72ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
giovedì 03 novembre 2016
Ore: 21:00
sabato 05 novembre 2016
Ore: 17:00

Direttore: Pier Carlo Orizio
Pianoforte: Alessandro Taverna
Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo

Mendelssohn, Le Ebridi op. 26
Mozart, Concerto per pianoforte e orchestra in Do maggiore K 467
Mendelssohn, Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “Scozzese”

Biglietteria

BIGLIETTI SINGOLI CONCERTI

Interi
Primo Settore (Platea, da fila 1 a 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita

Ridotti
(Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea da fila 1 a 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita

Carnet LIBERI DI SCEGLIERE: 15 concerti scelti all’atto dell’acquisto. Segui il link alla pagina dedicata: ABBONAMENTI E CARNET

Il Cast

Direttore: Pier Carlo Orizio
Pianoforte: Alessandro Taverna
Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo

Note di sala

Felix Mendelssohn
Le Ebridi op. 26

Wolfgang Amadeus Mozart
Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 in Do maggiore K 467
Allegro maestoso
Andante
Allegro vivace assai

Felix Mendelssohn
Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “Scozzese”
Introduzione: Andante con moto – Allegro un poco agitato – Assai animato – Andante come I
Scherzo: Vivace non troppo
Adagio cantabile
Finale guerriero: Allegro vivacissimo – Allegro maestoso assai


Note a margine di Renato Meucci
Diciamo che un musicofilo su due, in visita in Scozia, non si fa mancare un’escursione all’isola di Staffa per ammirare la celebre Grotta di Fingal (a proposito: la grotta è una, ma chissà perché molti, in italiano, la chiamano al plurale).

Chi ha ascoltato almeno una volta la celebre ouverture di Mendelssohn, detta anche le “Ebridi” dal nome dell’arcipelago di cui l’isola fa parte, può essere incuriosito dal luogo che la ispirò: questo suggestivo territorio disabitato, frequentato da specie marine e ornitologiche incontaminate e rare, comprende appunto la grotta che ha ispirato poeti, letterati, pittori, e naturalmente il nostro Mendelssohn, grotta dotata – dicono, perché io all’interno non ci sono mai stato – di una eco particolarmente affascinante, cosa che spiegherebbe l’attrazione anche di altri musicisti, a partire da Brahms. Ho parlato in precedenza (nel programma del primo concerto) di musica descrittiva, ma in questa composizione non vi è nulla di descrittivo e di didascalico; e se non fosse per il titolo difficilmente penseremmo all’evocazione della celebre grotta, e tanto meno al suo interno: fascino misterioso della suggestione e dell’ispirazione della natura sul genio musicale.

Mendelssohn fu inizialmente ispirato a comporre la sua Terza sinfonia durante la prima visita in Gran Bretagna avvenuta nel 1829 quando, trovandosi a Edimburgo nel Holyrood Palace (un tempo residenza reale di Scozia e tuttora abitato dalla Regina Elisabetta almeno una volta all’anno) ebbe la prima idea del brano, come scrive ai suoi familiari: “In pieno crepuscolo oggi siamo stati nel palazzo dove Maria Stuarda visse e amò… La chiesa inferiore è senza soffitto, così che erba ed edera crescono lì dove Maria fu incoronata regina di Scozia. Ogni cosa è in rovina, distrutta, e il cielo semplicemente vi penetra dentro. Penso di aver trovato lì l’inizio della mia sinfonia Scozzese”. Pochi giorni più tardi egli visitò appunto l’isola di Staffa che ispirò quasi di getto la composizione delle Ebridi, mentre continuò ad abbozzare la futura Sinfonia n. 3, sospendendone tuttavia la stesura nel 1831; e solo alla fine di quel decennio la riprese, completandola nel 1842 (pur essendo l’ultima composta, fu pubblicata per terza e prese quindi questo numero d’ordine).

