I Pomeriggi d'Autore. A tutto Brahms 7 - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
mercoledì 23 giugno 2021
Ore: 17:00*
mercoledì 23 giugno 2021
Ore: 20:00
*I Pomeriggi in anteprima

Note

Vivi il teatro in sicurezza

  • Il Teatro Dal Verme è igienizzato più volte al giorno.
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Johannes Brahms

Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 83

direttore James Feddeck

pianoforte Pierre-Laurent Aimard

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Biglietteria

Abbonamento a 8 concerti (in vendita da martedì 11 a sabato 22 maggio 2021)

I Pomeriggi in Anteprima

Intero: €. 70,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 60,00 + prevendita

Concerti serali

Intero: €. 100,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 70,00 + prevendita

Ridotto speciale under25: €. 36,00 + prevendita

 

Biglietti (in vendita da martedì 25 maggio 2021)

I Pomeriggi in Anteprima

Intero: €. 10,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 8,00 + prevendita

Concerti serali

Intero: €. 15,00 + prevendita

Ridotto Speciale Abbonato Pomeriggi Musicali: €. 12,00 + prevendita

Ridotto speciale under25: €. 5,00 + prevendita

 

Note di sala

Johannes Brahms

Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 83
Allegro non troppo
Allegro appassionato
Andante
Allegretto grazioso

 

Un concerto-mondo

Al proprio strumento Brahms dedicò un secondo concerto a oltre vent’anni dal primo, nel cuore della stagione sinfonica maggiore (1876-87), a metà strada tra due gruppi di due sinfonie e un concerto ciascuno. Compiuto nell’estate 1881 nella località di villeggiatura di Pressbaum nel Wienerwald, benché il progetto fosse in fieri già dal 1878, il concerto fu presentato dall’Autore stesso pochi mesi dopo a Budapest e portato in tournée per mezza Europa. Il Brahms maturo affronta di petto in questo lavoro, agli antipodi del giovanile Primo concerto, il problema del rap­porto solista-orchestra, cui offre una soluzione originalissima. Celebra il dialogo pacificato tra pianoforte e orchestra in un organismo dalla fisio­nomia inedita: una sorta di sinfonia con pianoforte obbligato in quattro tempi (uno più della norma) e tutti di peso, pervenendo, nonostante l’ec­cezionalità dell’impianto, a quel «nobile equilibrio» di cui si complimentò, in modo un po’ generico, Liszt, omaggiato della partitura. Ma c’è di più: in un paesaggio straordinariamente frastagliato in cui agisce la lezione di libertà formale del Quinto concerto di Beethoven, la scrittura oscilla di continuo tra concerto, sinfonia, musica da camera. Vi domina, complice l’apporto dei fiati, un colore brunito che Liszt definì «un poco grigio» e bene esprime la malinconia, autentica musa brahmsiana. E tuttavia, forse qui più che in qualsiasi altro lavoro sinfonico Brahms riuscì ad ad­domesticare la cifra del tragico. Alieno da un virtuosismo spettacolare, è comunque un concerto per virtuosi per la varietà di eccezionali difficoltà imposte all’interprete. Aperto il I tempo sull’evocazione romantica del tema semplice e maestoso del corno cui rispondono gli arpeggi del solista, acquisito uno Scherzo del tutto irrituale in un concerto (Schu­mann l’aveva ipotizzato, Brahms tentato invano nel Concerto per violi­no), arruolato un secondo solista nella voce calda del violoncello, il cui splendido lirismo s’impossessa dell’Andante, il concerto si congeda con la giocosa leggerezza d’un finale di schietta marca classica.

Raffaele Mellace

PIERRE-LAURENT AIMARD pianoforte

Figura chiave nella musica di oggi, ha collaborato con importanti compositori tra cui Ligeti – del quale ha inciso l’opera completa per pianoforte – Stockhausen, Benjamin, Boulez e Messiaen, di cui ha inciso per Pentatone il “Catalogue d’Oiseaux”, vincitore del Deutscher Schallplattenpreis.

È stato anche insignito del Premio Ernst von Siemens nel 2017. Nel 2020 ha eseguito in tutto il mondo programmi su “Beethoven l’avanguardista”, tour de force di brani pianistici che trascendono i repertori abituali. Aimard giustappone i classici viennesi a compositori dell’avanguardia, svelandone le sorprendenti affinità. La stagione 2020/21 comprende la residenza al Musikkollegium di Winterthur e la partecipazione al Festival che il Muziekgebouw di Amsterdam dedicherà a Kurtag. Intensa la collaborazione con le più importanti orchestre europee e negli Stati Uniti, tra cui la Chicago Symphony. Aimard è docente alla Hochschule für Musik di Colonia, membro della Bayerische Akademie der Schönen Künste e protagonista di un ciclo dedicato a Gyorgy Ligeti “Explore the Score”, approdo finale di una lunga consuetudine con la musica di questo compositore.

 

JAMES FEDDECK direttore d’orchestra – direttore principale

Nato a New York e diplomato al Conservatorio di Oberlin, James Feddeck è vincitore del Solti Conducting Award della “Solti Foundation USA”, dell’Aspen Conducting Prize ed è stato riconosciuto dalla sua Università come primo destinatario dell’Outstanding Young Alumni Award per i risultati professionali ottenuti e i contributi artistici alla società. Le ultime stagioni hanno visto il suo debutto con la Sinfonica della Radio di Vienna, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Royal Stockholm Philharmonic, la Filarmonica di Helsinki, la Royal Flemish Philharmonic, l’Orchestre National de Belgique, l’Orchestre National de France, l’Orchestre National de Lyon, la BBC Philharmonic, la BBC Symphony Orchestra, la Royal Scottish National Orchestra, la Hallé Orchestra e la Sinfonica della Nuova Zelanda. In particolare, è apprezzato per le sue interpretazioni della musica di Anton

Bruckner, grazie a una serie di acclamate esibizioni delle Sinfonie del compositore: l’Ottava con la San Francisco Symphony Orchestra, la Quinta in tournée con l’Orchestre National de Belgique, la Sesta con l’Orchestra Sinfonica di Dublino RTÉ e la Nona con la Sinfonica di Birmingham. In Nord America, James Feddeck ha diretto la Chicago Symphony Orchestra, la Cleveland Orchestra e le Orchestre Sinfoniche di Dallas, Seattle, San Francisco, Toronto e Montréal. Nell’agosto 2017 è stato pubblicato il suo primo CD in collaborazione con la Deutsche Symphonie-Orchester

di Berlino e Deutschlandfunk Kultur, con le musiche di una delle più importanti

figure neo-romantiche della Germania, Georg Schumann (1866- 1952): con questo CD è stata realizzata la prima registrazione in assoluto della storia della sua Sinfonia in fa minore op. 42 (1905).