73ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
giovedì 25 gennaio 2018
Ore: 10:00*
giovedì 25 gennaio 2018
Ore: 21:00
sabato 27 gennaio 2018
Ore: 17:00
*I Pomeriggi in anteprima

Direttore: Stefano Montanari
Arpa: Anaïs Gaudemard
Orchestra I Pomeriggi Musicali
In collaborazione con Gioventù musicale d’Italia

Biglietteria

DIVERSE SOLUZIONI DI ABBONAMENTI
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BIGLIETTI
(ingressi singoli)

Interi:
Primo Settore (Platea, da fila 1 a fila 30) € 20,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a fila 40) € 14,50 + prevendita
Balconata € 11,00 + prevendita

Ridotti*
Primo Settore (Platea da fila 1 a fila 30) € 16,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea da fila 31 a fila 40) € 12,50 + prevendita
Balconata € 9,00 + prevendita

*(Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Associazioni Culturali; Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)

Il Cast

Direttore: Stefano Montanari
Arpa: Anaïs Gaudemard
Anaïs Gaudemard suona un’arpa messa a disposizione da Salvi Harps
Orchestra I Pomeriggi Musicali
In collaborazione con Gioventù musicale d’Italia

Note di sala

Gabriel Urbain Fauré (1845-1924)
Pavane in re maggiore op. 50  

Georges Auric (1899-1983)
Le peintre et son modèle, suite dal balletto

Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Morceau de concert per arpa e orchestra op. 154 

* * *

Georges Bizet  (1838-1875)
Sinfonia in do maggiore GB 115
Allegro vivo
Adagio
Menuetto
Allegro vivace

Note di sala a cura di Guido Barbieri
La célébrissime Pavane de Fauré – come direbbero i francesi con la consueta enfasi – deve la sua inattaccabile fortuna ad una disarmante melodia di quattro battute, in re maggiore, affidata al flauto solista e accarezzata da un lieve cromatismo. Un tema unico che nel corso del brano – appena sei minuti di durata – viene ripresa, ripetuta e leggermente variata dall’orchestra. Tutto qui. Ma abbastanza, evidentemente, per oltrepassare la soglia della cosiddetta musica d’arte e imporsi come una sorta di standard nei campi più diversi dell’entertainment: il balletto (Diaghilev la inserisce nel repertorio dei Ballets Russes nel 1917), il cinema (ultima apparizione in ordine di tempo Il Divo di Paolo Sorrentino), la pubblicità e persino l’inaugurazione del Mondiali di calcio del 1998. E pensare che la genesi di questa pagina semplice ed incantata non è stata affatto lineare. La prima versione è per pianoforte, la seconda è per piccola orchestra, mentre la terza, messa a punto nel 1887, è quella che viene poi eseguita ai Concerts Lamoureux di Parigi l’anno successivo. Ma esiste anche una versione per coro e orchestra, ornata dai versi del tutto dimenticabili di Robert de Montesquiou-Fezensac.

Dall’universo della danza, ma con assai minor fortuna, proviene anche la suite dal balletto omonimo Le peintre et son model di Georges Auric, andato in scena a Parigi nel 1949 (scene e costumi di Balthus, coreografie di Leonide Massine). Peccato perché gli ingredienti per un successo ben più appariscente c’erano (e ci sono) tutti. Innanzitutto la statura e il nome dell’autore del soggetto: Boris Kochno. Poeta, danzatore e librettista, Kochno nasce a Mosca nel 1904 e diventa, appena sedicenne, il segretario, il librettista, e per un breve tempo anche l’amante, di Sergej Diaghilev. Ben presto scrive alcuni dei soggetti più fortunati dei Ballets Russes: tra gli altri Mavra di Stravinskij e Il Figliol Prodigo di Prokof’ev. Dopo la morte di Diaghilev fonda altre due compagnie: Le Ballets 1933 con Georges Balanchines e Le Ballet des Champs-Elysées con Roland Petit. È proprio questa compagnia a commissionare nel 1948 a Auric un nuovo balletto. Il soggetto è tragico: un pittore cerca di dipingere il ritratto di un uomo, ma il modello si ribella e lo uccide. Auric veste questo plot con una musica ad alta temperatura sonora, percorsa da colori accessi e violenti. Il musicologo Antoine Golea la descrive così: “Ecco l’Auric grande, l’Auric, patetico, l’Auric drammatico, l’Auric tragico che si ascolta troppo di rado, il vero Auric.”

Una temperatura decisamente più moderata, ma in compenso una inesauribile capacità di invenzione melodica, caratterizza il Morceau de concert per arpa e orchestra op. 154 di Camille Saint-Saens. Si tratta, con tutta evidenza, di un pezzo d’occasione, composto nel 1918 e dedicato all’arpista Nicole Anckier. Nonostante la breve durata e la mancanza di una separazione netta tra le parti il pezzo riproduce, in vitro, la struttura in quattro movimenti del concerto solistico. La prima sezione è un tema con variazioni, la seconda un movimento lento nello stile della “Fantasia”, la terza una sorta di Scherzo (una breve marcia provvista del suo regolare trio) e la quarta, infine, è una Coda che riprende il tema dell’incipit. In ogni caso un pezzo che richiede all’arpista una preparazione tecnica e un impegno virtuosistico di altissimo livello.

Al genere della Fantasia sinfonica, sul modello di Aus Italien di Richard Strauss, appartiene infine la Sinfonia “Roma” in do maggiore di Georges Bizet, composta in un lungo arco di tempo tra il 1860 e il 1868. Più poema sinfonico che sinfonia, dunque, anche per il suo carattere esplicitamente programmatico. Il sottotitolo si deve, per la verità, a Jules Pasdeloup, il fondatore dei Concerts populaires, ma è perfettamente giustificato dal carattere dei quattro quadri. Il primo si intitola “Chasse dans la foret de Ostia” ed è inevitabilmente segnato dalle sonorità dei corni, il secondo è uno Scherzo di fattura piuttosto convenzionale, il terzo ha per titolo “Procession” e si ispira ad una generica popolarità religiosa di sapore mediterraneo. Il quarto, infine, un Allegro vivacissimo, dichiara apertamente il proprio intento descrittivo: “Carnaval à Rome”.

Orchestra I Pomeriggi Musicali
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Donato Renzetti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, direttore emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.