Le date
Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro
Ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi
XIII edizione
L’imperfezione di casa
Biglietteria
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
Il Cast
Prologo da Storia di una famiglia ebrea
Amos Gitai
Anna Bonaiuto
Letture:
Alice Sebold
André Aciman
Premio Rosa d’oro della Milanesiana
Alice Sebold e André Aciman
Spettacolo:
Recital di e con Moni Ovadia e Carlo Boccadoro
Introduce:
Andrèe Ruth Shammah
Note di sala
L’imperfezione di casa
Mentre a Torino nella cornice di Palazzo Carignano si svolge l’appuntamento della Milanesiana realizzato in collaborazione col Circolo dei lettori, a Milano è ancora protagonista la letteratura internazionale con un appuntamento dedicato alla cultura ebraica. La serata, introdotta da Andrée Ruth Shammah, regista e fondatrice del Teatro Franco Parenti di cui è direttrice artistica, si apre alle 21 con un prologo tratto da Storia di una famiglia ebrea, il volume a cura di Amos Gitai (Bompiani 2012) che raccoglie le lettere che per anni si è scambiato con sua madre Efratia. La lettura è affidata alle voci di Amos Gitai – regista, Chevalier des Arts et des Lettres e due volte Premio Rossellini – e all’attrice pluripremiata Anna Bonaiuto, che leggeranno rispettivamente in ebraico e italiano.
Si prosegue con Alice Sebold, autrice del bestseller mondiale Amabili Resti, pubblicato da E/O, che legge un racconto legato alla casa, variazione sul tema dell’imperfezione. Con lei André Aciman, vero apolide della letteratura: nato ad Alessandria d’Egitto da una famiglia ebrea di origine turca, oggi vive e lavora a New York; i suoi romanzi sono tradotti in Italia da Guanda.
Chiude la serata, il recital di e con Moni Ovadia, una delle voci più significative e note della cultura yiddish. Con lui, per questo finale di teatro musicale, Carlo Boccadoro, compositore la cui musica è presente nei programmi dei più importanti teatri italiani.
“Il sodalizio musicale fra Moni Ovadia e il Maestro Carlo Boccadoro è cominciato con il recital Nigun, diventato successivamente un disco. Questo specialissimo incontro si è sviluppato lungo diverse direttrici che gli ha portati a collaborare reciprocamente nella creazione di arrangiamenti e composizioni originali per spettacoli di Ovadia. Dopo ripetute esperienze di vario genere, con Di goldene medine e Rabinovich e Popov, prodotti entrambi da Promo Music, Ovadia e Boccadoro sono ritornati alla formula del duo per esplorare gli sviluppi della melodia e della cultura yiddish nell’incontro con altre culture, fra cui quella americana. Moni Ovadia, il cantore yiddish per eccellenza, e il pianista Carlo Boccadoro, ci introdurranno in molti degli aspetti, non solo musicali, di questo meltin’ pot culturale, un misto di tragedia e ironia.”
ANDRÉE RUTH SHAMMAH
La sua storia artistica nasce al Piccolo Teatro, ma si concretizza al Salone Pier Lombardo (oggi, Teatro Franco Parenti), che fonda nel 1972 con Franco Parenti, Giovanni Testori e Dante Isella. Dal 1989 ne è direttrice artistica e responsabile unica. Nel corso della sua carriera ha firmato oltre cento regie, dall’Amleto di Testori ai più recenti Una Notte in Tunisia, con Alessandro Haber, e Esequie Solenni, con Ivana Monti e Sara Bertelà. E molte fanno ormai parte della storia del teatro. Ha realizzato inoltre lavori per la Rai e diverse regie liriche, due delle quali, Varieté di Kagel e L’elisir d’amore di Donizetti, per il Teatro alla Scala. La forza espressiva, la passione per un teatro “aperto” e capace di utilizzare spazi diversi dal palcoscenico si ritrovano negli eventi che la regista ha curato per la candidatura di Milano all’Expo. Grande il suo impegno come organizzatrice culturale: i tanti convegni, seminari, dibattiti e studi, promossi ogni anno, fanno del Teatro Franco Parenti un punto di riferimento per la cultura milanese.
AMOS GITAI
Nasce l’11 ottobre del 1950 ad Haifa, si laurea presso l’Israel Institute of Technology e consegue un PhD in Architettura alla Berkeley University in California. Partecipa alla guerra del Kippur nel 1973, durante la quale viene ferito. Attratto dalla regia, diventa cineasta professionista nel 1980, con House. Da allora realizza numerosi film e documentari: quattro sue opere sono state presentate in concorso al Festival di Cannes, altre quattro a Venezia, tra il 1999 e il 2010.
