Le date

Teatro Martinitt (Milano) Via Riccardo Pitteri, 60
sabato 02 luglio 2022
Ore: 20:00

Programma

Charles Aznavour
Simplement Aznavour, suite per sassofono e orchestra
(arrangiamento di Roberto Granata)
Antônio Carlos Jobim
Luiza
Se todos fossem iguais a você
(arrangiamenti di Massimo Morganti)
Gianni Iorio
Sagra d’estate
Astor Piazzolla
Escualo
Libertango
(arrangiamento di Federico Mondelci e Michele Paolino)

In caso di maltempo il concerto si terrà presso il Teatro Martinitt

Biglietteria

Posto unico € 3 + prevendita

Il Cast

Direttore e sassofono Federico Mondelci
Orchestra I Pomeriggi Musicali

Note di sala

Un dato generazionale accomuna Aznavour, Jobim e Piazzolla: l’essere nati “figli” della prima guerra mondiale e aver attraversato il Novecento girando il mondo non tanto come portatori di un proprio “vangelo” ma come raccoglitori di spunti molteplici dai quali forgiare lo stile personale. Charles Aznavour ha definito il suo personaggio brillando come attore oltre che come cantautore, e deve una carriera da trecento milioni di dischi tanto alla voce, quanto alla poetica, quanto anche alla presenza scenica. Le caratteristiche d’immediatezza delle sue canzoni lo hanno reso ben presto un classico della popular music internazionale, interpretato da non meno emblematici colleghi: da Mina a Domenico Modugno, da Fred Astaire a Bing Crosby.

Quantunque venga identificato con la bossa nova – genere musicale brasiliano che condisce la samba in salsa francese – Antônio Carlos Jobim fu musicista completo ed esperto: abile pianista, chitarrista e cantante oltre che compositore. Anche lui deve la sua estrema capacità di penetrazione nei cuori del mondo globalizzato perché è riuscito, unendo all’anima tradizionale carioca il modernismo del jazz statunitense, a trasportare alcuni ritmi e timbri nazionali sui palcoscenici di tutto il pianeta, venendo interpretato fra gli altri da Frank Sinatra, Ella Fitzgerald, Vinicius de Moraes.

«Il tango non si balla, si ascolta!» prescriveva Astor Piazzolla, il più grande maestro del Tango Nuevo. «La mia musica? Dieci per cento di tango, novanta di musica classica contemporanea», amava dichiarare: argentino di nascita, newyorchese di formazione, allievo a Parigi di Nadia Boulanger, Piazzolla è riuscito a innovare la tradizione del tango, conquistando dall’Argentina il mondo intero. Nel Tango Nuevo, il tango tradizionale rimane soltanto un’ombra emotiva, una traccia ritmica. Come scrive Jorge Luis Borges in margine al suo Evaristo Carriego, «si può discutere sul tango, ed è quanto facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico; un segreto. […] Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attende, noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale, e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo».