I Pomeriggi d'Autore. A tutto Brahms 1 - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
mercoledì 02 giugno 2021
Ore: 17:00*
mercoledì 02 giugno 2021
Ore: 20:00
*I Pomeriggi in anteprima

Note

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Johannes Brahms

Concerto per violino e orchestra op. 77

direttore George Pehlivanian

violino Julian Rachlin

Orchestra I Pomeriggi Musicali

 

Durata indicativa del concerto: 60′

Biglietteria

Abbonamento a 8 concerti (in vendita da martedì 11 a sabato 22 maggio 2021)

I Pomeriggi in Anteprima

Intero: €. 70,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 60,00 + prevendita

Concerti serali

Intero: €. 100,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 70,00 + prevendita

Ridotto speciale under25: €. 36,00 + prevendita

 

Biglietti (in vendita da martedì 25 maggio 2021)

I Pomeriggi in Anteprima

Intero: €. 10,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 8,00 + prevendita

Concerti serali

Intero: €. 15,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 12,00 + prevendita

Ridotto speciale under25: €. 5,00 + prevendita

 

Note di sala

Johannes Brahms (1833-1897)

Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 77 

Allegro non troppo

Adagio

Allegro giocoso, ma non troppo vivace. Poco più presto

 

L’incanto

 

Potremmo immaginare l’edificio del sinfonismo brahmsiano maggiore, quattro sinfonie e altrettanti concerti, come una mirabile costruzione a pianta ottagonale, che condivide la geometria perfetta e il fascino im­perituro di Castel del Monte, del Pantheon, del Battistero del Bramante in Santa Maria presso San Satiro. Edificio frutto d’una lunga e sofferta gestazione ma sorto poi a ritmi serrati nell’arco d’una dozzina d’anni. Oggi vi entriamo in punta di piedi, dalla porta più seducente. Il Con­certo per violino è infatti il regno del canto, del lirismo incantato, dell’ef­fusione melodica: qualità che il suo autore attribuiva al luogo in cui la composizione aveva visto la luce nell’estate 1878, il borgo lacustre di Pörtschach sul Wörther See, descritto un anno prima come «un terreno vergine, dove aleggiano così tante melodie che bisogna stare attenti a non calpestarne qualcuna». Musica, dunque, come riflesso della natura incontaminata della Carinzia, come anche nella Seconda sinfonia; se lì però non mancano le ombre, qui domina una luce tersa. Il concerto nasce evidentemente anche dallo stato di grazia d’una pienezza sen­timentale: forse l’influsso benefico del primo degli otto viaggi in Italia, forse la collaborazione con l’amico e sodale d’una vita, il formidabile violinista ungherese Joseph Joachim, che contribuì alla redazione della parte violinistica. Posto sotto la tutela di Beethoven, che nel medesimo Re maggiore aveva composto il proprio concerto per violino, il vasto e anfrattuoso primo tempo si svolge a mezza voce, tra sfumature, toni vellutati e sottintesi, in un dialogo fitto solista-orchestra che argina il virtuosismo, cui spetterà più spazio nel rondò conclusivo di sapore zi­gano, sempre caro a Brahms e probabile omaggio al magiaro Joachim. Ma il cuore dell’ispirazione andrà individuato nell’avvio dell’Adagio, in cui l’incanto di un Altrove si materializza nella Harmonie di fiati che avvolgo­no la melopea incantatoria dell’oboe, autentico mago che propizia un incantesimo che il violino s’incaricherà di sviluppare: momentanea abdi­cazione del solista al proprio protagonismo in omaggio a un progetto ar­tistico superiore, atto d’obbedienza alla visione poetica dell’Autore che un immenso virtuoso come Pablo de Sarasate trovava improponibile al punto da rinunciare a interpretare il concerto.

Raffaele Mellace

GEORGE PEHLIVANIAN direttore

Americano d’adozione, George Pehlivanian ha studiato direzione d’orchestra a Los Angeles con Boulez, Maazel e Leitner. Primo artista americano a conseguire il Primo premio al Concorso Internazionale per Direttori d’orchestra di Besançon, si è imposto da quel momento come uno dei direttori più coinvolgenti della propria generazione. Ha debuttato alla Long Beach Opera di Los Angeles e in seguito ha diretto Traviata all’Opera del Kirov di San Pietroburgo. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico e Musicale dell’Orchestra Filarmonica Slovena e il ruolo di Primo

Direttore Ospite in molte prestigiose istituzioni. Ha diretto molte delle orchestre più importanti del mondo, e notevoli sono le collaborazioni anche in ambito italiano. Ha inoltre preso parte a prestigiosi festival internazionali. Annovera collaborazioni con molti solisti di grande prestigio, tra cui: Vengerov, Maisky, Repin, Ax, Raimondi, Freni, Furlanetto. Numerose le sue incisioni discografiche per BMG, EMI/Virgin Classics, Chandos e Studio SM.

 

JULIAN RACHLIN violino

Julian Rachlin è una delle personalità artistiche più rinomate del nostro tempo. I suoi poliedrici interessi lo hanno portato in tutto il mondo come direttore d’orchestra, solista, musicista da camera, insegnante e direttore artistico. Lo stile elegante e dinamico di Julian Rachlin ha rafforzato la sua fama di essere uno dei principali direttori d’orchestra della sua generazione. Attualmente è Direttore Ospite Principale della Turku Philharmonic Orchestra, della Kristiansand Symphony Orchestra ed è Collaboratore Artistico Principale della Royal Northern Sinfonia. È al contempo considerato uno dei maggiori violinisti al mondo, con esibizioni con orchestre del calibro dei Münchner Philharmoniker, Los Angeles Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Metha, Mariinsky Orchestra diretta da Valery Gergiev, St. Petersburg Philharmonic Orchestra diretta da Yuri Termirkanov, Orchestra Filarmonica della Scala, Montreal Symphony Orchestra diretta da Christoph Eschenbach. Collabora spesso con partner musicali quali Martha Argerich, Evgeny Kissin, Denis Matsuev, Janine Jansen, Vilde Frang e Mischa Maisky. Il suo instancabile lavoro per il suo festival “Julian Rachlin & Friends” a Dubrovnik, in Croazia, è stato riconosciuto in tutto il mondo e Julian Rachlin è stato recentemente nominato direttore artistico 2021 dello Herbstgold-Festival nel leggendario Palazzo

Esterházy di Eisenstadt, in Austria.