Antonio Alessandri giovanissimo talento della tastiera ospite ai Pomeriggi Musicali - I Pomeriggi Musicali - Teatro Dal Verme

Antonio Alessandri giovanissimo talento della tastiera ospite ai Pomeriggi Musicali

In programma una prima assoluta di Francesco Antonioni per l’80a Stagione e poi pagine di Strauss e Reger

Prosegue l’80a stagione 2024/2025 “80 anni suonati” dei Pomeriggi Musicali con una nuova occasione di festa: a Milano, al Teatro Dal Verme, giovedì 27 febbraio (ore 10 e ore 20) e sabato 1 marzo (ore 17), e anche all’Auditorium Manenti di Crema (CR) venerdì 28 febbraio alle ore 21, nuovo appuntamento del Circuito Sinfonico Lombardo ideato e organizzato dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano per festeggiare proprio il traguardo degli 80 anni della propria Orchestra.

Sul podio il direttore Alessandro Cadario e la partecipazione del giovanissimo pianista Antonio Alessandri – diciottenne milanese, considerato fra i più interessanti artisti emergenti di questi anni – che sarà impegnato nella Burlesca di Richard Strauss. Il programma musicale si completa con la prima assoluta di Bouquet pagina commissionata al compositore Francesco Antonioni sempre per celebrare l’importante ricorrenza della compagine orchestrale lombarda e infine le Variazioni su un tema di Mozart op. 132 di Max Reger.

Come scrive Raffaele Mellace, «le pagine in programma condividono una caratteristica: “giocano” con oggetti musicali, che compongono e ricompongono, smontano e rimontano con l’atteggiamento ludico proprio dell’arte. Un gioco che è al contempo conoscenza, mezzo per approfondire natura e qualità dello spirito umano. Apre il concerto una novità dedicata agli 80 anni dei Pomeriggi musicali, commissionata a Francesco Antonioni. Il titolo, Bouquet, fa esplicito riferimento, quasi fosse un omaggio floreale, all’occasione da cui deriva la commissione. E tuttavia, Bouquet non intende ridursi esclusivamente a una brillante, festiva ouverture da concerto concepita come pezzo d’occasione; comporta comunque una ricerca, ha il gusto della sperimentazione; consiste nella scelta d’una serie di oggetti sonori, idealmente i fiori del bouquet. Tali fiori virtuali vengono presentati separatamente e poi riproposti, arrangiati, come farebbe un fioraio, in un bouquet. Anche la Burlesca di Richard Strauss consiste nel gioco, sofisticato, tra due oggetti sonori: il pianoforte e l’orchestra. O meglio, per dirla con Piero Rattalino, un’orchestra e un pianoforte “pensato come un’altra orchestra”. Strauss concepì questo lavoro con in mente un interprete formidabile, il proprio mentore Hans von Bülow, di cui in quel periodo era assistente all’orchestra di Corte di Meiningen. Ricusata dal maestro, la composizione venne finalmente presentata da Eugène d’Albert, pianista ma anche apprezzato operista, il 21 giugno 1890 nella patria di Bach, Eisenach. L’oggetto sonoro scelto da Max Reger, il compositore tedesco di orientamento stilistico classicista benché pressoché coetaneo di Schönberg, è un tema concepito da un autore a lui carissimo: Mozart. Si tratta in particolare del tema del tempo d’apertura della Sonata per pianoforte n. 11 in La maggiore K 331, composta forse a Vienna nei primi anni Ottanta del Settecento: tema, ispirato a un canto popolare della Germania meridionale, già predisposto da Mozart nella collocazione originaria come base d’una serie di sei variazioni. Reger lo riprende nell’estrema maturità, in quel 1914 che lo separerà d’un solo biennio dalla morte precoce, a 43 anni, per un infarto».