IX Edizione del Gran Festival del Cinema Muto di Milano - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
sabato 29 settembre 2018
Ore: 21:00

Note

ROSSELLA SPINOSA

Si diploma giovanissima in pianoforte, clavicembalo, composizione e, negli stessi anni, si laurea con lode e plauso accademico in Legge e in Musicologia. Rossella suona in alcune delle sale più importanti italiane ed estere come Carnegie Hall di New York, Sala Bartòk Hindemith Foundation, Cohen Studio Theather dell’Università di Cincinnati, Italian Bunka Kaikan di Tokyo, Accademia Liszt di Budapest etc., collaborando con compositori di prestigio (tra i quali, Paolo Castaldi, Luis De Pablo, Ivan Fedele, Giacomo Manzoni, Bernhard Lang, Misato Mochizuchi, Luis Bacalov, etc.) ed eseguendo molte opere nuove a lei stessa dedicate, in Europa, Canada, Stati Uniti, Russia, Sud America, Corea e Giappone. A partire da ottobre 2009 – occasione in cui ha eseguito in prima mondiale la “Baires 1 Suite” per due pianoforti di Luis Bacalov, in duo pianistico con lo stesso Premio Oscar – si è avviata altresì una forma di collaborazione stabile con il compositore argentino, proseguita sino a pochi mesi prima della scomparsa del Maestro. Rossella scrive opere da camera, per orchestra, per la lirica ed il teatro che le sono commissionate ed eseguite da Orchestra da Camera di Lugano, Orchestra da Camera Fiorentina, Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, Kyev Camerata, Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Orchestra da Camera “I Solisti Lombardi”, Gruppo di Musica Contemporanea di Lisbona, Dedalo Ensemble, Ensemble Risognanze etc. Sonorizza ad oggi 90 pellicole di Cinema Muto, che registrano grande riscontro di pubblico e di critica, per orchestra sinfonica, per ensemble e per pianoforte solo. Da anni l’ensemble I Solisti Lombardi – formazione esperta nella sonorizzazione del cinema muto – trova in Rossella l’anima propulsiva della propria attività, con l’esecuzione dei suoi numerosi lavori per il cinema muto, con esibizioni prestigiose e di rilievo internazionale. Le musiche di Rossella sono edite dalle case editrici Suvini Zerboni, ArsPublica e Sconfinarte e sono trasmesse da Radio3, Lifegate, Radio Popolare, Circuito Marconi ecc. Incide, infine, come pianista, per AMADEUS, BookStore Teatro alla Scala, AliaMusica Records, Tactus, Archivi del XXI Secolo e Stradivarius. Lavora con Ottavia Piccolo, Moni Ovadia, Paolo Rossi, il Duo Pali&Dispari, Teresa Mannino, in performance live. Nel Dicembre 2013 viene insignita della Medaglia PRO CULTURA HUNGARIA, a firma del Ministro della Cultura ungherese. Rossella è docente presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como e presso università e istituzioni, italiane e straniere, per la composizione e per la storia della musica applicata alle immagini. La sua ultima produzione discografica, ovvero il primo cd monografico con sue musiche edito da Stradivarius, dal titolo “Rossella Spinosa: Orchestral and chamber works, vol. 1”, sta riscuotendo unanimi consensi di critica; qui di seguito alcune recensioni:
“Rossella Spinosa è una salamandra o una Donna Selvaggia? Tutte e due, dato che i due tipi di personalità hanno una certa variabilità di accenti e non si possono contrapporre seccamente. E poi il modo in cui la compositrice “entra” nei due personaggi ha la coerenza di una discrezione inquieta…E possiamo immaginare che “La donna che correva coi lupi” ripercorra le ipotesi di Estés di un’istintualità femminile in lotta con i legami sociali patriarcali quando scorre dai duri contrasti piano-archi alla libera divagazione del pianoforte nella parte centrale. In realtà è bene non farsi troppo attirare nella trappola di questi descrittivismi. Spinosa non è affatto il genere di compositrice descrittiva. La parte centrale, meravigliosa, del solo piano nella “Donna”, quasi una “cadenza”, è un movimento mente/corpo di puntillismo fantasioso e di asprezze contenute (come una tentazione di asprezza) di suoni e accordi isolati. E le note tenute e le fasce “statiche” di suoni orchestrali nelle “Salamandre” fanno pensare per un attimo, mettiamo, a Feldman ma poi c’è subito una proiezione verso mondi fantastici molto spaziali. Discrezione inquieta. Mai toni assertivi pesanti. L’inquietudine, serena, persino giocosa, sempre nell’ambito del razionalismo affabile che è la sua filosofia (Mario Gamba, Il Manifesto, 21 luglio 2018)

