74ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali Ritratti d'Autore - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
giovedì 21 febbraio 2019
Ore: 10:00*
giovedì 21 febbraio 2019
Ore: 20:00
sabato 23 febbraio 2019
Ore: 17:00
*I Pomeriggi in anteprima

Direttore: Michael Balke
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Biglietteria

DIVERSE SOLUZIONI DI ABBONAMENTI
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Biglietti (ingressi singoli)
Interi Primo Settore € 20,00 + prev.
Secondo Settore € 14,50 + prev.
Balconata € 11,00 + prev.
Ridotti* Primo Settore € 16,00 + prev.
Secondo Settore € 12,50 + prev.
Balconata € 9,00 + prev.
Primo Settore (Platea, da fila 1 a fila 30)
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a fila 40)

I Pomeriggi in Anteprima
Biglietti:
Interi € 10,00 + prev.
Ridotti* € 8,00 + prev.
*(Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Associazioni Culturali; Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)

Il Cast

Direttore: Michael Balke
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Note di sala

Franz Schubert (1797-1828)
Sinfonia n.5 in Si bemolle Maggiore, D. 485
Allegro
Andante con moto
Menuetto. Allegro molto. Trio
Allegro vivace
* * *
Aaron Copland (1900-1990)
Quiet City

Antonín Dvořák (1841-1904)
Suite ceca op. 39
Preludium (Pastorale): Allegro moderato
Polka: Allegretto grazioso
Sousedská (Minuet): Allegro giusto
Romance: Andante con moto
Finale (Furiant): Presto

