Concerto - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
giovedì 12 maggio 2011
Ore: 21:00
sabato 14 maggio 2011
Ore: 17:00

Schubert: Konzertstueck d. 345 per violino e orchestra
Berio:
Corale per violino e orchestra
Schubert:
Rondò
Schubert:
Sinfonia n. 4 d. 417

Note di Sala:
a cura di Massimiliano Chiavarone

Il 1816 è l’anno della svolta per Schubert. Nato a Vienna nel  1797 da una famiglia molto povera, avviato sin da piccolo alla musica grazie al padre maestro di scuola e violinista, allievo di Salieri nel 1813, con cui perfeziona la tecnica compositiva già appresa con profitto a partire dal 1810 quando comincia a scrivere i suoi primi lavori incoraggiato dal Konzertmeister Joseph von Spaun e dal suo insegnante di pianoforte Wenzel Ruczicka, proprio nel 1816 dopo aver inutilmente tentato di ottenere un posto di direttore musicale a Laibach (Ljubljana) cercando di assecondare i voleri della famiglia che lo volevano inserito stabilmente nell’attività lavorativa, Franz decide di abbandonare la carriera di insegnante per cui non aveva nutrito mai particolare interesse, se non quello di utilizzarla come modo per sfuggire al servizio di leva che all’epoca durava ben 14 anni. Finalmente, dopo aver rotto ogni vincolo con la famiglia paterna, era libero di dedicarsi alla musica e di dare sfogo alla sua creatività, i problemi materiali passavano in secondo piano perché di lì in poi sarà aiutato da una serie di amici e ammiratori primo tra tutti Franz von Schober. E proprio il 1816 vede accanto a opere di contenuta ispirazione la produzione di autentici capolavori come la Quarta Sinfonia, conosciuta come La Tragica. Alla prima categoria appartengono le opere per violino e orchestra come il Konzertstueck D 345. In re maggiore, il lavoro vede l’impiego del violino solista e di una piccola orchestra e fu composto da Schubert su richiesta del fratello Ferdinand, anche lui violinista e compositore. Divisa in due parti, la composizione si apre con un Adagio, seguita da un Allegro e contiene reminiscenze della Haffner-Serenade di Mozart in cui il violino con il suo canto esuberante e pieno di vita entra in competizione con l’orchestra, ma senza nessuna particolare concessione al virtuosismo, campo che Schubert non amò mai in modo particolare. Al giugno 1816 risale invece il Rondò in La maggiore D 438. L’occasione non è legata a una commissione specifica, ma fu fornita dalle richieste degli amici e dal piacere di fare musica insieme. Sempre bipartita la struttura, in cui l’orchestra ha un ruolo modesto rispetto alla linea più ricca dello strumento solista. L’Adagio introduttivo è di gran gusto, coniato secondo gli stilemi mozartiani e poi sfocia nell’Allegro, brillante, disimpegnato anche se non mette a fuoco la cifra espressiva propria di Schubert. Di tutt’altra pasta è invece la Sinfonia n. 4 in Do minore D 417. Composta dall’artista quando aveva 19 anni, venne poi eseguita nel 1849, cioè 21 anni dopo la sua morte. Il calibro dell’ispirazione e delle mire creative di Schubert qui si alza notevolmente. Il richiamo a Beethoven si arguisce già dalla tonalità in minore, cioè quella della Quinta e dell’ouverture Coriolano e che Schubert usò solo per un’altra sinfonia, la n. 8, cioè l’Incompiuta. Qui l’appellativo Tragica venne attribuito dagli studiosi tedeschi per indicare l’approfondimento tematico rispetto alle tre sinfonie precedenti. In apertura il tema cupo dell’Adagio denota l’attenzione di Schubert per il colore orchestrale, con un do maggiore all’unisono che scivola dagli archi ai legni. Il cromatismo drammatico, amplificato dallo struggimento dei legni e dal rigore dei colpi di tamburo portano al primo tema dell’Allegro vivace che ricorda le “Sturm und Drang” Symphonies di Haydn. Il secondo tema è lirico, ma malinconico malgrado la linea principale in tonalità maggiore, la chiusura viva ed esuberante sorprende perché estranea allo sviluppo di questo tipo di sezione, ma anticipa la fine del movimento in do maggiore. Il tema in la bemolle maggiore dell’Andante è reso particolarmente attraente dall’entrata dell’oboe solo, materiale che crea un’atmosfera che va dal vigore alla meditazione, mentre gli archi producono un substrato di vibrante tensione. Nel terzo movimento il minuetto in tonalità minore è in contrasto con il Trio in maggiore e accentua una linea di vivacità a carattere folcloristico. Nel finale Schubert è abile a combinare il senso del dramma e del pathos con quello della grazia e dell’umorismo, con uno sviluppo grandioso dato dalla conclusione a mo’ di fanfara che chiude l’elaborazione dei primi due temi. La Sinfonia si avvia verso la fine con un cromaticamente colorato do maggiore e la ripetizione per tre volte dallo stessa nota all’ unisono con cui si era aperta la composizione.

Composta nel 1980-81, la Corale per violino e orchestra di Luciano Berio (1925-2003) fu eseguita per la prima volta a Zurigo nel 1982. In questa composizione risalta l’amplificazione collettiva dell’originale linea del violino solista. Corni e archi aprono la corale su cui poi emerge il violino solo che introduce un tema dalla trama polifonica, uno sviluppo che apre la via agli archi che prendono due strade diverse e poi amplificano i sentieri sonori che percorrono all’interno dell’orchestra. A puntellare il dialogo tra il solo e gli altri strumenti a corda, i corni che danno bagliori all’esecuzione, mentre gli archi proseguono con la loro proliferazione ora nervosa ora vibrante e il violino solo segue la via delle note tenute con trilli e tremoli. Al susseguirsi di sezioni ripetute si propongono gli strati modulari di violini, viola e violoncello, e le note tenute dei contrabbassi. Lo strumento solista sviluppa l’intervento con l’amplificazione degli accordi mentre la composizione volge al termine quando corni e archi tendono a ridurre gli interventi riducendo la loro presenza fino a concludersi con un trillo.

Biglietteria

Abbonamenti e bilgietti in vendita presso:
Biglietteria Ticket One – Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro, 2 – Milano
Tel. 02 87905

Orari d’apertura
Dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 18
Sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 13
Vendita Online: www.ticketone.it

Il Cast

Direttore: Guenter Pichler
Violino: Tania Becker Bender
Orchestra: I Pomeriggi Musicali