“La musica “immaginifica” di Rossella Spinosa – Oltre ad aver studiato, tra gli altri, con Azio Corghi, la compositrice e pianista Rossella Spinosa ha avuto come insegnante Luis Bacalov, un nume tutelare per ciò che riguarda la musica per il cinema, senza contare che in termini di attività artistica ha scritto l’accompagnamento per non meno di ottanta film muti del passato. Questi dati ci permettono di capire, volenti o nolenti, che ci troviamo di fronte a un’artista che è affascinata, come ammette ella stessa, dal rapporto che si può venire a creare tra suono e immagine…A questo punto, evitando l’annoso abbinamento musica-cinema, si deve capire che cosa si nasconde dietro il concetto di “immagine”, qualunque essa sia, dalla quale scaturisce la trama creativa di Rossella Spinosa. Da parte mia, ho la sensazione che la compositrice lombarda si richiami a quanto Debussy diceva a proposito delle sue images, a quelle immagini che non erano da definirsi semanticamente tali, ossia a dimensioni visive fissate nel tempo e nello spazio, ma alle emozioni che tali immagini possono produrre, che siano reali o proiezioni del nostro Io, punti, linee, colori, macchie capaci di formare ciò che può essere intuito dal nostro spirito, dalla nostra mente nel momento stesso in cui affiorano e ne avvertiamo la loro presenza. E forse sta anche in ciò la grande passione che la compositrice nutre per il cinema e di come il suono può completare o sovrapporre l’immagine in movimento, musica che è ricerca di movimento nell’ambito temporale così come in quello spaziale…” Andrea Bedetti, Music Voice, 30 luglio 2018

“Se è innegabile che la presenza femminile tra i compositori del nostro paese è ancora decisamente minoritaria, si può dire che nell’ultimo decennio una generazione di compositrici si sta segnalando con forza, tra mille difficoltà, per qualità e personalità. Lo testimonia bene questa raccolta di opere di Rossella Spinosa. Basta soffermarci sul primo brano “L’albero delle salamandre” (2012) per orchestra che trasmette un forte senso della forma comunque aperta a visioni affascinanti, per capire che dietro c’è un pensiero compositivo profondo. La Spinosa condivide qui con Romitelli l’amore per paesaggi notturni e misteriosi, nello spettralismo, nei tempi sospesi, nelle dinamiche timbriche, disegna isole sonore come approdi esistenziali. In “Genesi 19” (2011) sempre per orchestra, gli archi sviluppano una drammaturgia visiva di grande potenza emotiva. Molto originale il dialogo tra tastiera e quartetto d’archi in “La donna che correva coi lupi” (2010) dove astrattismo formale e aspetto introspettivo si fondono in una magica sospensione del senso. Breve, poetico ed intimo “Ruhig” (2013) per piano solo. Tutto da ascoltare e riascoltare questo cd che ci dice che l’altra metà della musica c’è. E come.” Alfabeta, 6 luglio 2018

