. In queste occasioni si potevano ascoltare le musiche che continuava a comporre per sé e per i molti amici. Lo stesso compositore definì ironicamente questa produzione musicale “Péchés de vieillesse”, peccati di vecchiaia,  anche se di senile hanno poco e toccano vertici di qualità pari ai momenti più alti della ben più nota produzione lirica.

Una produzione ragguardevole anche dal punto di vista quantitativo, visti i 14 volumi in cui sono raccolti questi splendidi peccati musicali. Proprio nel decimo di questi volumi, “Miscellanée pour piano”, troviamo Petit Caprice (Style Offenbach).

Questa composizione, nella sua “nuova” veste orchestrale, bene introduce con uno scherzoso omaggio, la parte di programma con arie d’operetta. Che quest’ultima venisse un poco snobbata dai compositori più impegnati è cosa nota, ma l’arguzia con cui Rossini disegna la sua caricatura di Offenbach finisce quasi per rendergli omaggio: quale onore farsi un po’ canzonare da Rossini…

 Aria della bambola meccanica da “I racconti di Hoffmann” di Jaques Offenbach
I racconti di Hoffmann è un’opera fantastica in cinque atti di Jacques Offenbach su libretto di Jules Barbier. L’aria in questione è tratta dal II atto e racconta la storia di un fisico e inventore di nome Spalanzani che si inorgoglisce della sua creazione, una bambola meccanica chiamata Olympia.

Hoffmann, suo allievo, è perdutamente innamorato della fanciulla credendo che si tratti di una donna vera. Spalaziani, nello svolgimento dell’azione, organizza  una festa per presentare la sua creazione e fra questi c’è anche Hoffmann, desideroso di vedere da vicino Olympia. Finalmente lo scienziato presenta la fanciulla e annuncia che lei andrà ad interpretare un’aria di coloratura, ma nel bel mezzo della presentazione dell’automa, Spalanzani deve avvicinarsi precipitosamente a lei per ricaricare il suo meccanismo e impedire che si interrompa la finzione…

Valzer di Frou Frou dal “La Duchessa del Tabarin” di Carlo Lombardo
Il tema del valzer vocale, che attraversa questo programma, ben si esprime nella composizione forse più famosa di Carlo Lombardo, considerato il padre dell’operetta italiana.
Il suo debutto avvenne in concomitanza con quello dell’amico Pietro Mascagni, assieme al quale venne scritturato dalla Compagnia di Luigi Maresca, come direttore d’orchestra, per una tournée in America latina. Mascagni, impegnato con la stesura di Cavalleria Rusticana, decise di non partecipare alla tournée, mentre Lombardo partecipò alla serie di spettacoli all’estero.

L’avvicinamento di Lombardo all’operetta fu tutto sommato abbastanza casuale. Una sera l’agente teatrale Tavernari lo informò che la compagnia di operette di Maresca era alla ricerca di artisti d’opera per la rappresentazione dell’operetta Der Zigeunerbaron (Lo zingaro Barone) di Johann Strauss jr. A Lombardo venne affidata la direzione della prima rappresentazione italiana dell’operetta, alla presenza dello stesso Strauss e il successo ottenuto lo spinse a dirigere e a comporre nuove operette.

Tarantelle pur Sang (avec traversèe de la Procession) (Tarantella Purosangue con il passaggio della processione) di Gioacchino Rossini orchestrazione di Alessandro Cadario prima esecuzione assoluta
Il pubblico non è completamente nuovo alla versione orchestrale di questo secondo “peccato” rossiniano tratto dall’ottavo volume (Album de château), infatti già il giovani Respighi lo inserì nella sua suite rossiniana.
Questa nuova versione, prende “letteralmente” spunto dal sottotitolo della composizione, realizzando l’ironia di Rossini in un senso più moderno e “tridimensionale”…attenzione alla campana che segna l’arrivo della processione!

Aria di Viljia da “La Vedova Allegra” di Franz Lèhar   
La Vedova Allegra fu senza dubbio, il più grande successo di Lèhar. La prima rappresentazione ebbe luogo al Theater an der Wien il 30 dicembre del 1905, ed in Italia due anni dopo proprio al teatro Dal Verme di Milano. Il successo di quest’operetta, imperniata sulle vicende del conte Danilo e dell’ereditiera Anna, gli procurò nell’immediato un grosso guadagno che tuttavia egli perse a causa di azzardate operazioni finanziarie alla Borsa di Vienna. Reso prudente da questa brutta esperienza, ritornò all’agiatezza grazie alle successive operette, divenendo presto una delle persone più facoltose della capitale austriaca e fondò anche una sua casa musicale.

Aria di Adele da “Il pipistrello” di Johann Strauss
Altro repertorio in cui Strauss seppe proficuamente impegnarsi fu quello dell’operetta.
Sedici titoli nell’arco di poco meno di trent’anni, sancirono la sua notorietà e contribuirono ad affermare il genere, tanto che nella seconda metà dell’Ottocento in Austria si parlò di una vera e propria era d’oro dell’operetta viennese. Il più deciso successo straussiano coincise con l’allestimento di Die Fledermaus (Il pipistrello). L’aria presentata in questo programma, proseguendo nella direzione dei valzer vocali, è quella di Adele “Mein Herr Marquis”.

Unter Donner und Blitz (Sotto Tuoni e Lampi) op.324 di Johann Strauss jr.
Ulteriore esempio di Schnell Polka è Unter Donner und Blitz che,  avvalendosi del tempo veloce e di un ampio uso delle percussioni, riesce a descrivere con estrema efficacia le immagini contenute nel titolo.

An der schonen blauen Donau (Sul bel Danubio blu) op. 314 di Johann Strauss jr.
Conclude, come nelle migliori circostanze e senza bisogno di troppe presentazioni, il valzer di An der schönen blauen Donau.