Le date
Una mattina con Mozart
Mozart Concerto per violino e orchestra in Re maggiore K218
Mozart Sinfonia n. 40 in sol minore K550
Violino Igor Riva
Direttore Manuel Busto
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Biglietteria
Biglietti
(Settore unico, posto numerato)
Intero €. 15,00 + preventita
Ridotto* €. 12,00 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 10,00 + prevendita
Abbonamento a otto matinée
(Settore unico, posto numerato)
Interi €. 96,00 + prevendita
Ridotto* €. 76,80 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 64,00 + prevendita
Ridotto* (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Il Cast
Violino Igor Riva
Direttore Manuel Busto
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Note di sala
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 40 in sol minore K550
Molto allegro
Andante
Minuetto e Trio: Allegretto
Finale: Allegro assai
Concerto per violino e orchestra in Re maggiore K218
Allegro
Andante cantabile
Rondò: Andante grazioso – Allegro ma non troppo
Note a margine Renato Meucci
Un’ora di musica mozartiana con due capolavori tra i più celebrati certo è un modo assai piacevole di occupare la domenica mattina. E per chi ha ascoltato il concerto diretto da Aldo Ceccato con l’orchestra dei conservatori di Lombardia e Ticino è anche un utile ripasso. Vi invito infatti a sfruttare l’esecuzione del primo tempo della sinfonia n. 40 di Mozart per ricercare la struttura – qui mirabilmente esemplificata – della forma-sonata. Ascoltate il famosissimo primo tema e poi il secondo (sono talmente noti e in evidenza da non poter essere confusi); ebbene, quando il primo ricomparirà considerate conclusa l’esposizione (la sezione in cui vengono presentati i due temi) e già iniziato lo sviluppo,durante il quale ascolterete numerose volte e con evidenti varianti sia l’uno che l’altro di questi due temi, esposti ad altezze (tonalità) differenti (è questa la sezione nella quale il compositore mette maggiormente alla prova la propria fantasia compositiva). E, ne sono sicuro, riconoscerete anche l’inizio della ripresa quando il primo tema comparirà di nuovo ma con una debole differenza rispetto alla presentazione iniziale; lo stesso vale anche per il secondo tema, che nella sua leggiadra melanconia questa volta è ben più incisivo e porta alla conclusione del movimento intrecciandosi con la ricomparsa del primo, trasformato e conclusivo: esempio memorabile, quasi da manuale, del primo tempo di sonata. Sono stato sufficientemente didascalico? Spero di sì, ma anche un po’ noioso, vero? Per questo non affronterò allo stesso modo i tre movimenti successivi, lasciandoveli godere senza troppe parole (è pur sempre una delle più belle sinfonie mai scritte).
E sul Concerto n. 4 per violino e orchestra non diciamo nulla? Beh visto che ho occupato più spazio con l’altro brano in programma vi dico solo: tralasciamo il primo movimento, piuttosto di routine per Mozart, e tutto sommato anche il terzo (un Rondò basato su un rustico tema di danza), ma concentriamoci sul secondo, un Adagio che, pur senza toccare i vertici di altre sue composizioni, basterebbe a garantire al grande compositore l’accesso all’empireo musicale.