Le date
Direttore: Michael Balke
Pianoforte: Can Çakmur
Orchestra I Pomeriggi Musicali
In collaborazione con Gioventù Musicale d’Italia
Biglietteria
Biglietti singoli concerti:
Interi Primo Settore € 20,00 + prev.
Secondo Settore € 14,50 + prev.
Balconata € 11,00 + prev.
Ridotti* Primo Settore € 16,00 + prev.
Secondo Settore € 12,50 + prev.
Balconata € 9,00 + prev.
I Pomeriggi in Anteprima:
Biglietti posto unico
Interi € 10,00 + prev.
Ridotti* € 8,00 + prev.
Primo Settore (Platea, da fila 1 a fila 30)
Secondo Settore (Platea, da fila 31 a fila 40)
Ridotti* Giovani under 26; Anziani over 60; Biblioteche; Cral; Associazioni Culturali; Gruppi; Scuole e Università.
Il Cast
Direttore: Michael Balke
Pianoforte: Can Çakmur
Orchestra I Pomeriggi Musicali
In collaborazione con Gioventù Musicale d’Italia
Note di sala
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Le Ebridi, ouverture op. 26
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in Do Maggiore op. 15
I: Allegro con brio
II: Largo
III: Rondò – Allegro scherzando
***
Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847)
Sinfonia n. 1 in do minore op. 11
I: Allegro di molto
II: Andante
III: Menuetto: Allegro molto
IV: Allegro con fuoco – Più stretto
Diciamo che un musicofilo su due, in visita in Scozia, non si fa mancare un’escursione all’isola di Staffa per ammirare la celebre Grotta di Fingal (a proposito: la grotta è una, ma chissà perché molti, in italiano, la chiamano al plurale). Chi ha ascoltato almeno una volta la celebre ouverture di Mendelssohn, detta anche “Le Ebridi” dal nome dell’arcipelago di cui l’isola fa parte, può essere infatti incuriosito dal luogo che la ispirò: questo suggestivo territorio disabitato, frequentato da specie marine e ornitologiche incontaminate e rare, comprende appunto la grotta che ha ispirato poeti, letterati, pittori, e naturalmente il nostro Mendelssohn, grotta dotata – dicono, perché io all’interno non ci sono mai stato – di una eco particolarmente affascinante, cosa che spiegherebbe l’attrazione anche di altri musicisti, a partire da Brahms. Si è parlato spesso di musica descrittiva, ma in questa composizione vi è ben poco di descrittivo e di didascalico; e se non fosse per il titolo difficilmente penseremmo all’evocazione della celebre località, e tanto meno al suo interno, ma resta il fascino misterioso della suggestione e dell’ispirazione della natura sul genio musicale. Mendelssohn fece la prima visita in Gran Bretagna nel 1829 quando, trovandosi a Edimburgo nel Holyrood Palace (un tempo residenza reale e ancora oggi, di tanto in tanto) ebbe la prima idea per quella che diventerà la sua sinfonia Scozzese. Pochi giorni più tardi egli visitò appunto l’isola di Staffa che ispirò quasi di getto la composizione delle Ebridi, nel mentre continuava ad abbozzare la futura sinfonia.
Il Concerto per pianoforte n. 1, fu scritto da Beethoven tra il 1795 e il 1801 e, come ho ricordato nel programma della settimana precedente, non è in realtà il primo per pianoforte composto dal grande musicista, ma solo il primo ad essere pubblicato (a parte due concerti senza numero di opus oggi trascurati, l’opera oggi conosciuta come Concerto per pianoforte n. 2 era già composta quando egli ancora viveva a Bonn). Con questo brano inizia dunque l’espansione e l’esplorazione compositiva che porterà al “concerto sinfonico”. Per la prima volta, Beethoven utilizza infatti un’orchestra più allargata, comprendente anche timpani, clarinetti e trombe e, nonostante le reminiscenze del modello classico ancora chiaramente riscontrabili in molti passaggi, stabilisce qui i tratti caratteristici del suo stile innovativo, in particolare con l’energico tema iniziale e con la mole complessiva del lavoro. Beethoven presentò per la prima volta il brano il 2 aprile 1800 al Burgtheater di Vienna eseguendo lui stesso la parte del solista. Un aneddoto racconta che suonò la sua parte in do diesis maggiore, perché poco prima dell’inizio del concerto aveva dovuto constatare che il pianoforte era accordato un semitono più basso dell’orchestra. La trascrizione definitiva della parte solistica, per lo più improvvisata durante la prima esecuzione, fu fatta solo al momento della stampa del 1801. Otto anni dopo egli compose tre cadenze, lasciando al pianista la libertà di scegliere quella più gradita.
