Le date
Note
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Johannes Brahms
Doppio concerto per violino, violoncello e orchestra op. 102
direttore Donato Renzetti
violino Sergej Krylov
violoncello Misha Maisky
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Biglietteria
Abbonamento a 8 concerti (in vendita da martedì 11 a sabato 22 maggio 2021)
I Pomeriggi in Anteprima
Intero: €. 70,00 + prevendita
Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 60,00 + prevendita
Concerti serali
Intero: €. 100,00 + prevendita
Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 70,00 + prevendita
Ridotto speciale under25: €. 36,00 + prevendita
Biglietti (in vendita da martedì 25 maggio 2021)
I Pomeriggi in Anteprima
Intero: €. 10,00 + prevendita
Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 8,00 + prevendita
Concerti serali
Intero: €. 15,00 + prevendita
Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 12,00 + prevendita
Ridotto speciale under25: €. 5,00 + prevendita
Note di sala
Johannes Brahms
Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra, op. 102
Allegro
Andante
Vivace non troppo
Il canto del cigno
Brahms si congedò dall’orchestra (ben prematuramente, a dieci anni dalla morte) con un lavoro singolare, un unicum nel repertorio romantico. Un doppio concerto per violino e violoncello rappresentava al tempo stesso un problema, un omaggio e una sfida. Per cominciare, le difficoltà erano molteplici: comporre per due solisti, ciascuno con le proprie esigenze, moderarne i rispettivi virtuosismi, far dialogare i due strumenti tra loro, integrarli in un superiore discorso sinfonico, evitare ridondanze nel materiale musicale. Soccorreva un modello, almeno ideale: il Triplo concerto, naturalmente di Beethoven, che s’era già mosso su quel terreno. Infine, la sfida: saldare i due universi della creatività brahmsiana, la musica da camera e l’orchestra, in nome di due strumenti cui il compositore aveva già dedicato complessivamente quattro sonate (l’anno dopo saranno cinque) e che aveva fatto dialogare nelle più varie formazioni cameristiche. Nel contempo, questo lavoro risponde a ragioni personalissime. Composto sul Lago di Thun, nel Bernese, il buen retiro brahmsiano di quell’estate 1887, il concerto riporta in vita, oltre trent’anni dopo, la gioventù del malinconico compositore cinquantenne. Realizza infatti un atto di riconciliazione con Joseph Joachim, il quasi coetaneo virtuoso ungherese sodale in gioventù e già dedicatario del Concerto per violino, riannodando, testimone uno scambio epistolare commovente in due uomini maturi e di tanto valore, la collaborazione e l’amicizia dopo una grave rottura. La prima audizione privata, con il violoncellista Robert Hausmann, avvenne non casualmente a casa di Clara, musa di entrambi gli artisti. Sperimentale sin dalla cadenza che invece che in coda sentiamo, in modo d’un recitativo, quasi in testa al I tempo, questo lavoro dal tono lirico e crepuscolare, profondamente connotato dalla voce brunita e struggente del violoncello che spesso prevale sul violino, assume così il significato d’una lettera personale, sostanziata dal vibrante linguaggio degli affetti del Brahms più maturo.
Raffaele Mellace
SERGEJ KRYLOV violino
L’effervescente musicalità, il virtuosismo strabiliante e la bellezza del suono hanno reso Sergej Krylov uno dei più noti artisti del panorama internazionale. Ha collaborato con le orchestre più prestigiose, tra cui Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, London Philharmonic, Mariinsky Orchestra, Filarmonica della Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Konzerthaus Orchester di Berlino, NHK Symphony Tokyo, Staatskapelle Dresden. Tra i maggiori direttori con cui ha lavorato figurano Mikhail Pletnev, Dmitri Kitajenko, Vasily Petrenko, Valery Gergiev, Vladimir Jurowski, Fabio Luisi, Roberto Abbado, Yuri Temirkanov, Vladimir
Ashkenazy. Dedica molto spazio alla musica da camera collaborando tra gli altri con Denis Matsuev, Nikolai Lugansky, Bruno Canino, Boris Berezovsky. Nel 2016 ha eseguito in prima mondiale il Concerto per violino
e orchestra di Ezio Bosso, ed è stato chiamato da Krzysztof Penderecki per registrare il suo Concerto per violino Metamorphosen. È Direttore Musicale della Lithuanian Chamber Orchestra.
MISCHA MAISKY violoncello
Maisky è l’unico violoncellista al mondo ad aver studiato sia con Rostropovich sia con Piatigorsky. Rostropovich ha lodato Maisky come “… uno dei talenti più eccezionali della giovane generazione di violoncellisti. Il suo modo di suonare combina poesia e squisita delicatezza con un grande temperamento e una tecnica brillante”. Na to in Lettonia, istruito in Russia e rimpatriato in Israele, ospite fisso delle maggiori istituzioni musicali e dei maggiori festival internazionali, Maisky ha collaborato tra gli altri con Bernstein, Giulini, Maazel, Mehta, Muti, Sinopoli, Ashkenazy, Barenboim, Levine, Dutoit, Temirkanov, Jansons, Gergiev, Petrenko, Järvi e Dudamel e con solisti includono artisti quali Argerich, Lupu, Freire, Kissin, Perlman, Lang Lang, Serkin, Kremer, Bashmet, Repin, Vengerov, Bell, Rachlin e Jansen. In qualità di artista esclusivo della Deutsche Grammophon per più di 30 anni, ha realizzato oltre 35 registrazioni con orchestre, tra cui Wiener, Berliner, Israel Philharmonics, London Symphony, Orchestre de Paris, Orpheus Chamber Orchestra, Chamber Orchestra of Europe – registrazioni pluripremiate (5 Record Academy Prize a Tokyo, 3 Deutscher Schallplattenpreis, Grand Prix du Disque a Paris, il Diapason
d’Or of the Year). Maisky è stato insignito del 46° Premio alla carriera del Festival Musicale di Istanbul, delle nomine a Membro onorario della Royal Academy of Music e Accademico Onorario dell’Accademia di Santa Cecilia e del Premio Honorary Fellow dell’Accademia di musica e danza di Gerusalemme.
DONATO RENZETTI direttore
Donato Renzetti è tra i più celebri direttori d’orchestra della scuola italiana. Nel 1980 è stato l’ultimo vincitore del Concorso Guido Cantelli al Teatro alla Scala. Ha diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama internazionale, nei più famosi teatri del mondo, oltre che in tutti i maggiori teatri italiani. È stato ospite di festival quali Glyndebourne, Macerata, Spoleto e Pesaro, oltre al Verdi Festival di Parma. Negli ultimi anni ha ripreso un’attività sinfonica internazionale e nell’ottobre 2019 ha debuttato con la Filarmonica di Helsinki presentando per la prima volta in Finlandia la Seconda Sinfonia di Alfredo Casella. La sua discografia comprende numerose registrazioni liriche e sinfoniche: l’integrale delle Ouverture di Rossini è uscita nel 2018 in occasione dell’anniversario, mentre La campana sommersa e La bella dormente nel bosco di Respighi, testimoniano della continua attività di riscoperta di opere dimenticate del grande repertorio italiano del ‘900. Per 30 anni ha insegnato direzione d’orchestra presso l’Accademia Musicale Pescarese. Dal 2019 ha iniziato un nuovo progetto didattico dedicato alla direzione d’orchestra presso l’Alta Scuola di Perfezionamento di Saluzzo.