Le domeniche dei Pomeriggi - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
domenica 17 aprile 2016
Ore: 11:00

Violino solista e concertatore Fatlinda Thaci
Tromba Luciano Marconcini
Archi dei Pomeriggi Musicali

Pachelbel Canone in Re maggiore
Telemann Concerto per violino e tromba in La maggiore
Bach Concerto per violino in la minore BWV 1041
Bach Concerto branderbughese n. 3 in Sol maggiore BWV 1048

Biglietteria

Biglietti
(Settore unico, posto numerato)
Intero €. 15,00 + preventita
Ridotto* €. 12,00 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 71a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 10,00 + prevendita

Abbonamento a sette matinée
(Settore unico, posto numerato. In vendita dal 3 novembre 2015 al 9 febbraio 2016)
Interi €. 84,00 + prevendita
Ridotto* €. 67,20 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 71a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 56,00 + prevendita

Ridotto* (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)

Il Cast

Violino solista e concertatore Fatlinda Thaci
Tromba Luciano Marconcini
Archi dei Pomeriggi Musicali

Note di sala

Johann Pachelbel (1653-1706)
Canone in Re maggiore P.37

Georg Philipp Telemann (1681-1767)
Concerto per Violino, Tromba e Archi in Re maggiore TWV 53:D5
I. Vivace
II. Adagio
III. Allegro
* * *

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto per Violino in La minore BWV 1041
I. [senza indicazione di tempo]
II. Andante
III. Allegro assai

Concerto Brandeburghese n.3 in Sol maggiore BWV 1048
I. [senza indicazione di tempo]
II. Adagio
III. Allegro

Note a marigine di Renato Meucci
Il concerto di oggi ci riporta in pieno clima barocco, e per di più in una dimensione trasognata e cullante come quella del magnifico Canone di Pachelbel. A proposito: siccome tutti conosciamo questo brano, ma non sempre chi era Johann Pachelbel, ricordo che egli è stato un grande organista e compositore norimberghese della seconda metà del Seicento (morì nel 1706) e che la sua produzione sacra rappresenta un fondamento per la musica ecclesiastica
evangelica.

Voltiamo pagina e affrontiamo il Concerto per tromba violino e archi di Telemann. Qui la scrittura non è certo delle più originali, ma l’abbinamento dei due strumenti solisti di certo sì, secondo una prassi di eclettismo nella scelta d’organico per la quale Telemann è un esponente di spicco. E a proposito della tromba dell’epoca, oggi conosciuta e persino insegnata in conservatorio, ricordo che fino a qualche decennio fa essa era considerata una sorta di misterioso dispositivo circa il quale ci si interrogava su come potesse eseguire un registro così acuto come quello richiesto da buona parte del repertorio barocco; questo fino all’arrivo di pionieri come Edward Tarr e Don Smithers che hanno progressivamente rivelato i segreti dello strumento barocco, dotato di un bocchino amplissimo che costituiva la ragione principale dell’estrema specializzazione dei trombettieri di quel tempo.

E veniamo alla perla di questa mattina. Ho sempre pensato all’Andante centrale di questo concerto bachiano per violino solista come qualcosa la cui bellezza sembra raggiungere l’inafferrabile, ma con una semplicità di mezzi che non finisce di stupire: sopra uno strato cullante di accordi d’accompagnamento che sembrano dolci sospiri, si erge la melodia struggente del violino solista,
una sorta di invocazione tra sogno e visione. Gli fanno da sostegno i due tempi esterni che contribuiscono a mettere ancor più in risalto, senza offuscarla, la straordinaria bellezza del tempo centrale.

Dei sei concerti brandeburghesi il Terzo è quello che più si rifà allo stile della sinfonia italiana, con un tempo introduttivo, un Adagio insolitamente breve (il che lascia pensare che esso fosse destinato all’improvvisazione o all’inserimento di un altro brano, come oggi frequentemente usa), infine un Allegro in tempo di danza. Questo concerto, insieme con il primo brandeburghese, è concepito in una modalità che non contrappone il solista all’orchestra, bensì i diversi gruppi di strumenti l’uno all’altro. D’altro canto la parte principale ha comunque qualche occasione per esibirsi solisticamente, sempre con le  rinnovate e geniali soluzioni sonore che sono tipiche della musica di Bach.