Venerdì 24 novembre 2017, ore 21.00, il Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro 2, ospita l’edizione 2017 del tradizionale Concerto di Santa Cecilia, “Quadri, visioni, atmosfere”, con la Civica Orchestra di Fiati di Milano.

Lo storico ensemble del Comune di Milano si avvale quest’anno della collaborazione con la Banda de I Martinitt, prestigioso complesso bandistico del Pio Albergo Trivulzio, in occasione del 250° anniversario di morte del Principe Tolomeo Trivulzio, fondatore dell’omonimo istituto di cura ambrosiano. In programma musiche di G. Puccini, M. P. Musorgskij, J. Golland, D. Maslanka. Grazie all’originale gemellaggio, che porta così alla fusione delle due compagini in un unico organico di 56 elementi, si alterneranno sul podio del Dal Verme due autorevoli bacchette dello scenario bandistico nazionale: Michele Fioroni, direttore artistico de I Martinitt, per la prima parte del concerto e Lorenzo Della Fonte per la seconda, già direttore stabile della Civica Orchestra di Fiati dal 1994 al 1997.

L’appuntamento, a cura di Comune di Milano | Cultura, Area Spettacolo, in collaborazione con l’Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, con il supporto organizzativo dell’Associazione Amici della Musica Milano e la speciale promozione di Aragorn, rientra nel palinsesto delle celebrazioni dell’eredità trivulziana, promosse dall’ASP I.M.M. e S. e Pio Albergo Trivulzio. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei 1436 posti disponibili.

Di particolare impatto il programma scelto per l’occasione che ha ispirato il titolo del concerto “Quadri, visioni, atmosfere”. Lo inaugura il brano “La Scossa elettrica” (1899) di Giacomo Puccini, commissionato al Maestro di Lucca per l’inaugurazione dell’impianto di illuminazione del Teatro Sociale di Como. Segue il capolavoro di Modest Petrovič Musorgskij “Quadri di un’esposizione” (1874) nella trascrizione per orchestra di fiati a cura di Erik Leidzén. L’opera, ispirata alla mostra di quadri del pittore e architetto russo V.A. Hartmann, allestita in sua memoria a Mosca nel 1874, fu composta in origine come suite per pianoforte e divenne celebre al grande pubblico grazie alla versione orchestrale di Maurice Ravel del 1929.

Tanto lo spirito futuristico del brano pucciniano, quanto il carattere sperimentale e il sapore marcatamente folklorico dell’opera di Musorgskij, omaggio alla terra russa e alle sue tradizioni popolari, fanno da contraltare alla seconda parte del concerto. Con il quadro sinfonico “Atmospheres” (1989), diviso in tre distinti movimenti dagli emblematici titoli Mistery, Evil, Calm, l’inglese John Golland descrive come possa mutare l’atmosfera di una stanza in base alle azioni e alle emozioni dei suoi occupanti. Chiude il concerto il brano “Morning Star” (1997) dell’americano David Maslanka. Commissionato per l’inaugurazione del nuovo teatro di Grand Ledge nel Michigan, il brano è un gioioso tripudio sonoro in omaggio alla Stella del Mattino di liturgica memoria, Luce che illumina le tenebre del mondo.

Galleria immagini, foto di: Alberto Panzani