Le date
I Luf cantano Guccini
In un’ora di folk e divertimento i Luf sono in grado di far innamorare di Guccini quei pochi che non lo conoscono e di far riassaporare con gusto diverso, alcuni dei sui brani migliori a chi li avessi scordati.
Biglietteria
Biglietti:
Euro 10,00 + prevendita
Il Cast
Dario Canossi: chitarra e voce
Sergio “Jeio” Pontoriero: banjo, djambè, darbuka, cembalo, shaker e voce
Sammy Radaelli: batteria
Alberto Freddi: violino
Cesare Comito: chitarra acustica, e voce
Matteo Luraghi: basso e voce
Lorenzo Marra: fisarmonica e voce
Pier Zuin: highland bagpipe, gralla dulce in sol, flauto traverso irlandese in re, tin whistle in re, bodhran
Note di sala
Dalla Val Camonica con furore!
Sono i contagiosi Luf, formazione che dal 2000 a oggi ha segnato la sua strada con un focoso folk-rock tra dialetto e sentimento di vincente capacità comunicativa.
La band ideata e guidata da Dario Canossi – i lupi, in dialetto bresciano –, in queste stagioni ha saputo rappresentare la dimensione carnascialesca, profana, virale di una musica nata e organizzata per il divertimento, la condivisione: che negli scorsi mesi è approdata all’album I Luf cantano Guccini, pensato per festeggiare i settant’anni dell’artista emiliano che nel frattempo ha anche annunciato il suo ritiro.
“Abbiamo vestito quelle belle signore che sono le canzoni di Guccini – spiegano i Luf – con abiti nuovi, fatti a mano, con fisarmonica, violino e cornamuse e le abbiamo fatte ballare con contrabbasso, banjo e batteria. Nessuno stravolgimento, solo un giro in campagna.”
Così come nel loro repertorio autoctono, i Luf a contatto con brani mandati a memoria da intere generazioni – Dio è morto, Auschwitz, Il vecchio e il bambino, Canzone per Silvia, fino a L’avvelenata – manifestano la stessa vena ruspante e irriverente, filtrando storiche pagine d’autore con una filosofia popolare e di tradizione, vissuta in branco, tra disincanto, allegria e la forza delle radici. Da sentire e godersi tutti d’un fiato.
Per questo disco ho scelto le canzoni che mi son divertito a suonare allora, quando avevo 30 anni di meno (Dario Canossi cantante dei Luf). qQuesto ancora una volta, è stato il criterio ispiratore dei LUF, il divertimento.
I Luf cantano Guccini, non è una commemorazione (il vate di Pavana gode, grazie a Dio, di ottima salute) e neppure un tributo, piuttosto un insolito regalo per il suo 70° compleanno e, nella tradizione dei Luf, l’ennesima occasione per divertirsi e far divertire.
“Abbiamo vestito quelle belle signore, che sono le canzoni di Guccini, con abiti nuovi, fatti a mano, con fisarmonica, violino e cornamuse e le abbiamo fatte ballare con contrabbasso, banjo e batteria. Nessun stravolgimento, solo un giro in campagna”. I Luf A voi giudicare se fanno bella figura o meno.
Ricantando oggi quei brani di ieri, sconvolge la drammatica attualità, poesie davvero senza tempo in un tempo senza poesia. Speriamo che chi come noi è cresciuto a pane e Guccini, non si senta offeso da questa irriverente lettura e chi invece ha la fortuna di avere oggi 20 anni, possa accompagnare il viaggio della vita con una colonna sonora di cui essere fiero anche fra trent’anni.