ALESSANDRO CALCAGNILE
Direttore d’orchestra e pianista, raffinato interprete della musica del Novecento, ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori italiani viventi. Ha studiato presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, Conservatorio “L.Marenzio” di Brescia, Hochschule für Musik Nürnberg. Si è esibito presso il Teatro Arcimboldi e Dal Verme di Milano, il Teatro Sociale di Como, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Regio di Parma, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina, il Museo Sibelius di Turku (Finlandia), la Liszt Academy di Budapest (Ungheria), il Bunka Kaikan di Tokio (Giappone), il Palazzo delle Ceramiche di Seul (Corea del Sud), il Palazzo Beloselskij di San Pietroburgo (Russia), il Conservatorio di Buenos Aires (Argentina), la Sala della Filarmonica di Toluca (Messico), la Carnegie Hall di New York (USA), ecc… come solista e come direttore dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Cantelli di Milano, l’Orchestra Milano Classica, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo,  l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina, l’Orchestra Coccia di Novara, l’Orchestra da Camera d’Aosta, l’Orchestra da Camera di Vigevano, l’Orchestra Guido d’Arezzo, Icarus Ensemble, Coro del Duomo di Milano, Grupo de Música Contemporânea de Lisboa (Portogallo), Orchestra da Camera di Pardubice (Repubblica Ceca), Orchestra Filarmonica di Lomza (Polonia), Orchestra da Camera di Lugano (Svizzera), Orchestra Filarmonica “Mihail Jora” di Bacau (Romania), Lithuanian State Symphony Orchestra (Lituania), Garden State Symphony Orchestra e Accent Orchestra di Cincinnati University (USA), Orchestra della Radio Televisione Nazionale Albanese, Orchestra Accademica di Stato di San Pietroburgo e Konstantinovsky Symphony Orchestra (Russia), Orchestra sinfonica di Kharkov (Ucraina), Seoul Proart Orchestra (Corea del Sud), Orchestra Academy of Soloist (Kazakistan). Nel 2011 insieme alla pianista Rossella Spinosa registra un cd monografico dedicato a Franz Liszt, pubblicato dalla Rivista Amadeus. Nel 2012 e 2014 registra il secondo e terzo volume del progetto Nuova Musica per Orchestra con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano. Nel 2015 dirige al Dal Verme di Milano Cavalleria Rusticana con soprano Giovanna Casolla e il patrocinio del Comitato Mascagni. Nel 2016 è tornato in Corea del Sud per dirigere “Il barbiere di Siviglia” con l’Orchestra Filarmonica di Jinju nel bicentenario della prima rossiniana. Nella stagione 2016/2017 ha presentato e diretto al Teatro Vittorio Emanuele una sua originale orchestrazione de Il Maestro di cappella di Domenico Cimarosa con l’Orchestra del Teatro di Messina. Con il New MADE Ensemble ha presentato in diverse Dal 2015 al 2017 in qualità di Direttore Artistico del Centro Musica Contemporanea di Milano ha realizzato con il New MADE Ensemble un progetto di concerti monografici e opere da camera finanziato da SIAE Classici di Oggi, che ha visto protagonisti  autori quali Giorgio Battistelli, Michele Dall’Ongaro, Ivan Fedele, Stefano Gervasoni, Luca Mosca. Nel dicembre 2017 è stato invitato a dirigere un concerto evento dedicato al compositore Aldo Finzi alla Carnegie Hall di New York, alla guida della Garden State Symphony Orchestra e un cast di solisti internazionale. Ha recentemente registrato a Lugano per RSI – Radio Televisione Svizzera Italiana le musiche di Andreas Pfluger, progetto multimediale dedicato a Vincenzo Vela insieme al soprano Laura Catrani.  Dall’estate 2014 è Direttore Musicale dell’Orchestra Cantelli di Milano.

La IX Edizione del Gran Festival sarà dedicata alla diva italiana del cinema muto, Francesca Bertini.
Per l’apertura avremo la proiezione del film che ha reso nota l’attrice al grande pubblico, ovvero Assunta Spina, omonimo film tratto dal dramma di Salvatore Di Giacomo, per la regia di Gustavo Serena, datato 1915.

Biglietteria

Biglietti:

10,00 € (diritti di prevendita inclusi)

Il Cast

Musiche di Rossella Spinosa

Direttore: Alessandro Calcagnile
Pianoforte: Rossella Spinosa

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Note di sala

In questo lungometraggio la Bertini individuò l’occasione per emergere realmente nel mondo del cinema, esaltando la sua origine partenopea, partecipando attivamente alla realizzazione della pellicola con suggerimenti su ogni aspetto, da quello organizzativo a quello di angolazione della macchina da presa, valutando in maniera autonoma – scavalcando talvolta anche la figura del regista Gustavo Serena – le criticità di ogni singola scena girata.

Le musiche originali che accompagneranno la proiezione sono della pianista compositrice Rossella Spinosa, in prima esecuzione assoluta.
Al pianoforte, Rossella Spinosa; a dirigere la compagine de I Pomeriggi Musicali, il M° Alessandro Calcagnile, bacchetta esperta del cinema muto.

Commento alla partitura: “La didascalia di apertura di questo dramma partenopeo – nella versione della pellicola concessa per l’inaugurazione del Gran Festival del Cinema Muto di Milano dalla Cineteca Sarda – recita: “Assunta Spina è la popolana appassionata e fatalmente peccatrice, che ama chi l’ha sfregiata e si vende per giovargli, che suscita la tragedia e poi se ne addossa tutta la colpa in un generoso anelito di redenzione. Creatura enigmatica e dolorosa, Assunta Spina è forse l’espressione più genuina dell’animo di Salvatore Di Giacomo“. Una descrizione cinematografica esaustiva in modo intimo e profondo, che mi ha suggestionato sin dal primo attimo di lavoro sulla pellicola…Una donna maltrattata ma che individua in sè la responsabilità di ciò che accade, un uomo violento e recidivo, una gelosia che offusca la ragione, un sentimento che nasce al di là dei perbenismi sociali…una storia di oggi, una storia di ieri, una storia di sempre, una storia di Donna. La musica che accompagnerà la proiezione vuole suggerire il pensiero dei personaggi (anche quello più intimo, insinuante e nascosto), ma insieme la Napoli con il suo patetismo lirico, ma eternamente denso di emozione profonda”