Note di sala a cura di Gaia Varon
Nel 1939 andò in scena a New York Quiet City, un testo del commediografo, sceneggiatore e scrittore Irwin Shaw, con la regia di Elia Kazan, che poi firmerà film come Un tram chiamato desiderio, Fronte del porto e La valle dell’Eden; le musiche di scena furono composte dall’allora trentanovenne Aaron Copland, che più tardi descrisse Quiet City come «una fantasia realistica sui pensieri notturni di persone molto diverse fra loro in una grande città». Il protagonista era un ragazzo ebreo e solitario che esprimeva con la tromba jazz la sua malinconia e il suo senso di isolamento; Copland affidò a tromba, clarinetto, sax e pianoforte «le emozioni del personaggio, la nostalgia e la sofferenza di una società profondamente consapevole della propria incertezza».
La produzione teatrale non ebbe successo e dopo poche repliche sparì dal cartellone, ma un anno più tardi Copland compose un brano da concerto con lo stesso titolo che dalle precedenti musiche di scena trae tutto il materiale tematico e il carattere errabondo, meditativo ed elegiaco. Alla tromba Copland accostò un corno inglese, anch’esso solista, con accompagnamento di archi, una combinazione inconsueta che porta, come scriveva l’autore, «una certa freschezza e varietà di colore strumentale» nonché un’ampiezza di possibilità di dialogo, con due voci ben distinte fra loro e ciascuna capace di numerose inflessioni che si stagliano nella notte urbana disegnata dagli archi.
Nel nuvolone della retorica su patrie e identità nazionali, Antonín Dvořák occupa saldamente una posizione prominente come cantore dell’anima popolare ceca: se in parte si tratta di una casacca che gli toccò indossare, come al suo protettore Brahms quella di campione della musica assoluta, il suo affetto e il suo desiderio di celebrare il paesaggio umano e naturale della sua terra erano senz’altro sinceri. Il brano in cui quel legame e quell’intento, e con essi l’essenza perfetta del romanticismo musicale, si realizzano più compiutamente è forse la Suite ceca, una composizione orchestrale in cinque movimenti, spesso messa in ombra da altre pagine più popolari dell’autore, ma preziosa per la vena ispirata che la segna dall’inizio alla fine. Si apre con una Pastorale dal carattere lirico, con una melodia fluida su un accompagnamento ostinato e semplice, che introduce ai successivi movimenti che ricalcano, stilizzandole poeticamente, danze popolari, dapprima una Polka, quindi una «Sousedska» dal movimento lento. Il quarto movimento, Romanza, è un notturno incantato in cui, su un accompagnamento quieto degli archi, il flauto introduce un’ampia melodia che gli altri strumenti riprendono e rivestono di nuovi colori e la Suite si chiude ancora con una danza, Furiant, in tempo rapido e con accenti caratteristici. Dvořák indica con accuratezza per ogni motivo articolazioni esecutive specifiche, fondamentali per l’efficacia ritmica dei diversi brani, ma trae dalla tradizione anche melodie suggestive ed eloquenti che insieme riproducono e inventano un carattere nazionale, melodie di cui qualche decennio più tardi il conterraneo Leos Janácek dirà: «sembra che le abbia tratte dal mio cuore».
M° Michael Balke
Direttore d’orchestra
Il giovane direttore tedesco Michael Balke si è affermato negli ultimi anni a livello internazionale con un vasto repertorio operistico e sinfonico, debuttando in molti paesi europei, in Asia e negli USA. I suoi attuali e prossimi impegni comprendono: una nuova produzione di Haydn Die Jahreszeiten, Norma ed Il Trovatore al Teatro di San Gallo, La Boheme a Sassari, un Gala di Don Carlo all’Opera di Sofia, Tosca al Festival di Varna, concerti sinfonici a Monaco di Baviera, Mosca e in Giappone. Recentemente ha diretto una nuova produzione di Die Gezeichneten di Schreker al Teatro di St. Gallen, Salome al Teatro Filarmonico di Verona, Don Carlo al Festival Opera Skäret in Svezia, concerti con Marina Rebeka alla Tchaikovsky Hall di Mosca e nella serie “Mittwochs um halb acht” trasmesso in diretta radiofonica sul canale BR Klassik con la Münchner Rundfunkorchester al Prinzregenten Theater di Monaco di Baviera con un programma di musiche romantiche francesi. Sono seguiti numerosi concerti sinfonici tra cui ricordiamo l’Orchestra Haydn di Bolzano, la Sarasota Orchestra negli Stati Uniti nonché il debutto con la Royal Philharmonic Orchestra di Stoccolma al Konzerthuset.
Nelle due ultime stagioni ha diretto più volte in Giappone: dopo il debutto con una produzione di Die Lustige Witwe di Lehar ha diretto una nuova produzione di Madama Butterfly al Teatro Metropolitan di Tokio.
Nelle stagioni passate ha poi diretto una nuova produzione di Tosca al Teatro di St. Gallen, La Boheme alla Danish National Opera con recite ad Aarhus e al Teatro Reali di Copenhagen e ha aperto la stagione dell’Opera di Nancy con una nuova produzione di L’Heure Espagnole e Gianni Schicchi. Nelle passate stagioni ha diretto Romeo Et Juliette al Teatro Grande di Brescia, Como, Cremona e Pavia, Hänsel und Gretel al Teatro di Kassel e La Traviata al Teatro Nazionale di Mannheim.
Anche in ambito sinfonico ha consolidato un importante repertorio lavorando con l’Orchestra Sinfonica Yomiuri a Tokio, Osaka Philharmonic, Orchstre National di Montpellier, Orchestra Siciliana a Palermo, Swedish Chamber Orchestra, nonché con la Copenhagen Phil, Aarhus Symphony Orchestra, Aalborg Symphony Orchestra, Budapest Symphony Orchestra, la Bayerische Kammerorchester e Hamburger Symphoniker.
Nato a Braunschweig, Michael Balke si è diplomato giovanissimo in direzione d‘orchestra e pianoforte negli USA al Conservatorio di Cincinnati con James Tocco e Christopher Zimmerman. Dal 2011 al 2016 ha collaborato come Primo Direttore Principale e Vicedirettore Musicale al Teatro di Magdeburg, dove ha potuto dirigere numerosi titoli operistici da Mozart, Rossini, Donizetti fino a Verdi, Strawinskij, Korngold e Strauss, nonché consolidare ed ampliare il repertorio sinfonico e orchestrale.  Dalla stagione 2018/19 ricopre il titolo di Direttore Principale Ospite al Teatro di St. Gallen.

Orchestra I Pomeriggi Musicali
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di  Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Donato Renzetti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, direttore emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.