Concerto Civile "Giorgio Ambrosoli" VII Edizione - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
mercoledì 28 ottobre 2015
Ore: 21:00

In ricordo di Peppino Impastato

Maurice Ravel Concerto in sol per pianoforte e orchestra
Franz Joseph Haydn Sinfonia in do minore n. 95 Hob. I:95

Direttore Stefano Montanari
Pianoforte Roberto Cominati
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Biglietteria

Ingresso gratuito con ritiro obbligatorio dei biglietti
presso il botteghino del Teatro Dal Verme

Il Cast

ore 19:30
Tavola rotonda
con Giovanni Impastato, Salvatore Natoli, Umberto Ambrosoli, Ferruccio de Bortoli
Modera Marino Sinibaldi

ore 21:00
Concerto Civile Giorgio Ambrosoli

Direttore Stefano Montanari

Pianoforte Roberto Cominati

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Note di sala

Maurice Ravel
Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore
I. Allegramente II. Adagio assai III. Presto

Ravel, uno dei padri dell’orchestra del Novecento, ha lasciato in realtà un numero piuttosto esiguo di lavori pensati fin dall’inizio per orchestra. Tra questi spicca il Concerto per pianoforte, la penultima partitura della sua produzione. L’idea del lavoro risale all’estate del 1929, mentre Ravel era impegnato a scrivere il Concerto per la mano sinistra dedicato al pianista austriaco Paul Wittgenstein, rimasto privo del braccio destro durante la guerra. Considerato il successo internazionale della sua musica, Ravel aveva immaginato di scrivere un lavoro da poter eseguire come pianista nei “cinque continenti”, come diceva per scherzo agli amici. I sintom della grave malattia neurologica tuttavia avevano già cominciato a manifestarsi e la stesura del lavoro risultò molto più faticosa del previsto e quasi sfibrante. Ravel, spossato, rinunciò a malincuore a interpretare il Concerto, scritto su misura per se stesso. Affidò il delicato compito alla fedele allieva Marguerite Long e si limitò a dirigere l’orchestra dei Concert Lamoureux, il 14 gennaio 1932. Il Concerto in sol maggiore impiega un’orchestra di stampo classico, con un organico limitato. Lo stile della musica rispecchia l’equilibrio e il senso dell’umorismo di Ravel. La scrittura del Concerto risente anche l’influsso della recente esperienza americana, durante la quale Ravel ebbe modo di conoscere di prima mano le migliori espressioni del jazz e di stringere amicizia con personaggi dello spettacolo come George Gershwin. Nel primo movimento, Allegramente, la scrittura abbonda di blue notes e di sfumature swing, inserite in un contesto formale di limpida architettura neoclassica. Ravel esprime in maniera ironica il disagio di un musicista che si sentiva schiacciato tra le maschere teatrali di Stravinskij (la vivace visione della foire di Petruska nell’esposizione) e le sirene del jazz. Le solide radici francesi della sua musica proteggevano Ravel dal pericolo di cadere in un vuoto eclettismo. Il suo stile accoglie infatti gli influssi di diverse tendenze, ma resta sempre l’espressione di una personalità incline alla chiarezza e alla forma razionale. Lo spirito elegante della sua scrittura si manifesta per esempio nella maniera fantasiosa ma perfettamente logica con la quale viene preparata la cadenza del pianoforte. Un corno solista riprende una delle frasi più espressive dell’esposizione in un registro acuto innaturale, in mezzo a un vortice di scale rapidissime dei legni. Mozart è invece il modello dichiarat dell’Adagio assai, che si apre con una semplice e incantevole melodia accompagnata del pianoforte. La scrittura però è tutt’altro che ingenua. La tonalità dell’Adagio, mi maggiore, produce una certa tensione armonica con i due movimenti esterni, entrambi in sol maggiore. L’equilibrio interno ed esterno delle varie parti non ha mai un carattere drammatico, ma poggia sul ritmo e sul colore orchestrale. Il Presto finale mescola infine come in un circo le piroette degli acrobati e le buffonerie del clown, in uno spettacolo di volta in volta tenero e grottesco, sul quale calava il sipario anche, senza saperlo, del pianoforte di Ravel.

 

Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 95 in do minore Hob. I:95
I. Allegro II. Andante III. Minuetto e Trio IV. Finale: Vivace

Il violinista e impresario tedesco Johann Peter Solomon aveva convinto Haydn, celebr maestro di capella del principe Esterházy, a recarsi a Londra per partecipare alle serie di concerti della sua orchestra. Dopo la scomparsa del vecchio principe Nikolaus, l’orchestra degli Esterházy era stata sciolta, mantenendo tuttavia Haydn nel suo incarico in segno di rispetto per i servigi resi alla casa. Il musicista adesso era libero di viaggiare e di tentare la fortuna a suo piacimento. A Londra Haydn trovò condizioni molto diverse da quelle a cui era abituato. La sala aveva una capienza di circa 800 persone e l’orchestra disponeva di ben quaranta musicisti, il doppio di quanto Haydn ne avesse a disposizione dagli Esterházy. Il primo concerto si svolse l’11 marzo 1791, con il compositore seduto al fortepiano piazzato al centro della pedana. Le cronache riferiscono di un successo travolgente per il non più giovane compositore, ammirato dall’esperto pubblico inglese ben prima del suo arrivo a Londra. La Sinfonia n. 95 appartiene al gruppo delle composizioni realizzate per il primo dei suoi due soggiorni in Inghilterra. Già dall’Allegro moderato d’apertura la percezione è quella di una diffusa chiarezza d’insieme arricchita dall’arguzia e da gradevoli sorprese. Il dosaggio dei chiaroscuri e la ricerca del colorito si devono a una fantasia creativa che sa esprimersi in formule gustose, quasi mai problematiche o impegnative. Il risultato è travolgente e immediatamente comprensibile: un dono, quello di saper calibrare qualità e chiarezza, che Haydn seppe portare a superlativi risultati.

L’Associazione
L’Associazione Civile Giorgio Ambrosoli è un’Associazione libera, non collegata ad alcun partito politico e senza scopo di lucro. Nasce dal desiderio di un gruppo di cittadini milanesi di ricordare valori di onestà, rispetto delle leggi, cura del bene comune incarnati in maniera esemplare dalla figura di Giorgio Ambrosoli e da molte altre persone come Guido Galli, Libero Grassi, Carlo Alberto Dalla Chiesa e Don Pino Puglisi solo per citarne alcune, che nel corso della storia recente del nostro Paese hanno perso la vita per difendere i diritti di tutti. Le loro eterogenee vicende, accomunate dal sacrificio personale, dimostrano che le regole fondamentali della vita civile non rappresentano un astratto complesso di libertà, acquisite una volta per sempre, bensì un patrimonio di civiltà da proteggere e conquistare giorno per giorno. L’Associazione promuove dal 2009 eventi e manifestazioni con l’intento di riaffermare in maniera pubblica il primato di quei valori, che rischiano oggi di venire offuscati da una crisi di fiducia nel rapporto tra i cittadini e istituzioni. Le iniziative, aperte a tutti, sono rivolte in particolare modo alle generazioni più giovani per sottolineare la necessità dell’impegno personale nello sviluppo di una convivenza sociale giusta, libera e conforme ai principi della Costituzione Italiana. Per trasmettere con maggior efficacia questo messaggio, l’Associazione organizza dal 2011 la Giornata della Virtù Civile, nel corso della quale vengono organizzate attività rivolte a cittadini e studenti di tutti gli ordini scolastici, dalle scuole primarie all’Università.