Le date
L’epica traversata dell’esploratore veneziano duecentesco, di ritorno dall’impero del Khān alla Serenissima, sulla Via della seta, nella prima opera originale in lingua cinese, in prima esecuzione europea in Italia. Un appassionante racconto delle antiche origini dei rapporti tra Cina e Italia, nel 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni.
Biglietteria
Biglietti:
16,50 € / 36,50 € (diritti di prevendita inclusi)
Il Cast
Regia: Jingfu Shi
Direttore: Muhai Tang
Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova
Maestro del Coro: Francesco Aliberti
Coro del Teatro Carlo Felice
Giuseppe Talamo (Tenore) – Marco Polo
Chuan Yun (Soprano) – Xiaotong Cao
Wen Tianxiang (Baritono) – Yunpeng Wang
Liu Niang (Mezzo-soprano) – Ying Liu
Fengrun Song (Basso) – Kublai Khan
Shuai Xu (Baritono) – Jingim/Arghun
Note di sala
È in scena al Teatro Dal Verme di Milano, domenica 22 e martedì 24 settembre l’opera Marco Polo, su libretto di Wei Jin e musiche di Shaosheng Li e di Enjott Schneider, e per la regia di Jingfu Shi. L’opera è la prima in lingua cinese ad approdare nei cartelloni italiani, ad anteprima della Stagione 2019- 20 di Serate Musicali. Sarà presentata in forma di concerto, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice di Genova diretti da Muhai Tang.
I racconti dei viaggi di Marco Polo del XIII secolo sono qui intrecciati in una trama originale del librettista Wei Jin, che ha esplorato appositamente i siti storici nel Sud e Sudest della Cina relativi al viaggio di Marco Polo in Hangzhou, Zhejiang Province, Fuzhou e Quanzhou nella provincia di Fujian. Nell’adattamento di Wei Jin, Marco Polo viaggia verso Est attraversando la Via della seta antica assieme al padre e allo zio, innamorandosi di una donna cinese e prendendo parte agli intrighi tra la dinastia Song e il regno di Mongolia.
La trama dell’opera è incentrata sul ritorno di Marco Polo dalla Cina in patria, compiuto ripercorrendo la celebre Via della seta, la più antica rotta marittima conosciuta, nata durante il regno delle dinastie Shang e Zhou, che ha come la base di partenza proprio Guangzhou. Rotta storica, simbolo unico di multiculturalismo e transnazionalità, la Via della Sete ha ospitato il passaggio di migliaia di navi mercantili da tutto il mondo presso i porti cinesi. La fusione di culture, arti, usi e costumi che nacque da tale occasione di prossimità venne descritta da pionieri dell’esplorazione, quali in primis Marco Polo, generando fascino e curiosità riguardo al confronto tra il mondo occidentale e la civiltà orientale, dando inoltre un forte impulso al progresso e allo sviluppo che caratterizzarono l’Età delle scoperte a partire dal XV secolo.
“Marco Polo è un soggetto molto familiare per il pubblico cinese. Nonostante le controversie circa l’autenticità dell’esploratore e delle sue vicende, è un tema che ha sempre lasciato molto spazio all’immaginazione – dichiara il drammaturgo, Wei Jin.”
È all’insegna dell’internazionalità anche il team creativo che ha lavorato alla realizzazione dell’opera. Il cast è composto da artisti provenienti da tutto il mondo, con diversi background culturali, promuovendo cooperazione tra Oriente e Occidente e integrazione tra culture diverse. In primo luogo gli autori delle musiche, il presidente dell’Associazione tedesca dei compositori Enjott Schneider e il compositore cinese nonché Project director del Beijing Modern Music Festival Shaosheng Li, oltre a Wei Jin, uno dei più influenti poeta cinese contemporanea e al direttore d’orchestra di fama internazionale, vincitore di un Grammy Award, Tang Muhai.
Kasper Holten, autore della regia teatrale di Marco Polo, adattato in forma di concerto da Jingfu Shi, ha dichiarato: “Il Marco Polo è un’opera cinese ma al contempo un’opera occidentale, perché scritta da un compositore tedesco secondo la tradizione compositiva europea. È un vero e proprio incontro di culture. Questa è la bellezza dell’opera, dove le culture possono incontrarsi attraverso la musica e superare le differenze attraverso un linguaggio che tutti possiamo comprendere.”
Nel maggio 2018, il Marco Polo è stato rappresentato per la prima volta al Guangzhou Opera House e al Beijing Tianqiao Performing Arts Center, raccogliendo successi e grande attenzione da tutto il mondo. Il Financial Times ha assegnato a Marco Polo una valutazione a quattro stelle e Musical America, la più antica rivista di musica classica degli Stati Uniti, gli ha dedicato la copertina.
Lo spettacolo, che nasce su commissione del Governo della Repubblica Popolare Cinese e dal China Arts & Entertainment Group per la Guangzhou Opera House, insieme a We Opera Studio Holding Ltd è prodotto in occasione del 50° delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina.
“700 anni fa, il famoso viaggiatore italiano Marco Polo arrivò in Cina percorrendo la Via della seta, svelando i misteri del nostro antico paese al mondo occidentale e aprendo così una nuova pagina nella storia della civiltà umana – dichiara Li Jinsheng, presidente di China Arts and Entertainment Group. 700 anni dopo, la storia di questo ambasciatore culturale approda sui palcoscenici di tutto il mondo per celebrare l’amicizia tra Cina e Italia, di fronte a un pubblico internazionale.”
Marco Polo è un progetto promosso, tra le altre realtà, dalla China Arts and Entertainment Group, organizzazione professionale che si propone di valorizzare gli scambi culturali tra la Cina e il resto del mondo, e in particolare con l’Italia. La produzione si inserisce nel contesto promozionale promosso dalla Silk Road International League of Theatres, che dall’ottobre del 2016, assieme alla lega artistica cinese e CPAA Theatres, sotto la guida del Ministero della Cultura, ha lanciato il progetto di quella che è divenuta la prima opera originale cinese prodotta della China Arts.