I Piccoli Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
domenica 10 febbraio 2013
Ore: 11:00

Note

 

CONCERTO DI CARNEVALE: MUSICHE IN… COSTUME, OPERA, TEATRO, MUSICAL!

Biglietteria

Biglietti
Adulti €. 7,00 + prevendita –  Bambini €. 5,00 + prevendita


Abbonamento a 8 concerti
dal 18 novembre 2012 al 26 maggio 2013
Adulti €. 40,00 + prevendita – Bambini €. 24,00 + prevendita. La campagna abbonamenti chiude il 25 Ottobre 2012. L’Abbonamento dà diritto allo sconto del 30% sui biglietti per il Concerto di Halloween

Il Cast

ORCHESTRA I PICCOLI POMERIGGI MUSICALI
Direttore, Daniele Parziani

Note di sala

C. Debussy Minstrels (orchestrazione Zeno Baldi)

C. Debussy Des pas sur la neige (orchestrazione Antonio Covello)

C. Debussy La puerta del vino (orchestrazione Giulia Lorusso)

W.A. Mozart Flauto Magico – ouverture (orchestrazione Marco Murru)

G. Verdi Un Ballo In Maschera (orchestrazione Matteo Giuliani)

A. Solbiati Masques (prima esecuzione assoluta)

J.B. Arban Carnevale di Venezia (orchestrazione Paulo Zannol)

L. Bernstein West side story (prologo, somewhere, mambo) (orchestrazione Alice Berni)

FOCUS

MUSICA A PROGRAMMA

Dunque, cosa abbiamo in programma oggi? Ma certo! In programma abbiamo Musica, o me­glio, Musica a Programma!

Il significato di questo termine è semplice da spiegare: “a programma” è tutta quella musica scritta per orchestra che ha come scopo quello di narrare una storia al di fuori della musica, quindi che parla di qualcosa, allo stesso modo in cui un’opera di letteratura racconta qualche cosa al di là delle parole. Questo stile musicale si poneva l’obiettivo di narrare un evento attraverso i suoni. Non che prima di queste musiche i compositori non avessero tentato di imitare musicalmente rumori o eventi naturali. Celebri, ad esempio, sono le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. In ciascuno dei quattro concerti per violino, il compositore riporta in partitura delle poesiole da lui stesso composte che descrivono le stagioni dell’anno. Beethoven si spinse anche oltre. Nella Sesta Sinfonia, detta Pastorale, ciascun tempo è accompagnato da una descrizione della vita dei campi. Tuttavia Beethoven non aveva intenzioni narrative, non voleva raccontare la vita in campagna ma “solo” ispirarsi ad essa e per raggiungere questo obiettivo cerca, attraverso gli strumenti, addirittura di imitarne i suoni. Quello che però manca, sia nel caso di Vivaldi sia in quello di Beethoven, è lo svolgimento dell’azione, cioè che tanti piccoli fatti legati tra loro diventino una storia da raccontare… e ascoltare!

La nascita della musica a programma coincide con il 1830, anno in cui venne eseguita per la prima volta a Parigi la Sinfonia Fantastica di Louis-Hector Berlioz. Come si fa a narrare un determinato sentimento o elemento in musica? Lo strumento che Berlioz utilizza è tanto semplice quanto efficace. Egli usa quella che lui stesso definì idée fixe, l’idea fissa, appunto. Si tratta di un tema musicale ricorrente che ha uno specifico riferimento ad un personaggio, un evento, un oggetto, un sentimento o un’idea. Un motivo conduttore che torna spessissimo per tutta la composizione. La musica a programma narra, dunque, una storia attraverso dei personaggi, più o meno reali, esattamente come in un film. Non è un caso che molta musica scritta per il cinema abbia adottato questo modello. Basti pensare alle musiche scritte per Superman, Indiana Jones o Guerre Stellari. Ogni volta che Darth Fener o le forze oscure sono presenti nella scena, il celebre tema di John Williams, affidato agli ottoni, sottolinea la presenza dei personaggi come una marcia imperiale.