La Sinfonia n. 1 in do minore op.11 di Felix Mendelssohn Bartholdy risale al 1824, quando il compositore era appena quindicenne ed è ancora nel solco delle dodici sinfonie per archi che aveva scritto nel periodo precedente. Mendelssohn infatti inizialmente numerò la sinfonia come la sua n. 13, ma in seguito la promosse come prima sinfonia “pienamente valida”, probabilmente anche per l’utilizzo dell’orchestra completa, con strumenti a fiato. Dieci anni dopo, tuttavia, quando il suo percorso di compositore aveva spiccato il volo, avrebbe forse voluto ritrattare, ammettendo: “un po’ mi dispiace che la mia Sinfonia in do minore sia eseguita nel suo concerto, poiché si tratta di un brano di oltre dieci anni fa, e certamente non rientra nella mia attuale maniera compositiva”. Ad ogni modo, la prima esecuzione avvenne con tutta probabilità il 14 novembre 1824 in un concerto privato per il compleanno della sorella Fanny mentre pubblicamente ebbe luogo il 1° febbraio 1827 nella Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione del Konzertmeister Heinrich August Matthäi (e non di Johann Philipp Christian Schulz, come scrivono alcuni, dato che questi era morto due giorni prima). In seguito Mendelssohn dedicò il lavoro alla Royal Philharmonic Society di Londra e per la prima londinese del 25 maggio 1829 sostituì il terzo movimento con lo Scherzo dal suo Ottetto op. 20, ma al momento della stampa nel 1830 restaurò la versione originale. Il lavoro risente ancora chiaramente del modello delle sinfonie del periodo classico viennese e a causa degli echi della Sinfonia n. 5 di Beethoven e della Sinfonia n. 95 di Haydn, gli indubbi tratti originali sono stati a lungo sottovalutati nell’apprezzamento dell’opera.
Can Çakmur (pronuncia: Gian Ciakmur), classe 1997, ha vinto il prestigioso Primo Premio e il Chamber Music Award al 10° Concorso Pianistico Internazionale Hamamatsu in Giappone e diverse altre competizioni, come lo Scottish Piano Competition (2017) e il Rome International Piano Competition (2012), che gli hanno aperto la strada alla brillante carriera solistica che ha felicemente intrapreso.
note a margine di Renato Meucci
M° Michael Balke
Direttore d’orchestra
Il giovane direttore tedesco Michael Balke si è affermato negli ultimi anni a livello internazionale con un vasto repertorio operistico e sinfonico, debuttando in molti paesi europei, in Asia e negli USA. I suoi attuali e prossimi impegni comprendono: una nuova produzione di Haydn Die Jahreszeiten, Norma e Trovatore al Teatro di San Gallo, Bohème a Sassari, un Gala di Don Carlo all’Opera di Sofia, Tosca al Festival di Varna, concerti sinfonici a Monaco di Baviera, Mosca e in Giappone. Recentemente ha diretto una nuova produzione di Die Gezeichneten di Schreker che al Teatro di St. Gallen, Salomé al Teatro Filarmonico di Verona, Don Carlo al Festival Opera Skäret in Svezia, concerti con Marina Rebeka alla Tchaikovsky Hall di Mosca e nella serie “Mittwochs Um Halb Acht” trasmesso in diretta radiofonica sul canale BR Klassik con la Münchner Rundfunkorchester al Prinzregenten Theater di Monaco di Baviera con un programma di musiche romantiche francesi. Sono seguiti numerosi concerti sinfonici tra cui ricordiamo l’Orchestra Haydn di Bolzano, la Sarasota Orchestra negli Stati Uniti nonché il debutto con la Royal Philharmonic Orchestra di Stoccolma al Konzerthuset. Nelle due ultime stagioni ha diretto piú volte in Giappone: dopo il debutto con una produzione di Die Lustige Witwe di Lehar ha diretto una nuova produzione di Madama Butterfly al Teatro Metropolitan di Tokio. Nelle stagioni passate ha poi diretto una nuova produzione di Tosca al Teatro di St. Gallen, Bohème alla Danish National Opera con recite a Aarhus e al Teatro Reali di Copenhagen e ha aperto la stagione dell’Opera di Nancy con una nuova produzione di L´Heure Espagnole e Gianni Schicchi. Nelle passate stagioni ha diretto Romeo Et Juliette al Teatro Grande di Brescia, Como, Cremona e Pavia, Hänsel Und Gretel al Teatro di Kassel e LA Traviata al Teatro Nazionale di Mannheim. Anche in ambito sinfonico ha consolidato un importante repertorio lavorando con l’Orchestra Sinfonica Yomiuri a Tokio, Osaka Philharmonic, Orchestre National di Montpellier, Orchestra Siciliana a Palermo, Swedish Chamber Orchestra, nonché in Copenhagen Phil, Aarhus Symphony Orchestra, Aalborg Symphony Orchestra, Budapest Symphony Orchestra, la Bayerische Kammerorchester e Hamburger Symphoniker. Nato a Braunschweig, Michael Balke si è diplomato giovanissimo in Direzione d‘Orchestra e Pianoforte negli USA, al Conservatorio di Cincinnati, con James Tocco e Christopher Zimmerman. Dal 2011 al 2016 ha collaborato come Primo Direttore Principale e Vicedirettore Musicale al Teatro di Magdeburg, dove ha potuto dirigere numerosi titoli operistici, da Mozart, Rossini, Donizetti fino a Verdi, Strawinskji, Korngold e Strauss, nonché consolidare e ampliare il repertorio sinfonico e orchestrale. Dalla stagione 2018/2019 ricopre il titolo di Direttore Principale Ospite al Teatro di St. Gallen.
