Le date
Direttore: Ottavio Dantone
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Biglietteria
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BIGLIETTI
(ingressi singoli)
Interi:
Primo Settore (Platea, da fila 1 a fila 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a fila 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita
Ridotti*
Primo Settore (Platea da fila 1 a fila 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a fila 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita
*(Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Associazioni Culturali; Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Il Cast
Direttore: Ottavio Dantone
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Note di sala
Georg Friedriech Händel (1685-1759)
Water Music (Suite 1) HWV 348
Ouverture: Grave – Allegro
Adagio e staccato
Allegro – Andante
Presto
Air
Minuet
Bourrée
Hornpipe
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Sinfonia n. 35 in re maggiore K 385 “Haffner”
Allegro con spirito
Andante
Menuetto
Presto
* * *
Wolfgang Amadeus Mozart
Adagio e Fuga per archi in do minore K 546
Sinfonia n. 38 in re maggiore K 504 “Praga”
Adagio – Allegro
Andante
Presto
Note di sala Guido Barbieri
Unforgettable, indimenticabile. È stato questo l’aggettivo più usato per descrivere la passeggiata sulle acque del Tamigi che re Giorgio I si concede, insieme alla sua corte, la sera del 17 luglio 1717. Una festa grandiosa. Centinaia di uomini schierati lungo le rive del fiume per illuminare con le torce il passaggio del corteo regale: cinquanta imbarcazioni arredate come appartamenti di lusso, la nave in miniatura per il re e la sua famiglia, una grande piattaforma galleggiante con a bordo cinquanta musicisti. Il corteo si muove verso le otto di sera da Whitehall e percorre il corso del Tamigi fino a Chelsea. Alle undici il sovrano scende a riva per cenare e finalmente alle due del mattino la compagnia prende la via di casa. Le musiche che accompagnano il viaggio dal primo all’ultimo miglio le ha composte per l’occasione Georg Friedrich Händel, il caro Sassone, molto vicino, dopo una iniziale freddezza, al Re “tedesco” e alla sua politica. Trentadue brani di fattura diversa ed eterogenea: ouverture, arie, minuetti, bourrée, hornpipe, rigaudon, nei quali il favorito del re mostra a tutti il suo talento nell’invenzione di melodie lineari, di ingegnosi accompagnamenti contrappuntistici, di suoni seducenti e brillanti. È la base per le tre Suites, pubblicate soltanto nel 1788 – a quasi trent’anni dalla morte del compositore – della celeberrima Water Music: un capolavoro di severa, nobile, magniloquente galanterie. Appena quattro anni separano la “Haffner” e la “Praga”, due tra le sinfonie più “popolari” di Wolfgang Amadeus Mozart. Eppure sembrano appartenere a due mondi diversi. La Sinfonia n. 35 in re maggiore K 385 nasce formalmente nel 1782, ma le sue radici risalgono al 1776 quando la figlia del borgomastro di Salisburgo, Siegmund Haffner, viene condotta all’altare. In quell’occasione Mozart, appena ventenne e ancora legato mani e piedi all’arcivescovo Colloredo, scrive una Serenata, tipica pagina d’occasione, che reca il cognome dell’illustre concittadino. Passano sei anni e il figlio di Haffner, Siegmund jr., ottiene il titolo nobiliare che il padre aveva sognato per tanto tempo. La famiglia torna all’attacco chiedendo al vecchio amico di famiglia un altro dono. Wolfgang però non abita più a Salisburgo: due anni prima ha compiuto il grande salto verso la libertà e non ha più un minuto libero. Ma non può dire di no: butta giù di fretta, in otto giorni, lavorando anche di notte, il manoscritto di una “sinfonia in re maggiore” che conserverà per sempre il cognome degli Haffner. Sarebbe ingiusto considerare questa pagina più matura una figlia unigenita della vecchia Serenata. Tuttavia le impronte dello “stile di occasione” sono evidenti: l’Allegro con spirito iniziale è palesemente monotematico e costruito sul procedimento della variazione, l’Andante