Le date
Direttore: Stefano Montanari
Pianoforte: Davide Cabassi
Tromba: Sergio Casesi
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Rota, Concerto per archi
Shostakovich, Concerto per pianoforte, tromba e archi n. 1 in do minore op. 35
Haydn, Sinfonia n. 100 in Sol maggiore Hob I. “Militare”
Biglietteria
BIGLIETTI SINGOLI CONCERTI
Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita
Ridotti (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita
Il Cast
Direttore: Stefano Montanari
Pianoforte: Davide Cabassi
Tromba: Sergio Casesi
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Note di sala
Nino Rota
Concerto per archi
Preludio: Allegro ben Moderato
Scherzo: Allegro comodo
Aria: Allegretto quasi Adagio
Finale: Allegrissimo
Dmitrij Dmitrievič Šostakovič
Concerto per pianoforte, tromba e archi n. 1 in do minore op. 35
Allegro moderato
Lento
Moderato
Allegro con brio
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 100 in Sol maggiore Hob I. “Militare”
Adagio – Allegro
Allegretto
Minuetto: Moderato
Finale: Presto
Note a margine Renato Meucci
«Ci sarà e sarà una cosa naturale, un’arte senza sofferenza, spiritualmente sana, non solenne, non triste, ma fiduciosa, un’arte in piena confidenza con l’umanità». Questa frase, tratta da un libro dedicato alla complessità della musica d’avanguardia, il Doktor Faustus di Thomas Mann, sembra particolarmente appropriata per introdurre la musica di Nino Rota, che in contrasto con le tendenze più radicali del Novecento si è sviluppata “in piena confidenza con l’umanità”, anche quando non era destinata a uno dei tanti film per il quali egli si è reso memorabile.
Tra la tanta musica da camera da lui composta il Concerto per archi (1964-65) rappresenta oggi uno dei capisaldi del suo repertorio, frequentemente eseguito e inciso. Il “caso” musicale di Rota meriterebbe una appropriata trattazione che non è possibile in questo contesto, ma l’aggiunta di una curiosità sì: lo sapevate che Rota ha musicato più di 150 film o lungometraggi?
Il singolare organico del Concerto per pianoforte tromba e archi (1933) di Šostakovič merita una breve annotazione. Si tratta infatti del risultato di una trasformazione avvenuta durante la scrittura stessa del brano, che inizialmente doveva essere una concerto per tromba e orchestra in omaggio all’antica tradizione barocca, poi trasformato dall’inclusione del pianoforte, fino a diventare un concerto per pianoforte e orchestra con interventi solistici della tromba. Alcuni di tali interventi sono semplici interiezioni, altri commenti interlocutori, nonché una serie di ironiche e persino sardoniche citazioni di brani preesistenti (alcuni li riconoscerete).
Mi fermo qui nella descrizione della composizione per accennare, come promesso, alle possibili modalità di formulazione dei programmi di concerto. L’argomento è stato oggetto tra l’altro di uno studio sperimentale iniziato da John H. Mueller negli anni ‘40 per analizzare il repertorio preferito dalle orchestre americane di allora (The American Symphony Orchestra, 1951) e ci rivela – tra le tante utili considerazioni – una scelta sorprendente: quella della musica del sovietico Šostakovič, che conobbe in America un crescendo di popolarità proprio negli anni della Guerra fredda. Ma il saggio di Mueller è di un interesse particolare per comprendere anche fenomeni storico-sociali che nulla hanno a che fare con la programmazione, come ad esempio perché Beethoven fu un compositore affermatissimo alla sua epoca; oppure per spiegarci la singolare genesi del termine “musica barocca”; fino all’affermazione che più mi ha colpito: “Il ‘bello’, dice Mueller con una dose di forte provocazione, “non risiede nella musica più di quanto il dolore non risieda sulla punta di un chiodo” (The social nature of musical taste, 1956). Da leggere!