Il primo tempo inizia con un meditativo Andante, chissà se quello ispirato dalla visita ai ruderi della cappella di Maria Stuarda; segue un Allegro un poco agitato con un tema molto caratteristico che completa il primo movimento. I due tempi centrali sono poi invertiti, con lo Scherzo che precede il tempo lento ed è curiosamente e inconsuetamente scritto in forma-sonata, risultando uno di quei momenti “magici” di cui Mendelssohn è abilissimo creatore (caratteristico il motivo del clarinetto, all’inizio, come anche la conclusione in pianissimo). Una sorta di recitativo dei violini immette nel tempo lento, in forma di Lied, in cui la melodia, intensa e ariosa, trova un netto contrasto nella seconda idea, quasi da marcia funebre; le varie riprese del tema sono poi impreziosite dal passaggio del tema alle voci gravi o ai fiati. Aperto da uno scoppio folgorante, è infine il Finale, un movimento vivacissimo di grande forza drammatica, percorso da una grande energia ritmica cui subentra improvvisamente un Allegro maestoso assai, con un tema innodico che si eleva in apoteosi, e con una chiusa di grande efficacia.

A cavaliere tra i due celebri brani di Mendelssohn se ne colloca un terzo, che adoro: il Concerto in Do maggiore K 467 di Mozart. Si tratta di una delle più eseguite tra le 27 sue composizioni per piano solista e orchestra: qui Mozart prosegue nella strada già imboccata con il precedente concerto in Re min., ossia quella di un ampliamento dello stile di concerto con un impiego massiccio dell’orchestra, ciò che ha fatto coniare per questo tipo di concerto la definizione di “concerto sinfonico”. Non potendo soffermarmi su tutti e tre i movimenti, non posso mancare di accennare al II (Andante) la cui melodia è, e resta, uno dei momenti lirici indimenticabili dell’intera produzione mozartiana (il che è tutto dire).

Aggiungo una parola su Alessandro Taverna: la parola è semplicemente “grande”! Sì, grande come il successo meritatissimo che ha conquistato in questi ultimi anni esibendosi nelle principali sale da concerto, in Italia e all’estero.

M° PIER CARLO ORIZIO Direttore d’ orchestra
Direttore artistico del Festival di Brescia e Bergamo, Pier Carlo Orizio (Brescia, 1963) si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Sergio Marengoni, ha studiato composizione con Giancarlo Facchinetti e direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov (Venezia 1988) e da Leonard Bernstein (Roma 1989). Come direttore d’orchestra ha tenuto innumerevoli concerti con alcune delle principali orchestre del panorama europeo: dalla Filarmonica e dalla Sinfonica di San Pietroburgo all’Orchestra Tchaikovsky di Mosca, dalla Sinfonica di Praga alla Camerata Salzburg, dall’Orchestra Nazionale di Danimarca alla Filarmonica Slovena di Lubiana, senza dimenticare l’Orchestra della Svizzera Italiana, della R.T.V. di Zagabria, la Sinfonica Nazionale Lituana, la “Haydn” di Bolzano e Trento, la Filarmonica di Cracovia, la “Enescu” di Bucarest, la Filarmonica Arturo Toscanini, la Sinfonica Siciliana, l’Orchestra di Cannes e molte altre. Nella sua attività concertistica ha collaborato con celebri solisti, fra cui spiccano i nomi leggendari del violoncellista Mstislav Rostropovich, della pianista Martha Argerich, dei violinisti Uto Ughi e Salvatore Accardo, delle cantanti Cecilia Gasdia e Sara Mingardo. Molto significative anche le sue tournée extraeuropee: negli Stati Uniti d’America, in Brasile e soprattutto in Cina, dove negli ultimi anni ha dato vita al Festival Pianistico Internazionale di Pechino. Per la rivista “Amadeus” ha registrato un CD interamente dedicato a Mendelssohn con l’Orchestra di Padova e del Veneto (solisti il violinista Domenico Nordio e il pianista Roberto Prosseda), nonché un album haydniano con l’Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo e il pianista Giuseppe Andaloro. Profondamente interessato al rinnovamento del repertorio sinfonico e in particolare alla musica del nostro tempo, ha interpretato in prima assoluta, e con grande successo, numerose partiture di autori contemporanei. Dal 2002 è docente di Esercitazioni orchestrali presso il Conservatorio “E. F. Dall’Abaco” di Verona.

