Prosegue il ciclo di incontri di Michela Fregona con i grandi protagonisti della cultura e delle arti per parlare di musica. L’incontro di oggi è con lo scrittore, saggista e drammaturgo mantovano Antonio Moresco.
Note di sala
“Sono lo scrittore di un pianeta e di un mondo che non c’è più, di una specie che non c’è più, che non c’è ancora”
Antonio Moresco
Nato a Mantova il 30 ottobre 1947, ha avuto infanzia, adolescenza e giovinezza contrassegnate da una condizione famigliare anomala, da grave difficoltà ad apprendere e problematico rapporto con la scuola, da tre anni di seminario e da dieci anni di lotta rivoluzionaria. La vita di scrittore è stata contrassegnata da una lunga gestazione sotterranea per il rigetto da parte dell’editoria. Ha esordito a 45 anni con un libro scritto a 30, intitolato Clandestinità. Da allora, passando attraverso molti editori grandi e piccoli, ha pubblicato più di trenta libri, tra i quali: Giochi dell’eternità, opera scritta nell’arco di 35 anni e in tre grandi parti (Gli esordi, Canti del caos, Gli increati), Lettere a nessuno, La lucina, Gli incendiati, I randagi, L’adorazione e la lotta. Ho scritto per il teatro (La santa, Merda e luce), tre libri per bambini (Le favole della Maria, Piccola fiaba un po’ da ridere e un po’ da piangere, Fiaba Bianca, con illustrazioni di Nina Bunjevac), e alcuni legati alla mia attività di sconfinamento attraverso il cammino (Repubblica nomade e altri). Ha interpretato un film tratto dalla Lucina. Con SEM sono usciti finora Fiabe da Antonio Moresco (con disegni di Nicola Samorì) e Il grido e sono in programma le riproposte di molte precedenti opere, cominciando con Lo sbrego e Fiaba d’amore del vecchio pazzo e della meravigliosa ragazza morta, insieme alla pubblicazione di altre novità, prima delle quali un thriller metafisico intitolato Canto di D’Arco. Diversi miei libri sono tradotti e in via di traduzione in numerose lingue straniere.