Haydn si recò una prima volta a Londra nel 1791-92 su invito di Johann Peter Salomon, grande violinista e impresario tedesco operante nella capitale britannica dall’inizio degli anni ‘80. Nel 1794-95 l’evento si ripeté, come pure il successo delle sinfonie “londinesi” scritte dal compositore in occasione delle due visite. Quella qui proposta, la n. 100 “militare”, prende questa definizione da un taccuino che Haydn tenne aggiornato durante la visita, e si riferisce certamente all’impiego nel secondo e quarto movimento della cosiddetta “musica turca”, formata da timpani, triangolo, piatti e grancassa, le percussioni presenti nelle bande militari di allora (cui si aggiungeva estemporaneamente il “cappel cinese”, un curioso strumento fatto a ombrello con campanellini tintinnanti appesi). La “musica turca” era un’imitazione delle bande dei Giannizzari che accompagnavano le truppe ottomane e che grande impressione avevano fatto durante le guerre combattute dall’Impero contro i turchi. Ma la suggestione suscitata da questo complesso doveva trasformarsi in una vera e propria moda che, diffusasi a Vienna nei complessi militari che suonavano davanti all’Hofburg durante i giorni festivi della bella stagione, si allargò un po’ ovunque fino a insinuarsi in uno specifico registro dei pianoforti (per chi conosce quelli viennesi con 6 pedali del primo Ottocento è quello azionato dall’ultimo pedale di destra).
La sinfonia venne eseguita il 31 marzo 1794 e replicata con grande successo il 9 aprile successivo. Il “Morning Chronicle” di quest’ultimo giorno riporta che “il movimento centrale fu accolto con ininterrotte grida di plauso. Bis! Bis! Bis! Risuonava da ogni posto; perfino le signore non riuscivano a contenersi. C’è l’avanzare in battaglia, la marcia degli uomini, il segnale della carica, il tuonare dell’inizio, il cozzare delle armi, le urla dei feriti, e ciò che si può definire il diabolico ruggito della guerra reso con un massimo di orrida sublimità. Ciò che anche altri possono abbozzare, solo Haydn può portare a compimento; poiché solo lui ha finora ottenuto questo genere di meraviglie”.
STEFANO MONTANARI Direttore d’ orchestra
Diplomatosi in violino e pianoforte con il massimo dei voti e lode, ottiene il diploma di alto perfezionamento in musica da camera con Pier Narciso Masi presso l’Accademia Musicale di Firenze e il diploma di solista con Carlo Chiarappa presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Per diversi anni primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna, ensemble specializzato in musica antica, con cui ha effettuato tournée in tutto il mondo, collabora inoltre con i più importanti esponenti nel campo della musica antica ed è docente di violino barocco presso l’Accademia Internazionale della Musica di Milano. È stato inoltre docente dei Corsi di alto perfezionamento di Musica Antica di Urbino, nonché del corso di II livello di violino barocco presso il Conservatorio “Dall’Abaco” di Verona. E’ da diversi anni direttore del progetto giovanile europeo “Jugendspodium Incontri musicali Dresda- Venezia”. E’ stato protagonista nel 2007 e nel 2011 del Concerto di Natale e del concerto per la Festa della Repubblica al Senato della Repubblica Italiana, dove si è esibito in veste di direttore e solista eseguendo Le Quattro Stagioni di Vivaldi con l’orchestra barocca di Santa Cecilia di Roma, in diretta Eurovisione. All’attività di solista, affianca quella di direttore: dirige regolarmente nella stagione del Teatro Donizetti di Bergamo (Don Gregorio, L’Elisir d’amore e Don Pasquale di Donizetti,La Cecchina di Piccinni) e ha inoltre diretto Don Pasquale di Donizetti al Teatro Coccia di Novara e L’Elisir d’amore al Teatro del Giglio di Lucca. Viene invitato regolarmente dal Teatro La Fenice di Venezia, dove ha diretto L’inganno felice di Rossini, Così fan tutte di Mozart, la Messa in si minore di Bach e diversi concerti in veste di