ALESSANDRO TAVERNA Pianoforte
Indicato dalla critica musicale inglese come “successore naturale del suo grande connazionale Arturo Benedetti Michelangeli”, Alessandro Taverna possiede una creatività musicale capace di “far sorgere un sentimento di meraviglia come una visita alla sua nativa Venezia”. Quando nella finale del Concorso Pianistico Internazionale di Leeds ha eseguito il Primo Concerto per pianoforte di Chopin “tutto è stato pervaso di solenne bellezza: sono stati impeccabili minuti di intensa poesia!” ha detto il quotidiano britannico The Independent. Da allora la carriera di Alessandro Taverna ha conosciuto un costante sviluppo, che gli ha consentito di guadagnare i favori della critica internazionale e lo ha portato ad esibirsi in tutto il mondo nelle più importanti sale e stagioni musicali, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, Wigmore Hall e Royal Festival Hall di Londra, Salle Cortot di Parigi, Preston Bradley Hall di Chicago, Konzerthaus di Berlino, Fazioli Concert Hall di Sacile, Sala Verdi del Conservatorio di Milano, Musashino Hall di Tokyo, Auditorium Stelio Moro di Lugano, Bridgewater Hall di Manchester, Ottawa Chamber Festival, Unione Musicale di Torino, Maggio Musicale Fiorentino, MITO Settembre Musica, Festival di Musica di Portogruaro. Appare come solista insieme a prestigiose orchestre quali Royal Philharmonic Orchestra, Minnesota Orchestra, Royal Liverpool Philharmonic, Münchner Philharmoniker, Bucharest Philharmonic, Scottish Chamber Orchestra, Orchestra di Padova e del Veneto, Orchestra del Teatro Olimpico/Vicenza, Bournemouth Symphony, Neue Philharmonie Westfalen, Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala. Del 2015 è il suo debutto con la Castleton Festival Orchestra diretta da Fabio Luisi e con la Filarmonica della Scala sotto la direzione di Daniel Harding. Ha lavorato con direttori quali Michele Mariotti, Thierry Fischer, ReinhardGoebel, Joshua Weilerstein, Michael Guttman, Andrew Penny. È stato scelto tra i pianisti dalla fondazione internazionale “The Keyboard Trust” di Londra, per la quale si è esibito in una serie di recital in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2009 ha inaugurato il Castleton Festival in Virginia del celebre direttore Lorin Maazel, il quale così si è espresso su di lui: “We must make music together!”, invitandolo con i Münchner Philharmoniker e dirigendolo nel Terzo Concerto di Prokofiev al Gasteig di Monaco e al Musikverein di Vienna.Numerose le sue affermazioni in prestigiosi concorsi pianistici internazionali tra i quali quelli di Londra, Leeds, Hamamatsu (Giappone), il Piano-e-Competition (Stati Uniti), il Premio Casella a Venezia, il Concorso Busoni di Bolzano, il Premio Scriabin di Grosseto, il Premio “Arturo Benedetti Michelangeli” di Eppan. Ha ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il “Premio Sinopoli”, riconoscimento che gli è stato attribuito per meriti artistici e per la sua carriera internazionale. Alessandro Taverna, veneziano di nascita, si è formato presso la Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro, diplomandosi sotto la guida di Laura Candiago Ferrari a diciassette anni col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore. Ha conseguito il diploma triennale di concertismo presso la Scuola di Perfezionamento Musicale di Portogruaro con Piero Rattalino e ha completato la sua formazione artistica all’Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala, Leonid Margarius, Boris Petrushansky e Louis Lortie, diplomandosi nel 2008. Successivamente ha conseguito il diploma cum laude all’Accademia Nazionale S. Cecilia di Roma con Sergio Perticaroli, alla Lake Como International Piano Academy con William Grant Naboré, Fou Ts’ong and Dmitri Bashkirov e alla Hochschule für Musik, Theater und Medien di Hannover con Arie Vardi. Ha tenuto seminari e masterclasses presso il Bowdoin International Music Festival (USA), la Willamette University di Salem (USA), la Potchefstroom University (Sudafrica), la St John University di York (Regno Unito). Insegna pianoforte presso il Conservatorio L. Perosi di Campobasso e alla Fondazione Musicale S. Cecilia di Portogruaro. Ha registrato per BBC Radio 3, Rai Radio 3, la Radiotelevisione Slovena, RSI Radiotelevisione Svizzera; del 2015 è il suo ultimo CD dedicato alle sonate per pianoforte di Nikolay Medtner per l’etichetta inglese SOMM Recordings.