è privo di sviluppo, il Minuetto possiede un tono danzante e popolaresco, e il Finale ha la brillantezza e la disarmante semplicità della canonica Serenata. Di tutt’altra profondità lo stile compositivo della Sinfonia n. 38 in re maggiore K 504, la cosiddetta “Praga”, strutturata (un enigma rimasto insoluto) in soli tre movimenti. Siamo alla fine del 1786. Mozart ha sul leggio due manoscritti: quello del Concerto per pianoforte K 503 e quello della nuova Sinfonia. Il primo viene completato il 4 dicembre, il secondo il 6: due opere gemelle, nate e cresciute insieme. Senza contare che si era appena concluso il primo tratto di strada de Le Nozze di Figaro: in maggio la contradittoria accoglienza a Vienna, in ottobre il trionfo a Praga. E il Don Giovanni era ormai alle porte. Inevitabile dunque che nelle fibre della Sinfonia in re maggiore – eseguita nella capitale boema all’inizio del 1787 – scorra il sangue del teatro. Una scoperta teatralità nella contrapposizione dei temi, dei tempi e delle campiture armoniche percorre ad esempio il primo movimento, costruito secondo l’endiadi Adagio-Allegro che era stata di Haydn e che sarà di Beethoven. Una esplicita cantabilità vocale percorre invece da cima a fondo l’Andante, mentre la curiosa mancanza del Minuetto conduce direttamente all’atto conclusivo, il Presto, in forma di rondò sonata: il tema principale, il cui incipit richiama, quasi alla lettera, il celebre salto dalla finestra di Cherubino nelle Nozze di Figaro, acquista il ruolo, del tutto anomalo, di un vero e proprio leimotiv che attraversa l’esposizione, lo sviluppo e la ripresa. Incastonato tra le due pagine sinfoniche, l’Adagio e Fuga per archi in do minore K 546, composto nel 1788 sulla base di una Fuga per due pianoforti del 1783, mostra a quale punto di maturità fosse giunto lo studio di Mozart della scrittura contrappuntistica di Bach e Händel alla quale era stato introdotto dal Barone Gottfried van Swieten.
M° Ottavio Dantone
Direttore d’ orchesta
Diplomato in organo ed in clavicembalo presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, fin da giovanissimo ha avviato un’intensa carriera concertistica, dedicandosi allo studio e al costante approfondimento della musica antica e segnalandosi presto all’attenzione del pubblico e della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al Concorso Internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al Concorso Internazionale di Bruges (due dei concorsi di clavicembalo più importanti al mondo), primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Dal 1996 è il direttore musicale dell’Orchestra Accademia Bizantina di Ravenna, con la quale collabora già dal 1989. Negli ultimi anni ha gradualmente affiancato alla sua intensa attività di solista e leader di gruppi da camera, quella di direttore d’orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico. In questa veste ha collaborato con alcune importanti orchestre ed istituzioni teatrali europee, fra le quali I Pomeriggi Musicali, ORT Orchestra della Toscana, l’Orchestra Haydn di Bolzano, WDR Orchester di Koeln, Société Philharmonique di Bruxelles, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestra del Teatro Real de Madrid, Orchestra del Teatro alla Scala, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Philharmonia Baroque Orchestra di San Francisco e Orchestre National de Lyon. È inoltre salito sul podio della Staatskapelle Berlin per una serie di concerti alla Philarmonie e al Konzerthaus di Berlino. Nel marzo 1999 ha avuto luogo il suo debutto operistico, con la prima esecuzione moderna dell’opera Giulio Sabino di Giuseppe Sarti (di cui ha curato anche la revisione) sul podio dell’Accademia Bizantina, al Teatro Alighieri di Ravenna. Con l’Accademia Bizantina è regolarmente ospite delle più importanti sale ed associazioni concertistiche, tra le quali Barbican Center di Londra, Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam, Cité de la Musique di Parigi, Théâtre des Champs Elysées di