Le domeniche dei Pomeriggi - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Le date

Sala Grande
domenica 29 gennaio 2017
Ore: 11:00

Note

Otto Matinée al Teatro Dal Verme
Dal 29 gennaio al 21 maggio 2017
Direttore artistico Maurizio Salerno

Tornano le Domeniche dei Pomeriggi, dopo il successo della prima edizione.
Ancora una volta, i Pomeriggi presentano al proprio pubblico quelli che sono i molteplici cuori musicali dell’ orchestra. Protagoniste di questa stagione dei Pomeriggi, sono infatti le così dette “prime parti” della compagnia orchestrale impegnata in una stagione cameristica che propone al pubblico più attento e affezionato un percorso musicale diverso, maggiormente raccolto ma non meno ricco di poesia, di ricercatezza e di gloriosa storia. Un percorso che si snoda attraverso i grandi immortali della musica: Bach, Mozart, Beethoven e Schubert. E accanto a loro, una divagazione di grande musica d’ autore per il pilm, protagonista il sax, e una sorpresa…

Una mattina con Bach
Concerto in do minore BWV 1062
Contrappunto 12 recta 12 inversa
dall’Arte della Fuga (versione Hoffman)
Concerto in Do maggiore BWV 1061
Contrappunto 13 recta 13 inversa dall’Arte della
Fuga (versione Hoffman)
Concerto in do minore BWV 1060

Pianoforti Ramin Bahrami, Maria Luisa Veneziano
Direttore Federico Guglielmo
Orchestra d’archi dei Pomeriggi Musicali

Biglietteria

Biglietti
(Settore unico, posto numerato)
Intero €. 15,00 + preventita
Ridotto* €. 12,00 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 10,00 + prevendita

Abbonamento a otto matinée
(Settore unico, posto numerato)
Interi €. 96,00 + prevendita
Ridotto* €. 76,80 + prevendita
Ridotto speciale Abbonati 72a Stagione Sinfonica Pomeriggi Musicali €. 64,00 + prevendita


Ridotto* (Giovani under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)

Il Cast

Pianoforti Ramin Bahrami, Maria Luisa Veneziano
Direttore Federico Guglielmo
Orchestra d’archi dei Pomeriggi Musicali

Note di sala

Una mattina con Bach

Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Concerto in do minore BWV 1062
Allegro
Andante
Allegro assai

Contrappunto 12 recta 12 inversa dall’Arte della Fuga (versione Hoffman)

Concerto in Do maggiore BWV 1061
Allegro
Adagio ovvero Largo
Fuga

* * *

Contrappunto 13 recta 13 inversa dall’Arte della Fuga (versione Hoffman)

Concerto in do minore BWV 1060
Allegro
Adagio
Allegro

Note a margine Renato Meucci

Lo scorso anno nell’introdurre il concerto di apertura delle domeniche, affidato anche in quel caso a Ramin Bahrami, presentai quest’ultimo come il “paladino di Bach”, giacché egli si attiene a programmi composti interamente di musiche del suo idolo indiscusso. E scrissi anche che l’esecuzione della musica di un solo compositore rappresenta un caso (anche psicologico) piuttosto singolare, che meriterebbe di essere approfondito. Bahrami, iraniano di origine, rappresenta di fatto un caso italiano, visto che le sue esibizioni avvengono di preferenza nel nostro paese. Un caso tanto più sorprendente in quanto egli si rifà in esclusiva al più planetario dei compositori, appunto Bach.

Il pianista si cimenterà questa mattina, insieme con la consorte Maria Luisa Veneziano, con i tre concerti per due clavicembali di Bach, tutti frutto di rielaborazione di versioni precedenti: il primo (BWV 1060) era originariamente per violino e oboe; il secondo (BWV 1061) era probabilmente destinato in origine a due soli clavicembali, senza accompagnamento; il terzo (BWV 1062) è la versione cembalistica del celeberrimo Concerto in re minore. per 2 violini e orchestra. Un repertorio integralmente clavicembalistico eseguito al pianoforte. Un tempo questa scelta sarebbe stata argomento di dibattito, oggi non mi pare che ciò avvenga più; quel che conta è il livello dell’esecuzione (d’altronde lo stesso Bach non esitava ad adattare le proprie e altrui creazioni da uno strumento all’altro).

Tra ciascuno dei tre concerti Bahrami ha incastonato due brani dell’Arte della fuga, il capolavoro lasciato incompiuto da Bach alla sua morte e che il figlio Carl Philipp Emanuel volle pubblicare subito dopo, senza ottenere però alcun successo editoriale. Si tratta del Contrapuntus 12 e Contrapunctus 13, entrambi scritti in maniera tale da poter essere eseguiti per moto retto e per moto contrario, ossia in una direzione e, specularmente, nell’altra.