71ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
sabato 07 novembre 2015
Ore: 17:00

Direttore Gérard Korsten
Orchestra di Padova e del Veneto

 

Beethoven Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore op. 60
Beethoven Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica”

Biglietteria

Carnet Liberi di scegliere 12, 10 o 8 concerti a scelta fra le nostre proposte del giovedì sera.
Segui il link alla pagina dedicata: ABBONAMENTI E CARNET
Abbonamenti Concerti in Anteprima, 18 o 10 concerti delle prove aperte il giovedì mattina.
Segui il link alla pagina dedicata: ANTEPRIME 2015/2016

Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita

Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita

Il Cast

Direttore Gérard Korsten
Orchestra di Padova e del Veneto

Note di sala

Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sinfonia n. 4 in Si bemolle maggiore op. 60
I. Adagio – Allegro vivace
II. Adagio
III. Allegro vivace
IV. Allegro ma non troppo

* * *

Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica”
I. Allegro con brio
II. Marcia funebre: Adagio assai
III. Scherzo: Allegro vivace – Trio
IV. Finale: Allegro molto

Note a margine di Renato Meucci
La Stagione dei Pomeriggi Musicali di quest’anno propone ben sei sinfonie di Beethoven, tra cui le quattro oggi meno eseguite, che un tempo erano invece le più apprezzate dal pubblico (sono gli ineffabili ribaltamenti del gusto musicale). Si parte con la Quarta, composta nel 1806 ed eseguita in pubblico per la prima volta l’anno successivo a Vienna, un singolare banco di prova per molte delle innovazioni sinfoniche beethoveniane che giungeranno da lì in avanti. Facendo un passo indietro gli sarà contrapposto uno dei monumentali capolavori beethoveniani, la Terza, di due anni precedente, una delle sue sinfonie più apprezzate e ammirate.
Sulla dedica di quest’ultima voglio raccontare una storia istruttiva, anche se ciò mi costringe a tralasciare ulteriori descrizioni dei due brani sinfonici (ma voi godetevi il riascolto di queste mirabili composizioni, che per questa volta lasceremo parlare da sole). La Terza sinfonia – come leggerete in tutte le storie della musica – sarebbe stata concepita con una dedica a Napoleone(peraltro scritta in italiano) che in un secondo momento, dopo la decisione di quest’ultimo di farsi eleggere imperatore, Beethoven avrebbe deciso di cancellare. Questa celeberrima, quanto fantasiosa circostanza è stata tramandata dalla prima biografia completa di Beethoven, pubblicata nel 1838 dal suo ex-allievo Ferdinand Ries e dal medico Franz Wegeler. Peccato che lo stesso Ries si fosse espresso in tutt’altri termini molti anni prima, all’epoca della composizione della sinfonia, quando scrisse all’editore Simrock di Bonn una lettera che forse vi deluderà se vi siete fatta un’idea idillica e disinteressata di Beethoven, ma che invece aiuta a comprender come egli possa essere stato il primo grande compositore a guadagnarsi da vivere senza essere alle strette dipendenze di nessuno. Ecco il testo di Ries (22 ottobre 1803): “[Beethoven] avrebbe molto piacere di dedicare la stessa a Bonaparte, se non fosse che [il principe] Lobkowitz la vuole avere da sei mesi e vuole dargli 400 fiorini, e pertanto verrà [solo] chiamata Bonaparte”. Si trattava dunque di una dedica a pagamento per il principe austriaco Lobkowitz, una prassi che a leggere le lettere di Beethoven risulta perfettamente comprensibile, e la prospettiva di un lauto compenso contava dunque per lui ben più di ogni altra considerazione, tanto meno di quelle politiche. Niente di nuovo sotto il sole, neanche sul versante beethoveniano (per gli addetti ai lavori: so bene che circolano versioni edulcolorate di questa missiva di Ries, ma l’originale tedesco è a disposizione di tutti per un’attenta verifica).