Le date
Note
I Piccoli Pomeriggi Musicali in collaborazione con Sconfinarte, Milano Teatri Scuola Paolo Grassi e con il contributo di Fondazione Cariplo
Progetto speciale per le famiglie
La parrucca di Mozart
Biglietteria
Biglietti: Adulti € 7,00 (+ prevendita) – Bambini € 5,00 (+ prevendita)
Informazioni e prenotazioni: gruppi@ipomeriggi.it
02/641142213
Il Cast
Musiche e Regia: Bruno De Franceschi
Libretto: Jovanotti
con Andrea De Luca nel ruolo di Leopold
e con Claudio Tosi nei ruoli di Padre Martini, L’Imperatore e il Fantasma
Coro Istituto Comprensivo Centro 2 “Tito Speri” di Brescia.
Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali
Direttore Daniele Parziani
Note di sala
La Fondazione del Teatro Grande di Brescia riallestisce, in collaborazione con I Pomeriggi Musicali di Milano, La Parrucca di Mozart, l’opera per bambini scritta da Lorenzo “Jovanotti” Cherubini con musiche e regia di Bruno De Franceschi.
Andata in scena per la prima volta al Teatro Signorelli di Cortona nel 2006, quella ideata da Jovanotti è una storia affascinante che ha come protagonista quell’uomo-bambino impertinente e giocoso, quell’animo imprevedibile, divertito e divertente, quello spirito indipendente e libero che è stato Wolfgang Amadeus Mozart. Affascinato dell’enfant prodige di Salisburgo che a soli 5 anni già componeva, a 6 si esibiva al cospetto dell’imperatrice d’Austria, a 11 aveva prodotto oltre cento composizioni e a 35, quando morì, lasciava 626 opere, Lorenzo Cherubini ha da subito accettato l’invito di Bruno De Franceschi a scrivere il libretto dell’opera a lui commissionata. Si è quindi gettato a capofitto nell’ascolto della straordinaria musica di Mozart, nelle biografie e nei saggi critici e soprattutto nelle centinaia di lettere scritte dallo stesso Mozart, per afferrare il segreto di quella musica. Da tutto questo cercare è nata La parrucca di Mozart, un’opera per ragazzi con musiche e regia di Bruno De Franceschi su libretto di Jovanotti. Un racconto appassionato, ironico, gioioso, a tratti melanconico, della breve ma intensa esistenza di Mozart. Un’opera che propone agli spettatori un percorso ideato come una sequenza di scene che riguardano alcuni aspetti della personalità del grande compositore, attraverso i rapporti con i famigliari e gli incontri fatti durante la sua vita.
La parte musicale del nuovo allestimento che la Fondazione del Teatro Grande mette in scena nel 2014 è stata affidata all’Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali nata nel 2007 con l’obiettivo di appassionare le nuove generazioni al mondo della musica classica, preparando i bambini avviati allo studio della musica all’esecuzione dei concerti in pubblico. L’Orchestra ha già maturato diversi anni di attività e di esperienza nel campo della formazione e del teatro musicale fatto da ragazzi per avvicinare il pubblico dei loro coetanei alla musica e allo spettacolo dal vivo. I Piccoli Pomeriggi Musicali sarà diretta dal Maestro Daniele Parziani e il cast vocale sarà composto da Andrea De Luca (nel ruolo di Leopold) e da Claudio Tosi (che interpreta i tre personaggi di Padre Martini, L’Imperatore e il Fantasma) supportati dal Coro Istituto Comprensivo Centro 2 “Tito Speri” di Brescia.
Una produzione importante che avvicina i più giovani al teatro e all’opera e che ha come valore aggiunto quello di aver sensibilizzato i ragazzi del territorio all’amore per la musica, anche attraverso un loro diretto coinvolgimento nello spettacolo: oltre ai giovani musicisti dell’Orchestra I Piccoli Pomeriggi Musicali, partecipano infatti alla produzione più di 20 bambini delle scuole primarie e secondarie bresciane che andranno a comporre il Coro Istituto Comprensivo Centro 2 “Tito Speri” di Brescia e che, oltre ad intervenire nelle parti corali, saranno a tutti gli effetti i protagonisti dello spettacolo: i giovani allievi interpreteranno infatti i ruoli di Mozart, Nannarella, i tre Giudici, la Morte e i bambini. Alcuni di questi ruoli verranno rivestiti nel corso dell’esecuzione da diversi interpreti che di volta in volta, indossando o prendendo in mano determinati oggetti, si caleranno nel personaggio.
Brescia e Milano collaborano quindi per la ripresa di questo straordinario spettacolo che mira ad avvicinare il giovane pubblico al teatro, alla musica e ai nuovi linguaggi dello spettacolo. Educare al teatro il pubblico del futuro è obiettivo fondamentale non solo per mantenere vivo il settore dello spettacolo, ma anche per la formazione delle persone. Al Teatro Grande di Brescia La Parrucca di Mozart sarà rappresentata il 14 marzo (ore 10.00 e ore 14.30) per il pubblico delle scuole primarie e secondarie di primo grado (classi prima e seconda), mentre al Teatro Dal Verme di Milano lo spettacolo sarà in scena il 16 marzo alle ore 11.00.
NOTE DI REGIA
di Bruno De Franceschi
Non si può più dire come sono le cose, come stanno: sono quello che dicono e viceversa.
Frasi fatte, giochi dell’assonanza.
‘Sti figli si tirano una parrucca bianca ed ogni volta che la indossano diventano Mozart; pare un gioco e senza nemmeno sfiorare alcuna congettura di tipo teatral-antropologico, è un fatto che i ragazzi assumono e si scambiano un’identità, che nemmeno conoscono fino in fondo (nessuna immagine, nessun immaginario), trasformando ogni volta l’ometto gracile attraverso e nella propria persona.
Dicono parole, prendono parole in una narrazione strana e straniante, poco conforme alle regole, liberate nella canzone della cacca, dove finalmente si tracciano i confini tra pudore e volgarità; necessario è ricordare come il rito e il bisogno di auto rappresentazione siano il veicolo primo di ogni relazione, con altri e con sé.
Questo “sé” di cui sembra si senta diffusamente la mancanza, su queste parole si stende come la tovaglia bianca della domenica, il giorno del cibo più buono, il giorno della festa.
Prendo uno dei concerti per pianoforte, un pezzo del Don Giovanni, poche battute qua e là ci darem la mano, più che altro un pezzo di stile che riconosco come bagaglio culturale generico; Mozart sta tra le righe, ma continua mostrarsi dondolandosi tra le modulazioni che paiono sempre le stesse, musica per traverso, orizzontale, il “bello esperimento” del contrappunto del testo del Cherubini, che continuo a mettere in fila quotidianamente tra le mail veloci.
Frasi fatte e fatte frasi, giochi dell’assonanza: dammi parole, tieni parole.
Comincio a scrivere di getto, come sempre, cerco un confine, il confine che cerco sempre, quello tra memoria e mondo che verrà e divento quel musicista che ho sempre sognato, quello che racconta il librettista: “… un musicista si diverte con le vicissitudini del mondo, un musicista si diverte con il dolore più profondo, un musicista è inconsolabile, ma per fortuna ha un piccolo buco nel cuore, un cuore di cacao, sapore amaro serve lo zucchero, un musicista usa gli accordi e non si sa perché…