FILARMONICA DEL FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E BERGAMO
Nata come conseguenza dell’esperienza triennale del Progetto Giovani con Uto Ughi, la Filarmonica del Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo si presenta come un’orchestra di giovani musicisti di grande talento che già hanno maturato importanti esperienze professionali. Al tempo stesso, la Filarmonica guarda con particolare attenzione ai conservatori delle città del Festival e vuole offrire ai migliori studenti diplomandi la possibilità di arricchire il proprio bagaglio formativo all’interno di una compagine altamente qualificata. Responsabile artistico della Filarmonica è Luca Ranieri, noto e apprezzato musicista bresciano. Prima viola dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Ranieri ha lavorato con i maggiori direttori al mondo e ha all’attivo numerose collaborazioni, fra cui quella come prima viola ospite con l’Orchestra del Teatro alla Scala e con la Filarmonica scaligera. La nuova formazione non solo figura quale orchestra “in residenza” del Festival di Brescia e Bergamo, comparendo quindi più volte nella sua programmazione, ma è impegnata in una sua attività indipendente. La Filarmonica vuole essere anche un servizio nei confronti delle città del Festival per avvicinare un pubblico ancora più ampio alla grande musica attraverso iniziative come incontri con i musicisti, concerti pensati per le famiglie e prove aperte. La Filarmonica è stata presentata ufficialmente il 16 dicembre 2013, in occasione di un concerto benefico al Teatro Sociale di Brescia (Sergej Krylov solista). A Bergamo la Filarmonica ha fatto il suo debutto l’11 febbraio 2014 al Teatro Sociale, con un concerto nell’ambito delle iniziative per il “Giorno del Ricordo”, ricorrenza in cui si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Nel 2014 la Filarmonica è stata impegnata al Festival di Brescia e Bergamo con solisti quali Roberto Cominati, Lilya Zilberstein e Federico Colli. Sergej Krylov l’ha invece diretta in occasione del concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia nel quarantennale della strage. Nello stesso periodo, ma non in ambito Festival, la Filarmonica è stata diretta anche da Giorgio Mezzanotte. Ad agosto la Filarmonica, guidata da Pier Carlo Orizio, ha inaugurato davanti a 4.000 persone il Meeting di Rimini con un omaggio a Fellini, omaggio riproposto anche al Teatro Carisport di Cesena nel novembre dello scorso anno. Il cartellone del Festival di Brescia e Bergamo 2015 ha visto la Filarmonica protagonista in numerose occasioni: dapprima a fianco di Ramin Bahrami, poi con Daniil Trifonov (col il quale si è esibita con grande successo anche al Teatro Alighieri di Ravenna) e successivamente sotto la direzione dell’armeno Eduard Topchjan. Una selezione della Filarmonica si è unita all’Orchestra Cherubini nei concerti diretti da Riccardo Muti il 19 maggio a Brescia (concerto straordinario per la beatificazione di Papa Paolo VI) e il 20 a Bergamo