Nominato Chevalier des Arts et des Lettres nel 2000, ha ricevuto il premio Rossellini nel 2005 e nel 2007, e il Pardo d’onore al Festival di Locarno, nel 2008. Nel 2004 è uscito in Italia il suo libro Monte Carmelo e nel 2011 Efratia. Storia di una famiglia ebrea.
ANNA BONAIUTO
Nata a a Latisana, in Friuli, da padre napoletano. Si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, dove studia con Mario Missiroli e con Luca Ronconi, con il quale esordirà in teatro. In teatro è stata diretta, tra gli altri, da Otomar Kreicha, Carlo Cecchi, Mario Martone, Giorgio Pressburger, Toni Servillo frequentando da protagonista un repertorio che spazia dai classici greci a Molière e
Marivaux, da Cechov e Ibsen fino a Harold Pinter, Thomas Bernard, Eduardo De Filippo. Nel 2003 vince il Premio Ubu come Miglior attrice per Sabato, domenica e lunedì di Eduardo De Filippo, regia di Toni Servillo. Al cinema è apparsa fra l’altro in Storia di ragazze e di ragazzi e Fratelli e sorelle di Pupi Avati, Dove siete? Io sono qui di Liliana Cavani, Morte di un matematico napoletano, L’amore molesto, Teatro di guerra e Noi credevamo di Mario Martone, Il postino di Michael Radford, Il Divo di Paolo Sorrentino, Il Caimano di Nanni Moretti, La ragazza del lago di Andrea Molaioli, Io, loro e Lara di Carlo Verdone, ricevendo numerosi premi in Italia e all’estero fra i quali la Coppa Volpi, la Grolla d’oro, il David di Donatello, il Nastro d’argento, il Globo d’oro.
ALICE SEBOLD
Nata a Madison, nel Wisconsin, è cresciuta nei sobborghi di Filadelfia e ha frequentato la Syracuse University, l’Università di Houston e l’Università Irvine della California. Ha partecipato a numerose antologie e ha curato The Best American Short Stories 2009. Amabili resti (2002) è il suo primo romanzo. Tradotto in più di 45 lingue, dal libro è stato tratto il film scritto e diretto da Peter Jackson. Tre mesi dopo la pubblicazione di Amabili Resti, anche il suo memoir Lucky (1999), un racconto dello stupro subito a 18 anni e del processo che lo ha seguito, ha raggiunto il 1° posto nella classifica bestseller del “The New York Times”. Il 2007 ha visto la pubblicazione di La quasi luna, il secondo, controverso, romanzo di Alice Sebold.
ANDRÉ ACIMAN
Insegna Letteratura comparata alla City University di New York e vive con la famiglia a Manhattan. È autore di False Papers (2000) e curatore di The Proust Project (2004). In Italia sono stati pubblicati il romanzo Chiamami col tuo nome (2008), il memoir Ultima notte ad Alessandria (2009) e il romanzo Notti bianche (2011).
MONI OVADIA
Oggi è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana. Il suo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish che ha contribuito a fare conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea, è unico nel suo genere, in Italia ed in Europa. Il suo pubblico abbraccia tutte le generazioni. È anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace.
CARLO BOCCADORO
Ha studiato al Conservatorio “G.Verdi” di Milano dove si è diplomato in Pianoforte e Strumenti a Percussione. Dal 1990 la sua musica è presente in tutte le più importanti stagioni musicali italiane: Teatro alla Scala, Accademia Chigiana di Siena, Biennale di Venezia, Teatro Regio, di Torino, Teatro Carlo Felice e Teatro dell’Archivolto di Genova etc., oltre che in molti paesi stranieri. La sua musica è stata eseguita da direttori e solisti come Bruno Canino, Yuri Bashmet, Mario Brunello, Giovanni Sollima, Antonio Ballista, Bruno Campanella, l’Orchestra d’Archi Italiana, I Solisti della Scala, etc. Luciano Berio gli ha commissionato nel 2001 per l’Accademia di Santa Cecilia un’opera per ragazzi, La Nave a Tre Piani. Per il teatro ha inoltre composto il balletto Games (Teatro alla Scala) e tre opere liriche, tutte su libretti di Dario Oliveri: A qualcuno piace tango (commissionata dal Teatro Regio di Torino), Rimini addio! (commissionata dall’Ente lirico Arena di Verona) e La Donna nel quadro (commissionata dal Teatro Donizetti di Bergamo). È tra i fondatori di “Sentieri Selvaggi”, un progetto culturale dedicato alla diffusione della musica d’oggi.