Can Çakmur
Pianoforte solista
Il pianista turco è vincitore del Concorso Internazionale di Hamamatsu 2018 e dell’edizione 2017 della Scottish Piano Competition di Glasgow. Çakmur si è esibito in tutto il mondo, in importanti sale da concerto quali la Glasgow Concert Hall, l’Eindhoven Muziekgebouw, la Lithuanian Philharmonic Hall, la ACT City di Hamamatsu e la Fazioli Hall di Sacile, così come nelle più importanti sale del suo Paese natale. E’ stato invitato ad esibirsi nei più importanti festival di musica classica in Turchia; come l’Istanbul Music Festival, dove ha tenuto il concerto di apertura nel 2015 con la Borusan Istanbul Philarmonic Orchestra (BIPO) diretta da Sascha Goetzel. Nella prossima Stagione suonerà al Festival internazionale di musica classica Bodrum D-Marin, all’Ankara International Music Festival e all’Antalya Piano Festival. Debutterà inoltre come solista con la Royal Scottish National Orchestra diretto da Kensho Watanabe e con le principali orchestre giapponesi, compresa la Tokyo Symphony Orchestra. Nella primavera del 2019 ha realizzato inoltre la sua prima incisione con la BIS Records. Nel 2014, quando aveva appena sedici anni, Çakmur è stato invitato ad eseguire il concerto inaugurale della stagione dell’Orchestra Sinfonica di Eskisehir diretto da Ender Sakpinar. Ha avuto poi l’opportunità di lavorare con illustri direttori d’orchestra come Thomas Søndergård, Ken Takaseki, Gürer Aykal, Ender Sakpınar, Sacha Goetzel, Burak Tüzün, Alfonso Scarano, İbrahim Yazıcı, Joan Pages Valls e Modestas Barkauskas. Scrittore e narratore appassionato, Çakmur, fin dal 2015, scrive mensilmente per Andante Classical Music Magazine e durante i suoi concerti dialoga con il pubblico. Nel 2016 è stato invitato dal Festival Musicale di Istanbul a tenere un discorso pre-concerto in occasione del 75° compleanno della famosa pianista turca Idil Biret. Convinto divulgatore musicale, si è esibito in città del suo Paese come Ordu o Tokat, dove la Musica Classica viene eseguita raramente, allo scopo di diffondere questo genere presso un pubblico che possa essere il più ampio possibile. Nato nel 1997 ad Ankara Can Çakmur ha iniziato gli studi musicali nella sua città con Leyla Bekensir e Ayse Kaptan. Successivamente lo hanno molto influenzato gli insegnamenti di Jun Kanno e Emre Sen con cui ha studiato per sei anni. Nel 2012, mentre frequentava ancora il Liceo, è stato accettato alla Schola Cantorum di Parigi dove ha studiato con Marcella Crudeli ed ha ricevuto il Diplome de Virtuosite con il massimo dei voti nel 2014. Dal 2012 ha avuto l’opportunità di studiare con musicisti come Alan Weiss, Arie Vardi, Claudio Martinez, Ewa Kupiec, Leslie Howard e Robert Levin. Nel 2015 si è aggiudicato lo Young Musician Award al Donizetti Classical Music Awards di Istanbul e nel 2018 il DAAD-Prize della prestigiosa University of Music Franz Liszt di Weimar, attribuitogli per “il suo straordinario contributo al prestigio internazionale dell’Università”. Riceve inoltre una borsa di studio dall’Accademia Internazionale di Musica del Liechtenstein e partecipa regolarmente ai corsi intensivi e alle attività organizzate da questa Istituzione. Çakmur attualmente prosegue i suoi studi con Grigory Gruzman all’Academy of Music Franz Liszt di Weimar e continua a studiare privatamente con Diane Andersen in Belgio. Can Çakmur è sostenuto da Young Musicians in the World Stages, il programma fondato e gestito dal famoso duo pianistico turco formato dalle gemelle Güher e Süher Pekinel, che si propone di garantire, attraverso borse di studio a giovani talenti selezionati, opportunità di accedere ad una carriera internazionale; il programma è e finanziato dalla TÜPRAŞ l’unica compagnia petrolifera della Turchia e grazie al suo sostegno Çakmur ha ricevuto un pianoforte gran coda.
Orchestra I Pomeriggi Musicali
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokof’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti. Questa scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele, Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Donato Renzetti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Antonello Manacorda e Aldo Ceccato, direttore emerito dell’Orchestra. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia – all’interno del cartellone di Opera Lombardia – e alla stagione di balletto del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.