Parigi, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Festival de Musique di Montreux-Vevey, lnternational Music Festival di Istanbul, Metropolitan Museum di New York, Auditorium del Lingotto di Torino, Ravenna Festival, Bologna Festival, Accademia Chigiana di Siena. Ha inaugurato la stagione 2015/2016 debuttando sul podio del Teatro Petruzzelli di Bari, in seguito ha diretto Le nozze di Figaro alla Staatsoper di Amburgo e concerti sinfonici sul podio dell’Opéra de Montpellier, dell’Orchestra Filarmonica della Scala e dell’Orchestra Sinfonia Nazionale della Rai. Fra i suoi prossimi impegni operistici annovera La clemenza di Tito e L’incoronazione di Poppea all’Opernhaus di Zurigo, Il barbiere di Siviglia e Don Giovanni all’Opera di Bilbao, Così fan tutte al Festival di Salisburgo, L’incoronazione di Dario al Teatro Regio di Torino, L’Orfeo di Monteverdi all’Opéra de Lausanne e La Cenerentola all’Opéra National de Paris. Tornerà inoltre a condurre sul podio della Duisburger Philharmoniker, dell’Orchestre de Chambre de Lausanne, della Kammerorchester Basel e dell’Orchestra of the Age of Enlightenment. Nel corso della stagione 2014/15 ha diretto le produzioni de Il barbiere di Siviglia ad Oviedo, Tancredi all’Opéra de Lausanne e La verità in cimento all’Opernhaus di Zurigo. È tornato sul podio dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali e dell’Orchestra Haydn di Bolzano e con l’Orchestra Filarmonica della Scala a Sarajevo. L’inizio della stagione 2013/2014 lo ha visto debuttare sul podio dell’Orchestre National de France con un concerto dedicato a Mozart e Rossini. Subito dopo è ritornato a capo dell’Orchestra Filarmonica della Scala per dirigere un concerto con musiche di Mozart, R. Strauss e Bottesini. In seguito ha diretto il Messiah di Händel con la Melbourne Symphony Orchestra e la Royal Liverpool Philharmonic, La clemenza di Tito alla Fenice di Venezia, Rinaldo al Glyndebourne Festival Opera e L’italiana in Algeri al Palau de Les Arts de Valencia. Ha inaugurato la stagione 2012/2013 con una serie di concerti sul podio dell’Orchestra Haydn di Bolzano e ha debuttato sul podio dell’Opernhaus di Zurigo con il Messiah di Händel. In seguito ha diretto la Petite Messe Solennelle con la Royal Liverpool Philharmonic, Die Zauberflöte al Palau de les Artes di Valencia, Messiah di Händel con l’Orchestra della Rai di Torino, nonché una serie di concerti sul podio della Filarmonica del Teatro alla Scala e dei Philharmoniker Hamburg. Ha diretto importanti produzioni, fra le quali, Il viaggio a Reims, Così fan tutte e Rinaldo al Teatro alla Scala, Rinaldo al Glyndebourne Opera Festival e alla Royal Albert Hall di Londra, L’Arbore di Diana al Teatro Real di Madrid, Una cosa rara al Palau de les Arts di Valencia, L’italiana in Algeri alla Staatsoper di Berlino e all’Opéra de Lausanne, Juditha Triumphans al Teatro La Fenice a Venezia, Tito Manlio al Barbican Centre di Londra e a Dortmund, Giulio Cesare all’Opéra de Lausanne, Orlando e Rinaldo al Beaune Festival, Le nozze di Teti e Peleo e L’Edipo Colono al Rossini Opera Festival di Pesaro, Ascanio in Alba al Teatro Comunale di Bologna, Nina, ossia la pazza per amore di Paisiello nelle produzioni del Teatro alla Scala, del Piccolo Teatro di Milano e di Ravenna Festival, Marin Faliero (con Mariella Devia e Michele Pertusi) al Teatro Regio di Parma. Numerose sono le sue registrazioni televisive e radiofoniche in Italia e all’estero, nonché quelle discografiche più volte premiate dalla critica internazionale, sia come solista, sia come concertatore. Dal 2003 incide regolarmente per l’etichetta britannica DECCA, nonché per l’etichetta francese Naïve. Profondo conoscitore della prassi esecutiva, tiene regolarmente corsi di perfezionamento di clavicembalo, musica da camera, basso continuo ed improvvisazione.
Orchestra I Pomeriggi Musicali
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Donato Renzetti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, direttore emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.