71ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
sabato 14 novembre 2015
Ore: 17:00

Maestro di concerto al violino Alberto Martini
Violino Amalia Hall
I Virtuosi Italiani

Mozart Sinfonia in Re maggiore K 81
Mozart Concerto in La maggiore per violino e orchestra K 219
Viotti Sinfonia concertante in Fa maggiore per due violini e orchestra n. 1 G 76
Boccherini Sinfonia in re minore “La Casa del Diavolo”

Biglietteria

Carnet Liberi di scegliere 12, 10 o 8 concerti a scelta fra le nostre proposte del giovedì sera.
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Abbonamenti Concerti in Anteprima, 18 o 10 concerti delle prove aperte il giovedì mattina.
Segui il link alla pagina dedicata: ANTEPRIME 2015/2016

Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita

Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita

Il Cast

Maestro di concerto al violino Alberto Martini
Violino Amalia Hall
I Virtuosi Italiani

Note di sala

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia n. 44 in Re maggiore K 81
I. Allegro
II. Andante
III. Allegro molto

Concerto per violino e orchestra
n. 5 in La maggiore K 219
I. Allegro aperto
II. Adagio
III. Rondeau: Tempo di minuetto

* * *

Giovanni Battista Viotti (1755-1824)
Sinfonia concertante per due violini e orchestra n. 1 in Fa maggiore G 76
I. Allegro brillante
II. Adagio non tanto
III. Rondò: Allegro

Luigi Boccherini (1743-1805)
Sinfonia n. 4 in re minore op. 12 G 506 “La Casa del Diavolo”
I. Andante sostenuto – Allegro assai
II. Andantino con moto
III. Andante sostenuto – Allegro non molto

Note a margine di Renato Meucci
Giacché il numero K delle opere di Mozart è ordinato in successione cronologica (K 626 corrisponde infatti all’estremo Requiem), il K 81 designa un’opera giovanile, una delle quattro sinfonie scritte da Mozart durante il suo primo soggiorno in Italia nel 1770. Tuttavia numerosi dubbi sono stati sollevati circa l’originalità di questo brano, e io sento di unirmi al novero di coloro che ne attribuirebbero più volentieri la paternità al padre Leopold Mozart, il che nulla toglie alla piacevolezza di questa composizione, amabile e intrigante. Diverso il caso del Concerto per violino e orchestra K 219 (il quinto dei cinque da lui scritti tutti in giovane età): qui, se il primo tempo vi può apparire tutto sommato prevedibile; se l’Adagio centrale vi sembra un po’ melenso e non dei più riusciti (ma scommetto che in altri susciterà gli entusiasmi che tanti gli riconoscono); beh, se proprio desiderate qualcosa di particolare, allora confidate nel Rondeau Minuetto del terzo tempo che non potrà deludervi quanto a originalità e colpi di scena: lasciate passare il tema iniziale e sarete accontentati (vi aspetta anche qualche turcheria, una reminiscenza della musica per fiati che si suonava abitualmente a Vienna nelle serate estive davanti al Hofburg). Viotti è uno dei violinisti e compositori usciti dalla scuola torinese di Gaetano Pugnani, e di sicuro quello  più famoso grazie alla sua costante presenza internazionale (Londra, ma soprattutto Parigi). Anche il genere musicale che qui ci propone, la “sinfonia concertante” per due violini e orchestra (Viotti ne scrisse due), ha ben poco di italiano: questo brano, in cui i due strumenti solisti si alternano da protagonisti, ebbe la sua prima esecuzione a Parigi nel 1787, nella celebre sede del Concert spirituel (che a dispetto del nome era il luogo deputato della musica profana nella capitale francese). Quanto alla Sinfonia di Boccherini vorrei richiamare l’attenzione in particolare su primo e terzo movimento (il secondo, centrale, mi pare un quadretto di genere se confrontato con gli altri due); l’ultimo, quello che dà alla composizione il titolo “La Casa del Diavolo”, rimanda a Gluck a al suo balletto Don Juan. Si tratta a mio avviso di un brano di straordinaria modernità, scritto nel 1771 ma per molti versi preconizzatore di atmosfere musicali ben più consone all’Ottocento inoltrato.