solista-direttore. Tra gli altri suoi impegni passati segnaliamo: Così fan tutte, Nozze di Figaro, Don Giovannie Carmen all’Opéra de Lyon; Semiramide Riconosciuta di Porpora al Festival di Beaune, alla testa dell’Accademia Bizantina; Don Giovanni all’Opera Atelier di Toronto; Così fan tutte al Teatro Donizetti di Bergamo. Intensa anche la sua attività alla tastiera, che lo impegna regolarmente come direttore dal cembalo e dal fortepiano (L’Elisir d’amore e La Cecchina al Teatro Donizetti di Bergamo; Don Giovanni di Mozart all’Opera Atelier di Toronto; diversi concerti con Accademia Bizantina). È stato protagonista anche in veste di accompagnatore d’eccezione su tastiere storiche: al fortepiano, ha accompagnato Marianna Pizzolato in una concerto dedicato alla musica da camera di Rossini per l’apertura della stagione degli Amici della Musica di Firenze. E’ stato protagonista di un concerto dedicato alle Sonate e partite per violino solo di Bach a Taranto, programma che riproporrà anche a Treviso. E’ tornato quindi all’Opéra de Lyon dove ha diretto Die zauberfloete e Le Comte Ory; ha quindi riscosso grande successo di pubblico e critica per la sua lettura di Dido and Aeneas al Teatro Ristori di Padova e de La cambiale di matrimonio e L’Elisir d’Amore alla Fenice di Venezia e de Il Barbiere di Siviglia a Palermo. Ha preso parte quindi ad un’importante tournée in Australia con il Brandeburg Consort. Ha inoltre diretto Stabat Mater di Rossini e Casanova Remix, balletto su musiche barocche al filarmonico di Verona; una serie di concerti alla Fenice di Venezia e Così fan tuttee La clemenza di Tito al Bolshoi di Mosca. Più recentemente ha diretto L’Eritrea di Cavalli, Don Giovanni e L’Inganno Felice alla Fenice di Venezia; Il Barbiere di Siviglia alle Terme di Caracalla a Roma. Ha inoltre riscosso il plauso di pubblico e critica per la sua lettura de IlViaggio a Reims nuova produzione alla Dutch National Opera & Ballet di Amsterdam con la regia firmata da Damiano Michieletto. Stefano Montanari tornato quindi a Firenze dove è stato impegnato nel Dido & Aeneas e nella Messa in Si Minore oltre che in una serie di concerti barocchi, ed in seguito nuovamente a Verona dove ha diretto Il Barbiere di Siviglia al Filarmonico e Don Giovanni all’Arena. Più recentemente è stato protagonista de Le nozze di Figaro nel circuito Aslico; ha eseguito le Sonate e Partite di Bach a Stresa. Ha inoltre diretto una serie di concerti a Milano con I Pomeriggi Musicali, a Torino con la Filarmonica del Teatro Regio, a Montreal con la Arion Baroque Orchestra e al Teatro Real di Madrid con Andreas Scholl. Particolarmente interessante la sua nuova collaborazione con il Pomo d’Oro, che ha diretto e dirigerà in una serie di concerti e nuovi progetti operistici in prestigiose piazze europee. Da ricordare: Rinaldo di Händel a Bruxelles, Parigi e Karlsrhue e un concerto a Grenoble. Per quanto riguarda gli impegni venturi ricordiamo Die Entführung aus dem Serail, Alceste, Don Giovanni (in tournée in Oman) e una serie di concerti a Lione; un concerto a Palazzo Pitti con l’Orchestra dell’opera di Firenze; L’Elisir d’Amore, Il Barbiere di Siviglia e concerti sinfonici al Teatro la Fenice a Venezia; Stabat Mater di Rossini con la Warsaw Philarmonic Orchestra a Varsavia; serie di concerti a Milano con l’Orchestra Verdi; Agrippina e La clemenza di Tito ad Anversa; Il Viaggio a Reims al Teatro dell’Opera di Roma. Ha inciso per le case discografiche Foné, Frequenz, Denon, Opus 111, Naïve, Erato, Virgin, Tactus, Astrée, Thymallus, Symphonia, Bottega discantica, Decca, Oiseau Lyre, Arts. La sua incisione delle Sonate Op. 5 di Corelli ha ottenuto il Diapason d’or in Francia e numerosi riconoscimenti e premi internazionali. Nel 2007 e nel 2010 è risultato vincitore del premio Internazionale MIDEM, come miglior disco dell’anno di musica barocca. Per la casa editrice musicale Carisch ha curato “Metodo per violino Barocco”.
