Le date
Honegger, Pastorale d’été
Saint-Saëns, Morceau de concert per arpa e orchestra, op. 154
Debussy, Danse sacrée, danse profane
Fauré, Pelléas et Mélisande, suite, op. 80
Biglietteria
BIGLIETTI
Interi
Primo Settore (Platea, dalla fila 1 alla 30): € 19,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, dalla fila 31 alla 40): € 13,50 + prevendita
Balconata: € 10,50 + prevendita
Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass. Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea, dalla fila 1 alla fila 30) € 15,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, dalla fila 31 alla fila 40) € 11,50 + prevendita
Balconata € 8,50 + prevendita
CARNET LIBERI DI SCEGLIERE:
da oggi sei libero di abbonarti a 6, 8 o 10 concerti della Stagione scegliendo in base alle tue preferenze e alle tue disponibilità senza dover rinunciare al vantaggio economico dell’abbonamento (i carnet costano da €. 56,40 a €. 163,00 a seconda del numero di concerti selezionati)
Per informazioni e prenotazioni:
promozione@ipomeriggi.it 02/87905267
Il Cast
Direttore: Alvise Casellati
Arpa: Luisa Prandina
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Note di sala
La Pastorale d’été di Honegger è datata 1920, ma sembra riportarci indietro nel pieno di un romanticismo dolce e dalle tinte pastello.
Divisa in tre parti, di cui le due esterne sono caratterizzate da una melodia leggera e cullante, mentre quella centrale è caratterizzata da un ritmo più vivo, non contempla di fatto l’idea di sviluppo ma si basa su un continuo scambio dei temi tra i vari strumenti. L’aspetto timbrico ha una grande importanza, nel pieno spirito della scuola francese.
Morceau de concert per arpa e orchestra, op. 154, è stata composto da Saint-Saëns sul finire della Prima Guerra Mondiale, nel 1918. Lo stile di Saint-Saëns è però lontano dagli stravolgimenti stilistici e armonici che in quel periodo muovevano alcuni suoi contemporanei ( cinque anni prima Stravinskij aveva scritto la Sagra della Primavera), e anche in quest’opera resta fedele a armonie tradizionali; brilla però nelle scelte melodiche e timbriche, che sono la vera colonna portante dei quattro movimenti eseguiti senza soluzione di continuità.
Danse sacrée, danse profane è un’opera nata all’ombra di una delle composizioni più importanti e complesse dell’intera carriera di Debussy, La mer, che occupò il compositore per lungo tempo. Danse sacrée, danse profane è un’opera nettamente strutturata in due parti, eseguite però l’una dopo l’altra, senza pause. Danse sacrée si caratterizza per le atmosfere rarefatte e lievi, mentre Danse profane ha un ritmo più mosso e un’attenta scelta nei contrasti dinamici.
Pelléas et Mélisande, op. 80, è una suite dalle musiche di scena che Fauré scrisse per l’omonimo spettacolo di Maeterlinck. Dei 19 numeri che componevano la partitura, il compositore ne scelse quattro a cui si dedicò a lungo per realizzarne una versione orchestrale (originariamente, le musiche di scena erano nate per organico cameristico). In quest’opera affiorano i tratti distintivi dello stile di Fauré: la delicatezza, l’attenzione ai passaggi contrappuntistici e la predilezione per un’armonia quasi sfuggente; un’atmosfera suggestiva ma equilibrata, in cui i colori orchestrali brillano.