Le date
Note
Una mattina con Beethoven, con intermezzo mozartiano
Beethoven Sestetto per fiati in Mi bemolle maggiore op. 71
Mozart Duetti per oboe
Beethoven Ottetto per fiati in Mi bemolle maggiore op. 103
Ensemble di fiati dei Pomeriggi Musicali
Biglietteria
Biglietti
(Settore unico, posto numerato)
Intero €. 15,00 + preventita
Ridotto* €. 12,00 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 10,00 + prevendita
Abbonamento a otto matinée
(Settore unico, posto numerato)
Interi €. 96,00 + prevendita
Ridotto* €. 76,80 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 64,00 + prevendita
Ridotto* (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Il Cast
Ensemble di Fiati I Pomeriggi Musicali
oboi Andrea De Francesco – Giovanni Deangeli; clarinetti Marco Giani – Giuseppe Cultraro;
fagotti Lorenzo Lumachi – Sarah Ruiz ; corni Alessandro Mauri – Ambrogio Mortarino
Note di sala
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sestetto per fiati in Mi bemolle Maggiore op. 71
Adagio
Allegro
Adagio
Menuetto quasi allegretto
Rondò. Allegro
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Duetti per oboe
Ludwig van Beethoven
Ottetto per fiati in Mi bemolle Maggiore op. 103
Allegro
Andante
Minuetto
Finale: Presto
Note a margine Renato Meucci
Nel 1781 il nuovo imperatore Giuseppe II diede avvio a una consuetudine che divenne in breve una moda presso l’alta aristocrazia: quella di sovvenzionare una Harmonie, un complesso strumentale composto in prevalenza da strumenti a fiato destinato a esibirsi all’aperto in varie occasioni, e in particolare nelle serate estive davanti al palazzo di corte (Vienna fu evidentemente il centro di questa moda).
Un esempio del repertorio riservato a tale complesso è il Sestetto op. 71 per 2 clarinetti, 2 corni, 2 fagotti. Una composizione di circostanza evidentemente, nella quale potreste anche faticare a riconoscere il genio beethoveniano. In effetti, nonostante un numero d’opera che corrisponde agli anni ‘10 esso era stato parzialmente scritto molto prima, nel 1796 (I e II movimento), e poi completato e dato alle stampe appunto nel 1810. Gli editori bussavano alla porta del celebre compositore e lui non mancava di provvederli di quanto poteva, anche di musica scritta in tutt’altro momento e condizione. Ma si tratta in definitiva di un godibilissimo repertorio da intrattenimento.
Sempre all’intrattenimento leggero è destinato l’intermezzo mozartiano che, seppur eseguito qui da due oboi, è in realtà destinato ai corni. E qui mi piacerebbe intrattenervi sul vasto repertorio che questo singolare duo acquisì nell’ultimo Settecento, ma finirei per parlarvi dei corni, non degli oboi. Dunque godiamoci semplicemente questi brani, in una insolita abbinata strumentale.
Ed eccoci quindi a un altro esempio del repertorio beethoveniano destinato allo stesso complesso sopra ricordato, ma con l’aggiunta appunto dei due oboi. Anch’esso fu composto da un Beethoven ancora giovane, prima del suo trasferimento nel 1792 da Bonn, dove aveva conseguito fama di ottimo pianista, alla capitale Vienna, dove ottenne in breve un enorme successo anche e soprattutto come compositore.