DAVIDE CABASSI Pianoforte
Davide Cabassi è top-prize winner con Van Cliburn International Piano Competition 2005. E un pianista versatile, di grande intelligenza musicale, ha un repertorio vastissimo; le sue caratteristiche sono la raffinata curiosità e una profonda passione per tutta la musica che va dal 700 a oggi compreso il repertorio Jazzistico. Si esibisce con le maggiori orchestre europee e internazionali: tra cui la Filarmonica della Scala, la Russian Chamber Orchestra, l Orchestra della Radio Svizzera italiana di Lugano, collaborando con direttori come Gustav Kuhn, James Colon, Tito Ceccherini, Daniele Gatti e numerosi altri. Ha al suo attivo numerose registrazioni radiofoniche (Radio Tre, RadioPopolare, Radio Svizzera Italiana, Radio France, Classica Sky) e televisive (RAI UNO, RAI TRE): il canale tematico “Classica” gli ha dedicato uno speciale nella serie “Notevoli” e due trasmissioni monografiche all’interno di “Contrappunti”. E’ molto attivo in campo discografico: dopo il suo esordio nel 2006 con l’album Dancing with the Orchestra, per Sony BMG (che ha ricevuto il premio della critica della rivista Classic Voice come miglior album d’esordio) ha pubblicato “Pictures” (Mussorgskij e Debussy) ed “Escaping” (Bach, Beethoven e Brahms) per Allegro Corporation – Portland, un album monografico su Soler e uno su Schumann (con il Concerto op. 54 diretto da G. Kuhn) per col-legno, la prima incisione non cubana delle Danze di Cervantes, un album dedicato a Clementi e uno a Beethoven-Cherubini per Concerto Classics. In recital ha suonato per le più importanti associazioni musicali italiane ed europee, in più di 35 Stati Americani, in Argentina, in Cina, in Giappone. E’ stato ospite di sale da concerto quali la Carnegie Hall a New York, Rachmaninoff Hall a Mosca, Gasteig a Monaco di Baviera, Mozarteum a Salisburgo, Louvre e Salle Gaveau a Parigi, Forbidden City Hall e NCPA a Pechino, Roque d’Antheron, Tiroler Festspiele Erl ecc.. Sono usciti nel 2012 un monografico su Janacek per Amadeus, la Petite Messe Solennelle di Rossini per Stradivarius e il suo esordio con DECCA, un album mozartiano che ha riscosso straordinario successo. Nel 2015 è uscito il primo disco di una serie, sempre per DECCA, dedicata alla Sonate di Beethoven. Dopo essersi diplomato al Conservatorio di Milano nella classe di Edda Ponti ha studiato alla International Piano Foundation di Cadenabbia, sul Lago di Como, con William Grant Naborè, K. U. Schnabel, L. Fleisher, D. Bashkirov, R. Tureck, A. Weissenberg, e molti altri. Insegna nei conservatori italiani dal 2003: i suoi studenti risultano regolarmente vincitori di grandi concorsi nazionali ed internazionali E’ regolarmente invitato nelle giurie di concorsi internazionali, nonché a tenere masterclass in tutto il mondo. E’ artist in residence del Tiroler Festspiele Erl, della stagione concertistica e dei corsi estivi Kawai a Ledro, ed è membro del Comitato Artistico del Concorso Internazionale Ferruccio Busoni, nonchè direttore artistico della stagione concertistica “Primavera di Baggio” da lui fondata con la moglie, la pianista russa Tatiana Larionova, per valorizzare e rilanciare culturalmente la periferia disagiata della sua città, coinvolgendo i bambini e “invadendo” gli spazi associativi, specie quelli riscattati dalle mafie. E’ membro fondatore della UPB.
SERGIO CASESI Tromba
Sergio Casesi si è diplomato brillantemente sotto la guida del M° Gabriele Cassone presso il Conservatorio A.Vivaldi di Novara. Successivamente ha seguito i corsi tenuti da Roger Bobo (Los Angeles Symphony Orchestra) e Vinko Globokar. E’ stato prima tromba dell’Orchestra Giovanile Italiana. Successivamente ai corsi di perfezionamento con Sommerhalder, Stockausen, Ghitalla (Boston Symphony Orchestra), ha conseguito il Master in musica da camera – Repertorio tromba e pianoforte presso l’Accademia Pianistica di Imola sotto la guida del M° Pier Narciso Masi. Nel dicembre 2002 si è classificato terzo al Concorso Internazionale per Tromba di Porcia. Nell’ottobre 2003 ha conseguito il premio speciale della giuria per la musica contemporanea al concorso Maurice André di Parigi. Ha suonato come prima tromba con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra Nazionale della Rai, l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Dal gennaio 1999 è prima tromba dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Con l’etichetta Phonix Classic ha inciso un cd interamente dedicato al repertorio tromba e pianoforte, contenente anche brani in prima incisione espressamente dedicati. Tiene corsi e master class dedicati allo strumento solista e nella musica da camera.