Le date
Note
Il concerto sarà eseguito inoltre:
venerdì 26 febbraio 2016, ore 20:30 a Cremona, Teatro Ponchielli
domenica 28 febbraio 2016, ore 21:00, a Brescia, Teatro Grande
http://www.teatrogrande.it/spettacolo/orchestra-i-pomeriggi-musicali-2/
Direttore Corrado Rovaris
Pianoforti Benedetto Lupo – Beatrice Rana
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Alberto Cara
Ottavia, città sospesa sull’abisso, commissione I Pomeriggi Musicali
Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per due pianoforti e orchestra n. 10 in Mi bemolle maggiore K 365
Francis Poulenc
Concerto per due pianoforti e orchestra in re minore FP 61
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 40 in sol minore K 550
Biglietteria
Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita
Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita
Il Cast
Direttore Corrado Rovaris
Pianoforti Benedetto Lupo – Beatrice Rana
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Note di sala
Alberto Cara (1975)
Ottavia, città sospesa sull’abisso, commissione I Pomeriggi Musicali
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Concerto per due pianoforti e orchestra n. 10 in Mi bemolle maggiore K 365
I. Allegro
II. Andante
III. Rondeau: Allegro
* * *
Francis Poulenc (1899-1963)
Concerto per due pianoforti e orchestra in re minore FP 61
I. Allegro ma non troppo
II. Larghetto
III. Allegro molto
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia n. 40 in sol minore K 550
I. Molto Allegro
II. Andante
III. Menuetto
IV. Allegro assai
Note a margine di Ranato Meucci
Il Concerto n. 10 per due pianoforti solisti (KV. 365), del 1779, rappresenta un’eccezione nella serie dei concerti pianistici mozartiani e per molti aspetti è difficile da comparare con le altre sue composizioni di questa forma strumentale, persino con il Concerto n. 7 per tre pianoforti, il solo altro creato per più di uno strumento solista, al quale è certamente superiore per maturità e potenza ideativa. La maturazione personale attraverso le esperienze trascorse, tra cui i molti viaggi, sono una delle probabili ragioni di questa sostanziale differenza; inoltre, il Concerto n. 10 non è soggetto alle limitazioni imposte dal committente, come nel caso appunto del n. 7 (KV. 242) e del n. 8 (KV. 246), poiché il lavoro era destinato a se stesso e a sua sorella Nannerl (oggi impersonati dal grande Benedetto Lupo e dalla prodigiosa ex-allieva Beatrice Rana). La composizione rappresenta inoltre un passo in avanti per quanto concerne la strumentazione, vista la richiesta anche di due fagotti, che solo a partire dal Concerto n. 15 diverranno una parte obbligata dell’organico orchestrale. Il materiale tematico è molto vario e coordinato con una struttura ampia e molto innovativa: nel primo tempo si noti la vasta esposizione orchestrale dei temi principali; il secondo movimento si distingue, come già nel Concerto n. 9, per la sua grandezza e profondità di espressione, ciò che anticipa quelli che saranno i conseguimenti successivi della lunga serie dei 27 concerti per pianoforte di Mozart. Scritto nel 1932 da Poulenc su commissione della principessa e mecenate Winnaretta Singer de Polignac, il Concerto per due pianoforti costituisce una delle opere conclusive del primo periodo compositivo di Francis Poulenc, fortemente influenzata dal Concerto in Sol maggiore di Ravel, allora da poco eseguito a Parigi. Per il resto questo lavoro è, per ammissione dello stesso autore, un vero e proprio omaggio a Mozart, e il tempo centrale in particolare, da lui definito “un gioco con il ritratto di Mozart” si rifà proprio al Concerto n. 10 che abbiamo appena ascoltato. Molte le curiosità riguardo a questo brano, eseguito con enorme successo per la prima volta a Venezia (solisti lo stesso Poulenc e Jacquès Fevrier), dove era stato composto nel palazzo della de Polignac, lo stesso nel quale erano ospitati Arthur Rubinstein e Manuel de Falla, e dove più tardi lo saranno moltissimi altri musicisti, tra cui Caruso e Stravinskij. Anche in questo caso, avendo dedicato ai due brani precedenti un po’ troppo spazio mi esenterò dal descrivere una sinfonia di Mozart fin troppo nota, la n. 40 in Sol minore, richiamando solo alla mente di quelli più avanti negli anni la canzonetta che tutti ammirammo negli anni Settanta, grazie alle grazie di Sylvie Vartan…
Ottavia , città sospesa sull’abisso
di Alberto Cara
Ottavia è la musica di una città i cui abitanti hanno la certezza della caduta, la percezione sicura della gravità, dell’altezza e della vertigine. E allora, come resistere alla tentazione del precipizio? Non si può. Questo pezzo, semplicemente, la asseconda.